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    IL SALTO DELL’ASTA - UNA QUOTA DI 385 MLN € DELLA SEA (LA SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI GESTITA DAL COMUNE DI MILANO) FINISCE DRITTA DRITTA NEL FONDO F2I DI VITO GAMBERALE - COINCIDENZA: QUALCHE MESE PRIMA DELLA GARA UN SOCIO DI GAMBERALE, MAURO MAIA, ANNUNCIA FESTANTE CHE L’ASTA “È FATTA APPOSTA PER NOI” - ORA I DUE SONO ACCUSATI DI CONCORSO IN TURBATIVA D’ASTA, MENTRE SI CERCA UNA POSSIBILE TALPA ALL’INTERNO DEL COMUNE DI PISAPIA…


     
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    Emilio Randacio per "la Repubblica"

    VITO GAMBERALEVITO GAMBERALE

    Una gara d´appalto "su misura". Una fetta del capitale della Sea - la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa - sarebbe finita in maniera illecita, per 385 milioni, nelle mani del fondo F2i, guidato dall´ex numero uno di Autostrade Vito Gamberale. È basandosi su questa ipotesi che la procura di Milano ieri ha mandato una pattuglia del Nucleo di polizia tributaria a consegnare un avviso di garanzia allo stesso Gamberale e a uno degli altri manager soci di F2i, Mauro Maia. L´accusa è concorso in turbativa d´asta.

    MALPENSAMALPENSA

    Per capire la portata dell´accusa bisogna fissare la scansione temporale di questo affaire. Il Comune di Milano, attraverso l´assessore al Bilancio Bruno Tabacci, annuncia per la prima volta il 29 giugno 2011 la volontà di cedere il 18,6% di un´altra società partecipata, l´autostrada Milano-Serravalle. Il progetto fallisce dopo due stop: tanto in estate, quanto nel successivo mese di ottobre, la gara finisce senza concorrenti. Il 17 novembre per la prima volta viene formalizzato un bando di gara alternativo, che non riguarda più solo Serravalle ma anche la Sea.

    BRUNO TABACCIBRUNO TABACCI

    Sono trascorsi cinque mesi, e solo con l´ultimo bando la giunta guidata da Giuliano Pisapia decide di fare cassa sacrificando la quota della società che gestisce gli aeroporti. Eppure, riavvolgendo il nastro, si scopre che la soluzione finale sarebbe stata a conoscenza degli indagati già dal 14 luglio precedente. Quando le Fiamme gialle di Firenze, conducendo un´altra inchiesta a carico proprio del numero uno di F2i, captano una conversazione nitida. La gara «è fatta apposta per noi», avrebbe rivelato Maia a Gamberale, facendo un esplicito «riferimento alla possibile indizione da parte del Comune di un´asta per la cessione delle partecipazioni azionarie nella Sea».

    logo sealogo sea

    L´11 maggio scorso, i finanzieri milanesi hanno consegnato un nuovo rapporto dal quale si evince «l´esistenza di rapporti intercorsi tra soggetti coinvolti nell´operazione, antecedenti al bando del 17 novembre».

     

    GIULIANO PISAPIAGIULIANO PISAPIA

    Il nodo su cui ora le indagini puntano è se i due manager di F2i abbiano avuto una talpa all´interno del Comune. Per questo, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha spedito le Fiamme gialle anche nella sede del direttore generale di Palazzo Marino per ottenere «gli atti inerenti la procedura amministrativa delle gare».

    A lanciare ombre sull´intera operazione, conclusasi il 16 dicembre scorso, c´è anche un dettaglio che riguarda il figlio di Tabacci, Simone, il quale risultava essere - almeno fino all´emergere delle prime notizie sull´inchiesta - un manager di Alerian, società in cui ha un´importante quota proprio la F2i. «È assurdo pensare che noi sapessimo prima dei dati segreti», sbotta Maia. La F2i, dal canto suo, dichiara di aver «fornito già ad aprile alla procura di Milano una dettagliata e documentata relazione sulla vicenda».

     

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