FABIO MARTINI per la Stampa
LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI
Si è preso un tempo lunghissimo prima di decidere di candidarsi nelle elezioni suppletive di Siena perché Enrico Letta sa che la posta in gioco è più grande di un seggio parlamentare. Come ha spiegato informalmente: «Un leader di partito non può stare fuori del Parlamento e non può starci durante l'elezione di un capo dello Stato».
Ma al tempo stesso il segretario del Pd conosce il prezzo della sfida: «So di rischiare». Rischia perché il collegio, tre anni fa, fu vinto da Pier Carlo Padoan con un distacco di soli 3 punti sul candidato del centro-destra. Ma c'è anche un rischio "contronatura": un alleato come Renzi fa il "difficile" e per parte loro anche i renziani nel Pd potrebbero essere tentati dal preparare un "trappolone", che potrebbe diventare esiziale per la leadership di Letta. Lui lo sa, ma prima di accettare la sfida, ha letto un sondaggio: lo dà in vantaggio di 6-10
MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME