Estratto dell'articolo di www.repubblica.it
fabio rampelli
Guardandosi alle spalle nel suo ufficio alla Camera, dove un dipinto di Napoleone Bonaparte campeggia su una delle pareti dal 1927, al Vicepresidente dell’Aula Fabio Rampelli lo stratega francese non va proprio giù. Al ‘conquistatore d’Italia’ il deputato di FdI dice basta: “Via il quadro di Napoleone da qui”.
Nominato vicepresidente della Camera nel lontano 2018 e rimasto in carica da allora, tra Fabio Rampelli e l’opera in esame non scorre buon sangue. La tela, segnata dal pennello dell’artista neoclassico Andrea Appiani, è di proprietà della Pinacoteca di Brera, che dal 1927 la conserva all’interno della Camera in “deposito temporaneo”.
quadro napoleone alla camera 1
“Non mi disturba il fatto che il dipinto sia esposto a Montecitorio. L'arte non ha confini né appartenenze”, ha commentato Rampelli, “starebbe benissimo in una galleria insieme a tanti altri quadri. Ma mi infastidisce il fatto che sia qui, appeso nella mia anticamera nel piano più importante di un palazzo che rappresenta il tempio della sovranità nazionale. Ecco, Napoleone ha cercato di annetterla al suo impero. Viva l'arte, ma il suo ritratto non sta nel posto giusto”.
All’apertura dell’ufficio, un Napoleone trionfante dà ogni giorno il benvenuto al vicepresidente della Camera. Una corona d’allora e un abito in velluto colmato da ricami e fodere ricoprono il ‘flagello d’Europa’, da lungo motivo d'invidia degli abitanti oltralpe e, allo stesso tempo, vissuto come una beffa da Rampelli. “Nel corso delle sue campagne di conquista Napoleone depredò l'Italia di immensi tesori: quadri, statue, arazzi". Un "patrimonio destinato ad arricchire le collezioni del Louvre la cui costruzione iniziò proprio in quel periodo. Ci fu addirittura un ambasciatore speciale, lo scultore Canova mandato dal Papa per recuperare il maltolto”, ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia.
quadro napoleone alla camera 3
Di quelle opere, ricorda Rampelli, solo "una piccola parte tornò in Italia, ma basta visitare il Louvre per rendersi conto di come la nostra arte arricchisca la Francia contribuendo alla sua grandeur che non l'Italia". Una battaglia che il deputato, negli anni, ha preso a cuore. [...]
fabio rampelli
A proporre un’eventuale soluzione, ci pensa sempre Rampelli. “Io ci metterei una bella opera leonardiana a sottolineare il fatto che Da Vinci era ed è italiano”. E se da anni la Monnalisa rappresenta l'elemento al centro di una disputa internazionale, per Rampelli Napoleone, da buon francese, diventa ora l’altra faccia della medaglia.
FABIO RAMPELLI A TAGADA - 4 quadro napoleone alla camera 2