Giuseppe Agliastro per “la Stampa”
pyotr verzilov e alexei navalny 1
Il Cremlino non si smentisce. I medici tedeschi hanno annunciato che Aleksey Navalny è stato quasi sicuramente avvelenato, eppure le autorità russe appaiono restie a indagare sul grave malore che ha trascinato tra la vita e la morte l'avversario di Putin. Alle pressioni internazionali per fare luce sulla vicenda, il Cremlino risponde per ora facendo spallucce. Secondo il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, al momento non c'è neanche bisogno di un'inchiesta. Il sospetto che il Cremlino sia coinvolto in un tentativo di uccidere Navalny?
ALEXEY NAVALNY
Solo «un vuoto rumore» che non vale la pena «prendere sul serio», dice Peskov. Al massimo - è l'uscita del presidente della Duma, Vyacheslav Volodin - delle potenze straniere potrebbero aver messo a rischio la salute di Navalny «per alimentare le tensioni all'interno della Russia». Il caso Navalny sta creando nuove tensioni tra la Russia e l'Occidente. Incontrando a Mosca il ministro degli Esteri russo Lavrov, il vice segretario di Stato americano Biegun avrebbe addirittura minacciato «misure tali da far impallidire la reazione pubblica degli Usa all'ingerenza russa nelle presidenziali del 2016».
Questa almeno è la versione dei fatti che arriva da Mosca. Lunedì Angela Merkel ha chiesto alla Russia un'indagine degna di questo nome sul presunto avvelenamento del dissidente, ora ricoverato in coma indotto all'ospedale Charité di Berlino ma non più in pericolo di vita.
DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
La richiesta della cancelliera tedesca ha subito incassato il sostegno dell'Ue e della Francia, che ha definito Navalny vittima di «un atto criminale». In passato, diversi personaggi scomodi per Putin sono stati uccisi o sono stati vittime di tentati omicidi. I killer a volte sparavano, altre volte usavano dei veleni. Il Cremlino ha però sempre respinto ogni accusa e lo fa anche ora. I medici tedeschi ritengono che Navalny sia stato avvelenato con «una sostanza del gruppo degli inibitori della colinesterasi», di cui fanno parte gli agenti nervini paralizzanti.
LITVINENKO
Eppure per Peskov non ci sono i presupposti per indagare sul caso finché non è certo che Navalny sia stato avvelenato. Anzi, a suo avviso, gli specialisti tedeschi sono stati «affrettati» nel parlare di avvelenamento. «Ci deve essere un motivo per un'indagine» e «al momento tutto ciò che voi e io vediamo è che il paziente è in coma», ha detto il portavoce di Putin.
l anna politkovskaia libert medium
Una narrazione già intuibile nei giorni scorsi, quando i medici dell'ospedale di Omsk, in Siberia, dove Navalny era ricoverato fino a venerdì, hanno negato di aver trovato tracce di veleno. Solo in serata il ministero degli Esteri di Mosca ha gettato un po' d'acqua sul fuoco assicurando che il governo russo vuole un'indagine «minuziosa e obiettiva» sull'accaduto. Le parole di Peskov sono state accolte con rabbia dagli alleati di Navalny, secondo cui il dissidente potrebbe essere stato avvelenato con una tazza di tè all'aeroporto di Tomsk. «Era ovvio che non sarebbe stata aperta una vera indagine e che il colpevole non sarebbe stato trovato», ha dichiarato la portavoce di Navalny, Kira Yarmish.