Estratto dell’articolo di Alessandro Mantovani per il “Fatto quotidiano”
alfredo mantovano
Il sottosegretario Alfredo Mantovano parla poco e ieri, nella sede dei Servizi che Giorgia Meloni gli ha affidato, ha parlato di “volumi che contengono un bel po’ di trash” e soprattutto di “deontologia” e “riservatezza” nel mondo dell’intelligence, sottolineando che sono necessarie anche in caso di “possibili delusioni di aspettative”.
elisabetta belloni foto di bacco
Interveniva nell’aula magna del quartier generale del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza che coordina Aisi (ex Sisde) e Aise (ex Sismi), in occasione della consegna dei premi ai giovani autori delle 10 migliori tesi di laurea sui temi dell’intelligence (152 i partecipanti, in crescita): lavori interessanti dalle “infiltrazioni” cinesi alla guerra cyber, dalla difesa nell’Europa post-Brexit al ruolo dell’Ue nel Sahel dove si incrociano le rotte dei migranti, i gruppi jihadisti e le reti criminali.
MARCO MANCINI - LE REGOLE DEL GIOCO
Mantovano […] Benché non l’abbia nominato, era difficile non cogliere il riferimento a Marco Mancini, l’ex capo del controspionaggio del Sismi coinvolto ma sempre assolto nei casi Telecom e Abu Omar, che di recente ha pubblicato un libro molto discusso, Le regole del gioco (Rizzoli), in cui se la prende con i vertici del settore. Come si ricorderà, Mancini aveva grandi aspirazioni ma è stato convinto ad andare in pensione nel 2021 dopo che Report ha reso noto il suo incontro con Matteo Renzi all’autogrill di Fiano Romano, avvenuto nei giorni della crisi del governo Conte 2.
MARCO MANCINI
Il libro e le sue ultime uscite televisive hanno irritato Palazzo Chigi e il Dis, oggi come allora guidato da Elisabetta Belloni che ieri era accanto a Mantovano con Giovanni Caravelli (Aise) e Mario Parente (Aisi). Anche perché nessuno del Dis, né dei vecchi colleghi, può rispondergli nel merito senza violare segreti. Si pensa ora a un possibile intervento legislativo per rafforzare la tutela della riservatezza a cui sono tenuti gli appartenenti ai Servizi, anche al di là del segreto di Stato.
ELISABETTA BELLONI - FRANCO GABRIELLI
L’idea, tutta da verificare, è quella di introdurre sanzioni pecuniarie o rafforzare gli accordi di riservatezza con penali in denaro. Le novità potrebbero arrivare con la riforma annunciata tempo fa da Mantovano che vorrebbe un’unica agenzia operativa. Una riorganizzazione assai complessa.