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    IL SERBATOIO PIENO CI LASCIA A TASCHE VUOTE - NONOSTANTE LO "SCONTO" DEL GOVERNO SULLE ACCISE, IL CARO BENZINA METTE IN GINOCCHIO MIGLIAIA DI FAMIGLIE ITALIANE - IL PREZZO MEDIO DELLA BENZINA È AUMENTATO DEL 26,4% RISPETTO AL 2021, MENTRE IL DIESEL HA SUBITO UN'IMPENNATA DEL 35,3%, PORTANDO A UN IMPENNATA IMPORTANTE PER COLORO CHE QUEST'ESTATE VIAGGERANNO IN MACCHINA - MA L'AUMENTO DEI PREZZI COLPISCE ANCHE LE TRATTE AEREE...


     
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    Luigi Grassia per “la Stampa”

     

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    Il caro-carburante pesa sul portafoglio degli italiani: nonostante lo sconto sulle accise deciso dal governo, le famiglie che quest' estate si sposteranno in auto per raggiungere le località di villeggiatura o i parenti nelle zone di origine dovranno pagare costi di rifornimento al distributore molto più alti dello scorso anno. Uno studio dell'associazione di consumatori Codacons punta il mirino su alcune delle tratte stradali percorse più assiduamente d'estate dagli italiani e confronta la spesa degli automobilisti negli spostamenti nel 2021 e nel 2022.

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     Il Codacons osserva che nonostante la buona volontà del governo nello scontare le accise, su molte tratte risulterà più conveniente usare l'aereo o il treno, anche se i biglietti di questi mezzi di trasporto (a loro volta) non sono affatto regalati, e nel caso dei voli stanno dando quest' estate anche molti problemi di ritardi e cancellazioni. La scelta va fatta con i numeri alla mano, tenendo conto dei prezzi dei carburanti e dei consumi medi delle auto.

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    Secondo l'associazione dei consumatori, considerati gli attuali listini al distributore, per andare da Torino a Reggio Calabria con una vettura a benzina percorrendo i 1362 km che separano le due città, si deve mettere in conto quest' estate, fra andata e ritorno, una media di 330,80 euro, corrispondenti a un aggravio di spesa di ben 69 euro rispetto all'estate del 2021. Se l'auto è a gasolio, si spendono "solo" 275,40 euro, ma il rincaro su base annua è più elevato (+71,90 euro) nonostante che con un litro di diesel si percorrano mediamente più chilometri rispetto alla benzina.

     

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    Gli automobilisti che possiedono auto a gasolio sono più penalizzati dai rincari dei carburanti perché, secondo quanto calcola il Codacons in base agli ultimi dati settimanali del ministero della Transizione ecologica, il prezzo medio della benzina è aumentato del 26,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il diesel ha subito un'impennata del 35,3%.

     

    Un'altra simulazione del Codacons riguarda un viaggio da Nord a Sud (e ritorno) verso una classica località balneare: se si parte da Milano in direzione Salento (precisamente Lecce) la spesa per il pieno di benzina è di 250,5 euro, cioè +52,50 rispetto al 2021, mentre se l'auto è a gasolio si spenderanno poco meno di 210 euro, pari a 55,5 euro in più rispetto alla scorsa estate.

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    Nella simulazione del Codacons, il record del caro-carburante pieno spetta alla tratta Bolzano-Trapani, che comporta percorrere l'Italia in tutta la sua lunghezza: per fare tutta questa strada in auto (distanza totale 1646 km) occorre spendere, fra andata e ritorno, quasi 400 euro per i rifornimenti di benzina, cioè +83,50 euro sul 2021, mentre col gasolio servono 332,80 euro (+87 euro rispetto all'estate del 2021).

     

    caro carburante caro carburante

    Se spostarsi in auto costa molto di più, anche l'alternativa dell'aereo, per quanto (in certi casi) più conveniente, non promette di essere a buon mercato in termini assoluti, anzi, il direttore generale della Iata (l'organizzazione internazionale per il trasporto aereo) Willie Walsh in un'intervista alla Bcc ha avvertito che «il balzo del prezzo del carburante aeronautico porterà senza dubbio a un rincaro dei biglietti aerei». C'è da precisare che della Iata non fanno parte le compagnie aeree "low cost", che partono da prezzi di base dei biglietti più bassi ma seguono (a distanza) il movimento generale al rincaro.

     

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     Complessivamente, spiega a La Stampa l'analista del settore aeronautico Gregory Alegi, «le compagnie aeree stanno lamentando un aumento del costo del cherosene, che resta una delle voci più pesanti sui loro bilanci, ma nella media i vettori si proteggono con contratti di "hedging", cioè di acquisto a medio-lungo termine di carburante a prezzi convenienti, e questo può portare le compagnie a essere un po' meno colpite dai rincari, a seconda dell'abilità e della fortuna con cui hanno formato i contratti. Ovviamente si tratta di qualcosa che gli automobilisti non possono fare, restando esposti alle variazione immediate dei prezzi di benzina e gasolio al distributore».

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