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    "BISOGNA VIVERE SUL MODELLO COREA DEL NORD E FUCILARE DUECENTO PERSONE COME HA FATTO STALIN" – IL RITRATTO DI PRIGOZHIN BY DOMENICO QUIRICO: “UN INCROCIO TRA OLIGARCA, SIGNORE DELLA GUERRA E AFFARISTA GEOPOLITICO, È DIVENTATO COSÌ SEMPRE PIÙ POTENTE. SENTIRLO PARLAR DI LIBERTÀ QUESTO FARINACCI PUTINIANO È UNA BESTEMMIA. UNA LETTURA CHE DOVREBBE SUGGERIR PRUDENZA A COLORO CHE COMINCIANO GIÀ A TROVARLO SIMPATICO PERCHÉ RISOLVEREBBE IL PROBLEMA PUTIN, CHE SU UNA COSA HA RAGIONE..."


     
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    Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”

     

    prigozhin prigozhin

    Grossolano nei gusti, nelle abitudini, nel linguaggio, nella persona, perfino nel lavoro di padrone di una compagnia di ventura, manesco come un facchino, schiamazzone insolente: ecco in poche parole il ritratto del ribelle di Rostov, Prigozhin. Solo a guardarlo latrare, con l'elmetto di traverso e il grasso che sfonda il giubbotto antiproiettile, mentre annuncia la marcia su Mosca «per liberare il popolo», proprio lui, dopo averne fatte di tutte le tinte, ti mette il cuore a traverso.

     

    prigozhin prigozhin

    Sentirlo parlar di libertà è bestemmia che dovrebbe annichilirlo, visto che nei suoi attacchi all'élite militare «con i figli al sole delle Maldive» pigliava caldane per la legge marziale e la guerra totale: «Bisogna vivere qualche anno sul modello della Corea del Nord... bisogna fucilare duecento persone come ha fatto Stalin» proponeva questa specie di Farinacci putiniano, di suocera del regime. Una lettura che dovrebbe suggerir prudenza a coloro che a occidente cominciano già a trovarlo simpatico perché risolverebbe il problema Putin.

     

    prigozhin minaccia putin prigozhin minaccia putin

    Con violenze brutali, commettendo i peggiori abusi e spregevoli soperchierie, spremendo da un capo all'altro del Medio Oriente e dell'Africa la sua carne da mortai, frustata, macellata e dimenticata era diventato troppo ricco per essere punito. Finora. Ha infinite volte nell'anno e mezzo di guerra sfiorato il reato di lesa maestà. Chissà: il conquistatore di Bakhmut si è accorto che l'impunità stava per finire.

     

    La sua ascesa, le sue accuse che cadevano nel vuoto torricelliano, le sue ambizioni politiche (ha cercato di metter le mani sul partito nazionalista Rodina) gli hanno procurato rancori feroci e pressoché universali, nell'esercito, in una parte consistente dell'Fsb, i servizi di sicurezza, tra i mandarini della burocrazia accaparratrice putiniana.

    EVGENY PRIGOZHIN EVGENY PRIGOZHIN

     

    […]  Perché, sia detto di passaggio, in una cosa Putin ha ragione, Prigozhin è un traditore. Questo ex bandito (è stato nove anni in prigione ai tempi dell'Unione Sovietica) deve tutto al presidente: ricchezza potere immunità. Il problema del tradimento non è tradire, atto in sé assai facile, ma tradire bene.

     

    Il fattore tempo è il cappio che si stringe attorno al collo di tutti i ribelli, da sempre. Perché gli incerti, i doppiogiochisti, quelli che vorrebbero approfittare del cambio di regime e della confusione ma…all'inizio stanno in guardia, si defilano: negli alti comandi, nei ministeri e nei circoli che contano. Nelle ville di Rubliovka, la zona di Mosca dove vive l'élite, queste sono ore febbrili.

    evgeny prigozhin annuncia il ritiro della wagner da bakhmut evgeny prigozhin annuncia il ritiro della wagner da bakhmut

     

    Si discute affannosamente sul che fare, ci si prepara a dormire in luoghi segreti (non si sa mai i vecchi metodi della Ceka, i cappotti di cuoio, il bussare all'alba…), si danno disposizioni ai piloti degli aerei privati di tenersi pronti al decollo.  […]

     

    Prigozhin ha capito che la guerra nel ventunesimo secolo rende, molto di più che preparar raviolini e insalate. Rende soprattutto quando la puoi fare da privato, senza bandiere ufficiali, senza regole da rispettare. In fondo ha solo copiato gli americani: furono loro, i mediocri strateghi dell'era Bush e del travagliato dominio a stelle e strisce, che si sono inventati gli eserciti privati per tenere a bada Iraq e Afghanistan senza dover contare ogni sera dei ragazzi americani morti al telegiornale. Era semplice, un metodo vecchio come la storia del mondo, privatizzare la guerra.

    evgeny prigozhin e i soldati wagner morti a bakhmut evgeny prigozhin e i soldati wagner morti a bakhmut

     

    Bastava ingaggiare ex guerrieri alle prese con il mutuo da pagare, il divorzio, meglio ancora qualche conto con la giustizia da saldare e spedirli dove serve. A presidiare il terreno, le Zone Verdi, a ripulire gli angolini dagli indomabili terroristi.

     

    evgeny prigozhin contro shoigu e gerasimov evgeny prigozhin contro shoigu e gerasimov

    […] Prigozhin, un incrocio tra oligarca, signore della guerra e affarista geopolitico, è diventato così sempre più potente. Come i capibanda delle compagnie di ventura del Rinascimento ha scoperto che il conto in banca forse non basta: perché i regimi sono sospettosi verso chi è troppo forte o non sono così solidi come la stentata guerra in Ucraina ha dimostrato. […]

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