DAGONEWS
ZELENSKY BIDEN
“Cosa può fare Biden per aiutare l’Ucraina a vincere la lunga Guerra contro la Russia”? È la domanda che si pone il politologo David Rothkopf sul “Daily Beast”. La risposta breve è quella già data dal segretario Usa alla difesa, Lloyd Austin, ad aprile: “Mosca va indebolita in modo he non possa fare ciò che ha fatto in Ucraina”.
Scrive Rothkopf: “Il vero banco di prova della politica ucraina dell'amministrazione Biden deve ancora arrivare. Ciò che accadrà nei prossimi mesi determinerà se Biden e la sua squadra saranno considerati all'altezza di quella che è molto probabilmente la sfida di politica estera più importante del primo mandato del presidente.
vladimir putin darth vader
Mentre la guerra in Ucraina supera il traguardo dei 100 giorni, è chiaro che il conflitto è entrato in una nuova fase. La Russia controlla probabilmente circa un quinto dell'Ucraina, ma ciò ha comportato costi terribili: più di 30.000 truppe, enormi quantità di equipaggiamento militare e calamità economiche sul fronte interno”.
Ma c’è un ma. Secondo Rothkopf Washington ha un punto debole: la spaccatura tra i suoi alleati. “La Germania continua a essere scettica sulla fornitura di armi pesanti all'Ucraina. Germania, Francia e Italia continuano a interagire con Putin, provocando la frustrazione di Zelensky, e da più parti si parla di trovare un accordo che ceda un po' di terra alla Russia - tra cui, negli Stati Uniti, sia la sinistra che voci di destra, come l'ex Segretario di Stato Henry Kissinger”.
David Rothkopf
Poi ci sono Orban e Erdogan: l'Ungheria continua a rompere le palle sulle sanzioni, come dimostra la pantomima del sesto pacchetto approvato dopo l’eliminazione del patriarca Kirill dalla “black list”. La Turchia, da par suo, tiene i piedi in due staffe: continua ad avere rapporti con Mosca e vuole bloccare l'adesione di Finlandia e Svezia alla NATO.
“I ‘nuovi non allineati’ a livello globale – continua Rothkopf - continuano a fare da sponda alla guerra. Tra questi, anche gli alleati più fedeli degli Stati Uniti, come Israele, che ha bloccato il trasferimento all'Ucraina di tecnologie critiche per le armi anticarro”
SEVERODONETSK GUERRA RUSSIA UCRAINA
Così, secondo Rothkopf, “man mano che la guerra si trascina, mantenere la determinazione occidentale a sostenere l'Ucraina diventerà sempre più difficile. Tra tutti i leader mondiali, quello di gran lunga più importante nel mantenere la determinazione a sostenere l'Ucraina fino a quando la guerra non raggiungerà un punto in cui Kiev sceglierà, da una posizione di forza, di negoziare, è Joe Biden.
putin zelensky biden
Tutti gli occhi saranno puntati sull'America per vedere se la nostra determinazione sta vacillando e se i nostri flussi di aiuti sono destinati ad aiutare l'Ucraina a sconfiggere effettivamente la Russia”.
Quindi, che fare? Secondo il Daily Beast, ci sono sei cose che Biden deve tenere bene a mente:
1 – MANTENERE UNITA L’ALLEANZA
“In primo luogo, gli Stati Uniti dovranno mantenere unita l'alleanza. Un segnale chiave in tal senso arriverà al Vertice NATO di Madrid, alla fine del mese. Le domande a cui si dovrà rispondere sono: C'è una chiara volontà di aiutare l'Ucraina per tutto il tempo richiesto? Cosa ci vorrà per convincere la Turchia ad accettare l'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO?
SEVERODONETSK GUERRA RUSSIA UCRAINA
Il "centro morbido" dell'Europa - Germania, Francia e Italia - sta guadagnando consensi o gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i paesi più piccoli e più vicini alla Russia (i Paesi nordici) e con il Regno Unito per stabilire il ritmo dell'aumento del sostegno all'Ucraina?”
2 – NON ACCORDARSI CON LA RUSSIA
putin erdogan con la finta gelataia
Continua l’articolo del “Daily Beast”: “In secondo luogo, il fulcro di questo sforzo sarà resistere alla tentazione di accordarsi con la Russia. La politica degli Stati Uniti è che la decisione finale della guerra spetta all'Ucraina.
Dobbiamo essere incrollabili in questa visione e aggressivi nel nostro desiderio di raggiungere l'obiettivo articolato dal Segretario di Stato Antony Blinken e dal Segretario alla Difesa Lloyd Austin, la "sconfitta strategica" della Russia. I mesi a venire non sono il momento di mollare la presa. La Russia deve imparare che il costo della guerra non potrà che aumentare, anche se è sempre più difficile rifornire i propri sforzi.
IL CAPO DEL PENTAGONO LLOYD AUSTIN
3 – ARMI, ARMI, ARMI
“In terzo luogo, gli Stati Uniti devono fornire supporto come se non ci fosse un domani, più armi di quante pensiamo che l'Ucraina ne abbia bisogno, non meno. La recente decisione di fornire missili a più lunga gittata e artiglieria di precisione è incoraggiante.
Si può e si deve fare di più. Inoltre, dobbiamo far capire chiaramente che nelle regioni rivendicate dalla Russia si troveranno ad affrontare un'insurrezione ben armata e ben finanziata che non si arrenderà mai, che le conquiste territoriali di oggi sono solo temporanee e hanno un costo insostenibile.
4 – SANZIONI, SANZIONI, SANZIONI
lloyd austin volodymyr zelensky antony blinken
“In quarto luogo, ogni settimana che passa, l'onere delle misure contro la Russia deve crescere. Trovare un modo per fermare al più presto le esportazioni di gas naturale deve essere una priorità. Così come punire le imprese internazionali che aiutano la Russia a eludere le sanzioni.
5 – MANTENERE LA BARRA DRITTA IN CASA
“Tutto ciò richiede che gli Stati Uniti mantengano la volontà politica di continuare a svolgere il loro ruolo guida. Ciò richiederà una comunicazione chiara ed efficace e costante al popolo americano sul perché il sostegno all'Ucraina è vitale per gli interessi nazionali degli Stati Uniti.
6 – NON FARSI DISTRARRE DA PUTIN
joe biden se la ride
“Infine dobbiamo essere pronti ad affrontare le situazioni contingenti. I russi commetteranno altre atrocità. Gli Stati Uniti devono cercare di prevenirle e assicurarsi che Mosca ne risponda.
Inoltre, avremo bisogno di un piano per affrontare l'imminente crisi alimentare globale e dovremo considerare se questo giustificherà la creazione di una coalizione internazionale per sfidare e infine rompere il blocco russo. Ci sono dei rischi, certo. Ma i rischi di non farlo, per centinaia di milioni di persone che rischiano di morire di fame, potrebbero essere ancora maggiori.
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