Alessandro Bocci,Daniele Dallera per il “Corriere della Sera”
Presidente Gravina, come sta vivendo questi giorni drammatici?
lotito gravina
«Male, molto male. E come me penso tutte le persone che hanno rispetto verso la vita e la dignità umana».
Come sta reagendo lo sport all'invasione della Russia in Ucraina?
«Mostrando una compattezza mai esistita prima. Il calcio è un fenomeno di aggregazione sociale formidabile, basti considerare che abbiamo 211 Federazioni contro i 193 Paesi associati all'Onu. Ci siamo mossi compatti e coerenti, urlando a gran voce il nostro no alla guerra».
E la posizione della Figc?
«Abbiamo subito deciso di far cominciare le partite dei campionati con cinque minuti di ritardo. Una piccola testimonianza, non l'unica. Adesso stiamo lavorando su altre iniziative: non è solo una guerra contro un popolo perché tutti ne siamo coinvolti».
gabriele gravina foto di bacco
Uefa più rapida della Fifa nella condanna.
«Ceferin si è mosso in fretta e bene. Abbiamo organizzato tre Comitati esecutivi straordinari, dando risposte veloci e concrete. La Fifa, invece, aspettava un segnale dal Cio».
La Polonia ha cercato di forzare la mano, anticipando che non avrebbe giocato con la Russia qualsiasi decisione fosse stata presa
«Tutte le Federazioni hanno condiviso la posizione intransigente dei polacchi. Le parole del mio amico Boniek fanno capire quanto siano ancora dolorose le ferite inferte all'Europa dalla prevaricazione di una Nazione sull'altra. Nel 2022 le divergenze bisogna risolverle con il dialogo e non con le armi. Ma sono contrario a fughe in avanti, come quella della Polonia. Ceferin non apprezza gli interventi singoli, dobbiamo muoverci uniti e coordinati».
DE LAURENTIIS GRAVINA
Molti sportivi abbandonano la loro carriera per unirsi all'esercito ucraino.
«Difendono il Paese e le loro famiglie. Alcuni hanno già perso la vita. Mi sono venuti i brividi ascoltando, al Comitato esecutivo, l'energia con cui il presidente federale Pavelko ha difeso il diritto alla vita mentre sentivamo nelle vicinanze le esplosioni dei missili. Non ho mascherato la sofferenza e non nascondo in quei momenti di aver versato qualche lacrima. E con me molti altri».
Arrivato in Italia, De Zerbi ha ringraziato due persone: lei e Ceferin.
«L'ho conosciuto ai tempi in cui ero presidente della Lega Pro e lui allenava il Foggia. L'ho chiamato appena saputo dell'invasione russa e ho capito quanto grave fosse la situazione.
lotito gravina
Così mi sono confrontato con il presidente dell'Uefa, che in questa vicenda ha confermato di avere grande carisma, di essere un vero leader. Credetemi, non è stata un'impresa facile far uscire Roberto e il suo staff dall'Ucraina. Ho vissuto momenti di angoscia: pensate che sono partiti dall'albergo scortati, ma durante il coprifuoco e hanno dovuto viaggiare in treno prima di prendere il charter. Quando De Zerbi, oltrepassato il confine, mi ha mandato un vocale ho avuto un'esplosione di gioia».
Cosa può fare in concreto la Figc per aiutare l'Ucraina?
«Un minuto dopo l'inizio del conflitto ho scritto a Pavelko dichiarandomi disponibile ad aiutarli. Siamo pronti a ospitare i loro profughi e le loro gare».
Si dice che il calcio pensa solo ai soldi. La decisione di rinunciare ai milioni dello sponsor Gazprom va nella direzione opposta
gabriele gravina e paolo dal pino
«È una scelta etica e coerente con il nostro sentire. Il Comitato esecutivo dell'Uefa ha mostrato grande sensibilità e sono onorato di farne parte. E poi se non c'è etica non c'è competizione».
Gli atleti russi sono costretti a rinunciare alle gare, anche quelli che la guerra magari la subiscono
«Capisco l'amarezza di chi rischia di gettare al vento anni di sacrifici. Ma è l'ora di mandare un messaggio forte».
Tra poco più di tre settimane l'Italia si gioca il Mondiale attraverso due pericolosi spareggi: quanto è preoccupato?
«La posta in palio è altissima e sappiamo che il percorso è ricco di insidie. Purtroppo ci siamo complicati la vita da soli. Però ho fiducia. Non posso pensare che la Nazionale capace di arrivare sul tetto d'Europa abbia smarrito il senso dell'essere squadra. Mancini, con il nostro aiuto, sarà bravo a centrare un'altra impresa. Chiedo entusiasmo e positività. Così ci vedremo tutti in Qatar».
La Lega di serie A sembra che l'abbia messa nel mirino
gravina
«Non mi sento aggredito, almeno non dalla maggioranza dei presidenti. Forse solo da qualcuno che non riesce a esercitare il suo potere. La verità è che tensioni ce ne sono sempre state, ma finiscono con indebolire la leadership. Chi urla non è e non può essere un leader. Spero che la Lega sia in grado di darsi in fretta un presidente forte, capace di fare sintesi e che permetta al calcio italiano di recuperare il gap esistente con gli altri Paesi».
Cosa chiede, quindi?
«Meno litigi e più rispetto nei confronti della Figc e delle altre componenti».
Non crede di essere stato intempestivo con i provvedimenti relativi alle licenze nazionali per le iscrizioni ai campionati?
«Macché intempestivo».
Scusi, ma era aperta la questione dello statuto della Lega: perché porre un altro tema? In un momento reso così delicato dal Covid.
mattarella gravina italia inghilterra
«Appunto, sono questioni diverse. Casomai, sono arrivato in ritardo. Questo mondo, così come è strutturato, rischia di implodere. I numeri sono devastanti. Il calcio deve essere messo in sicurezza.
Le modifiche sono ispirate dalla volontà di rendere più stabile e meno indebitata l'area professionistica attraverso un piano di 4-5 anni. Il ruolo della Federazione è di agire in ottemperanza alla Legge 91 dell'81, che le impone di verificare le condizioni necessarie alla continuità aziendale dei club. Bisogna aumentare i ricavi e tenere sotto controllo i costi».
Per i principi informatori è stato necessario un commissario ad acta
«I principi che chiamo riformatori sono fondamentali per combattere l'immobilismo della Lega che è costato già due presidenti di qualità come Micciché e Dal Pino. Servono per dare una svolta al nostro mondo e combattere il conservatorismo».
gabriele gravina e roberto mancini
Pare di capire che non sia tanto fiducioso sul futuro
«Devo esserlo perché la Lega di serie A regge tutto il movimento. Sono preoccupato e anche parecchio. I risentimenti personali di certi presidenti non devono intaccare l'esigenza oggettiva di un sistema che va riformato».
Cosa ne pensa delle rinnovate ambizioni di alcuni club europei, tra cui la Juventus, di far nascere la Superlega?
«La nostra posizione non cambia: è la risposta sbagliata a un problema reale. In questo momento si sente un gran bisogno di unità e non di ulteriori divisioni».
GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT97 mancini gravina 2 mancini gravina ceferin gravina