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    IL SESSO IN CAMPORELLA? UN’ECCELLENZA VENETA-  NEL PORTALE DEGLI INCONTRI HOT EN PLEIN AIR, SPICCANO LE PROVINCE DI VENEZIA, VERONA, TREVISO, PADOVA E VICENZA CON POCO PIÙ DI UNA VENTINA DI LUOGHI SEGNALATI PER PISCHELLI CON GLI ORMONI A MILLE E ADEPTI DELL’IMBOSCO…


     
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    Marco Milioni per http://www.vvox.it

     

    SESSO CAMPORELLA SESSO CAMPORELLA

    «Dalla statale Valsugana all’altezza della chiesa di Cusinati di Rosà si svolta all’incrocio dell’edicola e il cimitero è subito lì comodo. Contrasto sicuro tra la vita e la morte! Dal semaforo della pizzeria seguire x breganze, alla prima rotonda prendere la seconda uscita verso Zugliano. Dopo circa un kilometro vi trovate a destra una fabbrica o edificio vecchio, da li altri 300mt e trovate un ponticello a destra con la stradina che scende leggermente, porta verso una cava, dopo la semicurva si parcheggia. Ho trovato piu di una volta qualche coppia tranquilla che si faceva guardare… Se si entra nella vegetazione a destra dopo 100mt si arriva al fiume Astico… ottimo x prendere il sole e scattare ottime foto!!! consigliato sia di giorno x il fiume e sia la sera x car sex in tranquillit… ».

     

    Sono solo alcuni dei messaggi che si trovano su www.trovacamporella.com, il sito italiano di origine ispanica ma registrato in Germania, dedicato agli amanti del sesso en plein air o in auto. Il portale, che è una specie di work in progress, visto che non è curato alla perfezione, quando lo scorso anno è sbarcato in Italia «è stato immediatamente messo sotto attenzione dai nostri uomini – fa sapere un ispettore di una questura veneta che per ragioni di servizio non può rivelare il suo nome – tuttavia non abbiamo rilevato nulla di anomalo né sulla piattaforma informatica né per i luoghi suggeriti. Anche perché buona parte dei posti segnalati erano e sono noti alle forze dell’ordine. A partire dai parcheggi a ridosso di Vicenza lungo la Valdastico sud che da anni sono noti al mondo gay e a quello degli scambisti in mezza Europa».

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    Se si sbirciano le statistiche del portale che riguardano la parte veneta si scopre che le province più grandi, ovvero Venezia, Verona, Treviso, Vicenza e Padova, hanno tutte poco più di una ventina di luoghi segnalati con l’eccezione di Padova che ne ha solo uno («vanno tutti a Vicenza sulla Valdastico» è la battuta semiseria del poliziotto). Rovigo e Belluno viaggiano sulle tre-quattro. Il portale peraltro è giunto nel Belpaese nel 2016, più o meno nel momento in cui la norma penale che sanzionava gli atti osceni in luogo pubblico veniva modificata depenalizzando il reato e trasformandolo in illecito amministrativo, salvo gli atti osceni in prossimità o dentro i luoghi frequentati da minori.

     

    Verrebbe da chiedersi quindi se la diminuzione dei rischi per la fedina abbia o meno comportato in qualche modo una maggiore libertà ad amoreggiare sotto le stelle, magari non sempre in contesti nascosti?. «All’inizio – sottolinea il graduato – chi era di pattuglia ha notato l’effetto contrario, ovvero meno persone che si appartavano. Semplicemente perché pur a fronte della depenalizzazione la multa comunque rimasta a livello amministrativo è cresciuta.

    CAMPORELLA CAMPORELLA

     

    E può arrivare sino a 30mila euro. Che detto tra noi è una stupidaggine bella e buona perché non è proporzionata per esempio alle multe del codice della strada quando una condotta illecita può anche provocare lesioni gravi agli altri. Di più, è una norma che avvantaggia i ricchi che possono pagare e i nullatenenti, anche gli immigrati, che essendo incapienti di fatto non pagano. Mentre sono sorbole per chi ha un reddito medio e magari una casetta. In realtà al di là dei casi che di tanto in tanto fanno notizia sui giornali, le forze dell’ordine non sono né impegnate né preoccupate per illeciti del genere che sono episodici e che se accadono sono facilmente contestabili. Per di più noi cerchiamo di intervenire solo se la cosa è plateale, anche perché la norma è un po’ lasca. Non siamo ai tempi della buon costume».

     

    E da chi è formato il popolo della notte che ama andare come si suol dire in camporella? «In realtà i popoli sono due. Il primo, molto più numeroso e polverizzato, è quello fatto da giovani, che si appartano un po’ dove capita, magari vicino casa dei genitori. Non li categorizzerei nemmeno. Sono ragazzi, spesso teen-ager con gli ormoni a mille, che fanno quello che facevamo noi alla loro età. Gli altri invece sono gli adepti dell’imbosco. Che a loro volta, al netto della prostituzione di strada che è un’altra cosa, si dividono con tutte le sfumature e i rimescolamenti del caso in amanti, scambisti, gay e bisex, guardoni, qualche trans e fan del sesso di gruppo. Di solito si tratta di persone che stanno molto riparate e che non vogliono in nessun modo creare problemi».

    sesso in auto sesso in auto

     

    E qui non può mancare l’aneddoto: «Una volta però due colleghi dalle parti del Terraglio hanno intercettato lui e lei in effusioni al limite del consentito. Erano in piedi vicino ad un’auto. Entrambi sui 45, gli agenti si erano preparati ad un controllo per la prostituzione perché la donna che camminava su due trampoli da cubista alti 20 centimetri e indossava un top con la scritta “born to fuck” era vestita in modo da lasciare poco all’immaginazione.

     

    Dopo un’occhiata ai documenti però tra l’incredulo e il divertito hanno constatato che erano marito e moglie.  I quali si sono giustificati dicendo che a casa loro non potevano farlo perché i figli li avevano già sgamati una volta. Più di recente, ed è un fenomeno mai riscontrato, ci è capitato di imbatterci in piccolissimi gruppi, massimo tre, di guardoni. Solo che erano ragazze appena appena maggiorenni con un atteggiamento molto ambiguo perché pareva spiassero o fossero alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Il tutto è avvenuto sempre nella stessa zona della provincia di Verona diversi mesi fa. Poi il fenomeno, che non aveva nulla di illecito comunque, non si è più ripetuto».

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    In realtà il fenomeno del sesso all’aperto o in auto, da quando i veicoli sono diventati un bene di massa, non accenna a diminuire. Nel 2015 un sondaggio riportato da un magazine canadese riferiva che nel Paese degli aceri e dei grizzly il 68% del campione intervistato ammetteva di aver fatto sesso in auto almeno una volta durante gli ultimi dodici mesi con punte del 75% nel Quebec francofono. Durante i rapporti il genere musicale più ascoltato è risultato il rock, seguito da pop e country.

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