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E' possibile fermare il progresso? Difficile. E se il progresso comporta una riduzione di posti di lavoro? Allora, ci pensa il Reddito universale garantito. Una sorta di assegno contro internet e robot. La cui finalità - spiega "La Stampa" - è l' auspicio che la società si organizzi in modo da permettere a ciascuno di re-orientare la vita a proprio piacimento.
Ma funziona? A parte millenari principi religiosi (carità) e umanitari (filantropia), il concetto del diritto al benessere senza controparte risale a qualche secolo addietro. Manifestato al tempo delle rivoluzioni francese (François Huet) e americana (Thomas Paine), è stato portato avanti da economisti (Stuart Mill, Maynard Keynes e Milton Friedman) e visionari (Martin Luther King).
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Nel mondo il concetto Rug esibisce connotati diversi, ricorda Antonio Maria Costa su La Stampa. In Italia il proposto reddito di cittadinanza mira a garantire il raggiungimento della soglia Ue di rischio povertà: 780 euro/mese condizionati alla disponibilità al lavoro (il ministero delle Finanze evidenzia l' assente copertura di bilancio: 17 miliardi, pari 1% del Pil).
La Gran Bretagna già offre un reddito di base: 500 euro/mese, in aggiunta a varie prestazioni gratuite (indennità-casa e sanità). In Olanda diverse municipalità, Utrecht tra esse, partecipano al programma pilota weten wat werkt (conoscere cosa funziona): assegni mensili fino a 1000 euro sono offerti, alcuni senza controparte, altri in sostituzione di tradizionali forme d' assistenza. In Finlandia l' esperimento di reddito universale inizierà alla fine dell' anno, per 24 mesi e un costo di 20 milioni di euro: l' obiettivo è riformare la politica sociale, creare un incentivo al lavoro e rafforzare i vincoli familiari.
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In Svizzera, la proposta di un vitalizio sociale (euro 26 mila/anno a ogni cittadino, a prescindere da età, lavoro e patrimonio) è stata rottamata in un recente referendum: prevedeva una spesa annua di 18 miliardi di euro.
Nel resto del mondo Anche fuori dell' Europa l' idea prende piede. In Canada, l' esperimento degli Anni 90 nello Stato del Manitoba porta a risultati ambigui: i genitori passano più tempo con i figli (buon auspicio), ma aumentano anche il consumo di cannabis, l' ozio e la disoccupazione. Dopo un quarto di secolo, il Canada intenderebbe riprovarci con un progetto di 15 mila dollari/anno per ogni adulto. I fondi non esistono ma i sostenitori affermano che 2/3 di essi potrebbero essere generati ristrutturando e riducendo le altre spese federali.
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Negli Usa, dove metà della vita è passata lavorando (con il 50% di questa metà assorbito dal fisco), l' Alaska da tempo distribuisce annualmente 2000 petrodollari a ogni cittadino. La proposta del candidato democratico Sanders di estendere il progetto a tutto il paese è irrealistica: secondo il Center for Policy Priorities (d' ispirazione riformista) costerebbe 3 mila miliardi di dollari - pari al totale delle entrate federali.
Disoccupati
Una cosa è certa - ricorda il quotidiano di Torino - gli scienziati del Mit stimano che, in una generazione, metà dell'umanità potrebbe non trovare più lavoro; secondo i futurologi di Oxford, metà dell' occupazione odierna sarà distrutta nel prossimo quarto di secolo.
C' è effettivamente da temere che la demolizione di posti lavoro, in corso da un decennio, continui inesorabilmente. Anche se non tutti concordano. Negli ultimi due secoli, molteplici rivoluzioni industriali hanno distrutto occupazione e reddito in vecchie attività, creandone volumi maggiori in nuovi settori: nel tempo la proporzione di gente attiva sul mercato del lavoro è cresciuta e con essa il tenore di vita. In attesa del Rug.