ANTONIO LAUDATI
INCHIESTA PERUGIA: LAUDATI SI AVVALE DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE -
(Adnkronos) - (dall'inviata Assunta Cassiano) – Il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Antonio Laudati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una decisione comunicata ai pm di Perugia dal suo difensore l'avvocato Andrea Castaldo. Per questa mattina era fissato l'interrogatorio davanti ai magistrati, coordinati dal procuratore Raffaele Cantone, nell'ambito dell'inchiesta sui presunti accessi abusivi alla banche dati che vede indagati anche il finanziere Pasquale Striano, tre giornalisti del Domani e un'altra decina di persone.
A Laudati, che oggi non si e' presentato davanti ai pm, vengono contestate quale coordinatore all'epoca dei fatti del gruppo Sos (segnalazione operazioni sospette), in concorso con il finanziere, le accuse di accesso abusivo a sistema informatico per accessi alle banche dati, l'ipotesi di falso in relazione all'origine delle richieste di apertura di "dossier pre-investigativi" e quella di abuso d'ufficio.
PASQUALE STRIANO
L'inchiesta, partita nella capitale dopo la denuncia presentata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, era stata trasmessa a Perugia dai pm di Roma che dopo aver individuato, sentito e perquisito il finanziere allora in servizio alla Dna, hanno ipotizzando il possibile coinvolgimento del magistrato inviando gli atti alla procura competente. Un'inchiesta che ha portato alla luce finora oltre 800 accessi abusivi con 'obiettivi', tra gli altri, personaggi della politica, dell'economia, dello sport.
++ LAUDATI, MAI COSTRUITO DOSSIER PER SPIARE POLITICI ++
(ANSA) - "Non ho mai effettuato accessi a
sistemi informatici; non ho mai avuto alcun rapporto, neppure di conoscenza, con i giornalisti che risultano indagati; non ho mai costruito dossier per spiare o ricattare politici o personaggi famosi": a sottolinearlo è stato il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati in merito all'indagine di Perugia. Il magistrato non si è presentato ai pm ma i suoi difensori hanno rappresentato la sua volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere. Per Laudati "tutti gli accertamenti erano determinati da esigenze investigative, nell'esclusivo interesse dell'Ufficio".
++ LAUDATI, OPERATO CON PIENO CONTROLLO PROCURATORE ANTIMAFIA ++
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(ANSA) - "Nei casi contestati nell'invito a comparire, mi sono limitato a delegare al gruppo sos della Dna approfondimenti investigativi, in piena conformità alle leggi, alle disposizioni di servizio e sotto il pieno controllo del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo": così il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati in una nota diffusa attraverso il suo legale, l'avvocato Andrea Castaldo all'uscita dalla procura di Perugia.
"Dopo la massiccia ed incontrollata diffusione di notizie coperte dal segreto istruttorio, ritengo che non sussistano, al momento, le condizioni per lo svolgimento dell'interrogatorio, peraltro ampiamente preannunciato dalla stampa, per esercitare concretamente il diritto di difesa e per fornire un contributo alla ricostruzione dei fatti" ha sostenuto il magistrato. "È in atto - ha aggiunto - un ampio dibattito, su tutti i media nazionali, in cui mi vengono attribuiti fatti gravissimi (e sicuramente diffamatori) che risultano completamente differenti dalle contestazioni indicate nell'invito a comparire, notificatomi il 26 febbraio, soprattutto diversi dalla realtà che conosco".
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"Tutti gli accertamenti - ha spiegato ancora Laudati - erano determinati da esigenze investigative, nell'esclusivo interesse dell'Ufficio e riguardano persone da me non conosciute e rispetto alle quali non avevo alcun interesse personale né alcun intento di danneggiare. Non rientrava tra i miei compiti di sostituto procuratore quello di controllare il personale di polizia aggregato alla Dna, né quello di verificare gli accessi alla banca dati. Appena avrò la possibilità di conoscere formalmente gli atti, non mi sottrarrò alla esigenza di fornire tutti i chiarimenti necessari per l'accertamento della verità, la piena correttezza del mio operato e affermazione della Giustizia, nella quale credo fermamente".
ANTONIO LAUDATI
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