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    A NAPOLI LA TERRA CONTINUERÀ A TREMARE – IL SISMOLOGO GIUSEPPE DE NATALE: “OGGI LA PRESSIONE NEL SOTTOSUOLO È LA PIÙ ALTA MAI SPERIMENTATA NEGLI ULTIMI SECOLI, DOPO L’ERUZIONE DI MONTE NUOVO DEL 1538. LA PRESSIONE INTERNA, OLTRE A CAUSARE IL SOLLEVAMENTO, SPACCA LE ROCCE CAUSANDO TERREMOTI. SE CONTINUA AD AUMENTARE, IL RISCHIO È CHE POSSA VERIFICARSI UN’ERUZIONE” – CASE PRIVATE ED EDIFICI STRATEGICI, SCUOLE E OSPEDALI VANNO SOTTOPOSTE AD ACCURATE VERIFICHE DI VULNERABILITÀ…”


     
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    Estratto dell’articolo di Roberto Russo per www.corriere.it

     

    Giuseppe De Natale 3 Giuseppe De Natale 3

    La più forte scossa dal 1984 a oggi, magnitudo 3,8 nell’area di Agnano-Pisciarelli, avvertita anche a Napoli in numerosi quartieri e addirittura in alcuni paesi del Vesuviano. Ad Agnano, ma anche a Pianura in alcune abitazioni, per la prima volta da quando è iniziata la nuova crisi bradisismica, sono caduti quadri e suppellettili dai muri.

     

    Professore Giuseppe De Natale, lei che è uno dei massimi esperti dei Campi Flegrei, ci spiega perché stiamo assistendo, soprattutto da questa estate, a un consistente aumento degli sciami sismici. Cosa sta accadendo nei Campi Flegrei?

    «[…] La sismicità ai Campi Flegrei, che è normalmente assente nei periodi in cui non c’è sollevamento del suolo, è in realtà in costante aumento dal 2006, ossia da quando è iniziata la fase di sollevamento del suolo flegreo che è tutt’ora in atto.

     

    Giuseppe De Natale 1 Giuseppe De Natale 1

    Il livello del suolo sale perché la pressione interna al sistema aumenta, che sia generata da magma risalito a basse profondità o - come noi pensiamo - dal riscaldamento degli acquiferi a causa del trasferimento di gas caldi dalla camera magmatica profonda, che mette in pressione l’acqua proprio come avviene in una pentola a pressione. Oggi il livello del suolo è di oltre 15 cm maggiore di quello, massimo in ere recenti, raggiunto nel 1984, al culmine della grande crisi precedente che portò all’evacuazione di Pozzuoli».

     

     

    Quindi?

    TERREMOTO A NAPOLI TERREMOTO A NAPOLI

    «Oggi la pressione nel sottosuolo è la più alta mai sperimentata negli ultimi secoli, dopo l’eruzione di Monte Nuovo del 1538. La pressione interna, oltre a causare il sollevamento, spacca le rocce causando terremoti. L’incremento della sismicità, prevedibile e previsto, sia in numero di scosse che nella massima magnitudo, è stato progressivo, ma poiché anche le magnitudo sono aumentate progressivamente, oggi ci sembra che l’aumento sia avvenuto da poco perché ne percepiamo di più e più forti.

     

    TERREMOTO A NAPOLI TERREMOTO A NAPOLI

    In realtà, il primo terremoto di magnitudo 3.6, la più alta prima di quest’ultimo, era avvenuto già il 29 marzo del 2022. Tre settimane fa, il 18 agosto, c’è stato poi uno sciame sismico di circa 120 scosse, la più forte ancora di magnitudo 3.6. Ovviamente, se la pressione interna continua ad aumentare, il rischio è che possa verificarsi un’eruzione: per tale motivo, oltre che per l’altissimo numero di terremoti, nel 1984 fu ordinata l’evacuazione di Pozzuoli; e prima ancora, nel 1970, quella del Rione Terra, ossia la zona di massimo sollevamento».

     

    terremoto napoli vesuvio terremoto napoli vesuvio

    La popolazione si chiede se c’è timore di scosse che possano avere intensità anche maggiore e quindi con una pericolosità più elevata. Esiste questo rischio?

    «Si pensa che la massima magnitudo per terremoti flegrei, che comunque non sono associati a grandi faglie tettoniche e sono molto superficiali, sia di poco superiore a quelle sperimentate nell’83-84: diciamo che oltre magnitudo 4.5-5.0 è difficile che ne possano accadere. Non si tratta di terremoti distruttivi (salvo nel limite massimo, considerando anche la bassa profondità), ma edifici fatiscenti o comunque non in buone condizioni possono essere pesantemente danneggiati». […]

     

    Giuseppe De Natale 2 Giuseppe De Natale 2

    Professore, lei nei suoi studi ha ipotizzato scosse via via crescenti sia per intensità che per numero, ed è il fenomeno a cui stiamo assistendo. La domanda che tutti si pongono: in futuro cosa accadrà?

    «Ho detto e scritto, avvisando formalmente anche le istituzioni scientifiche nel 2018, che all’aumentare del sollevamento del suolo sarebbe aumentata la sismicità: in frequenza e magnitudo, fino a livelli simili a quelli dell’83-84. E’ importante continuare a monitorare la situazione con puntualità (come si sta facendo), informando assiduamente la popolazione: non bisogna allarmare nessuno, ma nemmeno sottovalutare la situazione».

     

    Un problema che preoccupa molti è la tenuta degli edifici, sia privati che pubblici.

    «Ed è un problema molto serio. Case private ed edifici strategici, scuole e ospedali vanno sottoposte ad accurate verifiche di vulnerabilità, perché nonostante le scosse non siano distruttive, possono causare dissesti in edifici particolarmente fatiscenti».

     

    Campi Flegrei Campi Flegrei

    […] Quale?

    «[…] Ora, noi sappiamo che queste scosse sicuramente contribuiscono a indebolire gli edifici, purtroppo però non sappiamo quantificarne il degrado...Perciò occorrono indagini approfondite per stabilirlo, verifiche che andrebbero ripetute nel tempo, con edifici ‘sentinella’ monitorati accuratamente in maniera continua per quantificare l’eventuale degrado delle strutture».

     

    Insomma, sembra essere questo il maggior rischio al momento.

    «Sì, infatti occorre molta attenzione allo stato degli edifici, in questa fase particolarmente».

    TERREMOTO A NAPOLI TERREMOTO A NAPOLI Terremoto Napoli Terremoto Napoli

     

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