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    "IL SILENZIO DI MOURINHO È ELOQUENTE: CONSIDERA FINITA LA SUA STORIA CON LA ROMA?" – GIANCARLO DOTTO: "COSA LO INVELENISCE? LUKAKU È MANNA DAL CIELO EPPURE CONTINUA A RIPETERE CON PETULANZA CHE LA ROMA NON VA. NON SI FA. ANCHE SE CI CREDI, NON DEVI DIRLO, NON È BUONA CREANZA. IL DOPO MOU SARÀ, QUANDO SARÀ, UNA SCELTA ASSURDA E COMPLICATA. CI SARÀ BISOGNO DI UN UOMO UNO E TRINO. CAPACE, IDENTITARIO E CARISMATICO. IN TRIBUNA, VENERDÌ SERA, C’ERA CASUALMENTE DANIELE DE ROSSI..."


     
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    Estratto dell'articolo di Giancarlo Dotto per la Gazzetta dello Sport pubblicato da ilnapolista.it

     

    mourinho mourinho

    Giancarlo Dotto scrive per la Gazzetta dello Sport del silenzio eloquente di José Mourinho. Venerdì ha fatto più rumore quello del risultato della partita contro il Milan, con la Roma sconfitta e inguardabile in campo.

     

    “Di venerdì sera a impressionare non è stata la debacle della squadra, la desolante testimonianza d’inferiorità tecnica, tattica e atletica contro il Milan di Sua Divinità Leao, ma le parole di Josè Mourinho. Quelle che ha detto prima e quelle che non ha detto dopo. L’eloquenza del suo silenzio. L’avete sentito anche voi il rumore dello scontento?”.

     

     

    Mourinho ormai lo conoscono tutti.

     

    mourinho e lo staff al lavoro a trigoria mourinho e lo staff al lavoro a trigoria

    “Fino a che funziona è un tripudio. Il Capo dà il meglio di sé, il suo stato di grazia feconda il mondo. Al contrario, quando la luna è rovescia, è la desolazione. Quando percepisce la fine, il leader settario precipita come un Sansone perverso se stesso e i suoi amati nel baratro. Il Mourinho versione cactus di questi tempi, così rabbuiato, così tenebra e così spinoso.

     

    Il Mou che alla domanda del giornalista su Lukaku, nel bel mezzo della festa romanista che lo ha celebrato, risponde per prima cosa che «…non gioca una partita da giugno, che si è allenato poco e forse male…», è un uomo che percepisce cosa? Forse, l’aver perso il controllo della nave? Forse, la fine della sua storia alla Roma? Cosa diavolo c’è nella sua testa? Cosa gli impedisce di dire prima di tutto che ok, Romelu è una manna caduta dal cielo. Cosa lo invelenisce al punto di ribadire con petulanza che la squadra così com’è non vale la Lazio e la Fiorentina? Si fa? Non si fa. Anche se ci credi, soprattutto se ci credi, non devi dirlo, non è buona creanza”.

     

    mourinho agli internazionali - foro italico mourinho agli internazionali - foro italico

    Se davvero Mourinho avesse capito che il suo rapporto con la Roma è arrivata, per la squadra sarebbe una disgrazia: “la premessa di una stagione destinata a una lunga agonia“. Se non è così, allora l’allenatore è chiamato a dare subito un segnale forte.

     

     

    “Non solo d’essere ancora un Capo motivato e in pieno controllo, ma di saper comunicare la sua felicità d’essere ancora romanista in qualche fibra della sua non facile psiche. Se non c’è, se la inventi, anche per rispetto dei tanti che spasimano per lui. Soprattutto, si rassegni a capire che, se il suo carisma langue, deve giocare su altri campi il suo destino e quello della Roma. Per esempio, quello di un gioco che oggi non esiste. Giocare il gioco. Dimostri che sa farlo”.

     

    Deve finire? Almeno “finisca in bellezza“, scrive Dotto. Quello che sarà dopo non sarà semplice.

     

    “Il dopo Mourinho sarà, quando sarà, una scelta assurda per quanto complicata. Ci sarà bisogno di un uomo uno e trino. Capace, identitario e carismatico. Un carisma inclusivo, invece che esclusivo. In tribuna, venerdì sera, c’era casualmente Daniele De Rossi”.

    jose mourinho foto mezzelani gmt 090 jose mourinho foto mezzelani gmt 090

     

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