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Luca Della Libera per il Messaggero
S ette nuovi allestimenti su dieci. Opere del grande repertorio accanto a titoli meno noti, importanti coproduzioni con teatri italiani e stranieri, produzioni innovative sul piano tecnologico, affidate a registi e direttori d’orchestra di caratura internazionale. Interazione sempre più forte con la città. Questi gli ingredienti principali della nuova stagione delTeatro dell’Opera di Roma.
I TITOLI Il via il 12 dicembre con La damnation de Faust di Berlioz titolo che manca a Roma da oltre cinquant’anni. Il nuovo allestimento è in coproduzione con il Regio di Torino e il Palau de Les Arts di Valencia, Damiano Michieletto firma la regia e vede il ritorno sul podio di Daniele Gatti dopo il grande successo del Tristan un Isolde dell’anno scorso.
Damiano Michieletto 2
Nel cast Pavel Cernoch, Alex Esposito, Veronica Simeoni e Goran Juric. «Ogni nostro spettacolo deve dare piacere, meravigliare, stupire e, in qualche caso, perfino divertire», spiega il sovrintendente Carlo Fuortes. «Non credo assolutamente che il Teatro dell’Opera sia un luogo dove fare repertorio e basta. Teniamo molto anche all’utilizzo di nuove tecnologie, come sta dimostrando il successo di questi giorni dell’allestimento di Fra Diavolo di Auber con la scenografia realizzata interamente con una stampante 3D». L’attore Massimo Popolizio debutta nella regia d’opera con I Masnadieri di Verdi, diretta da Roberto Abbado in un nuovo allestimento, in scena dal 21 gennaio al 4 febbraio.
VICK
I cantanti sono Riccardo Zanellato, Stefano Secco, Artur Rucinski e Roberta Mantegna. «Abbiamo lavorato per avere importanti direttori d’orchestra italiani, e allo stesso tempo vogliamo portare a Roma artisti che non hanno ancora diretto qui», prosegue Fuortes. Rimane ancora da individuare il direttore musicale stabile. «Si tratta di un lavoro a medio - lungo termine. Questa figura non si decide a tavolino, ma nasce da una scintilla che scocca tra direttore e orchestra. E speriamo che avvenga presto». Dopo il successo con Così fan tutte della scorsa stagione, Speranza Scappucci tornerà per dirigere dal 18 febbraio al 3marzoLa sonnambula di Bellini, in un nuovo allestimento in coproduzione col Petruzzelli di Bari firmato da Giorgio Barberio Corsetti e che avrà come protagonista Jessica Pratt.
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C’è spazio anche per titoli popolari, come il dittico Cavalleria rusticana-Pagliacci di Leoncavallo, dal 5 al 15 aprile, affidate per la regia a Pippo Delbono. Sul podio ci sarà Carlo Rizzi e tra i cantanti Anita Rachvelishvili e Carmela Remigio. E poi due titoli pucciniani: Tosca nella ripresa dello storico allestimento di Adolf Hohenstein, in scena in aprile e in novembre;La bohème diretta da Henrik Nánási con la regia di Alex Ollé (La Fura dels Baus) in un nuovo allestimento in coproduzione col Regio di Torino, dal 13 al 24 giugno. Una finestra sul grande repertorio del Novecento si apre con Billy Budd di Britten, mai rappresentato a Roma, in scena dall’8 al 15maggio, in un nuovo allestimento in coproduzione con i teatri di Parigi, Madrid ed Helsinki firmato dalla regista Deborah Warner e diretto da James Conlon. Mozart è presente con due titoli: Die Zauberflöte nell’allestimento della Komische Oper di Berlino dal 9 al 17 ottobre, e Le nozze di Figaro in un nuovo allestimento di Graham Vick e diretto da Stefano Montanari, dal 30 ottobre all’11 novembre.
BOHEME
Tornerà anche La traviata, regia di Sofia Coppola e costumi di Valentino, dal 24 febbraio al 5marzo. Tornerà “Operacamion”, l’iniziativa che porta l’opera nelle piazze di periferia e in regione: quest’anno toccherà a Rigoletto.
«Questa iniziativa s’inserisce in una prospettiva più ampia, che è quella di rafforzare sempre di più il rapporto tra il nostro teatro e la città. Credo che questo sia un obiettivo fondamentale anche per rinnovare il pubblico, in un processo che ci ha già dato grandi soddisfazioni.
Proseguiremo anche iniziative come “Canta con me”, la rete di cori bianche nella città, gli spettacoli “Vietati ai maggiori di ventisei anni” e il progetto “Fabbrica”, per immettere nel mondo del lavoro giovani talenti».
RAGGI FUORTES
OPERA CAMION RADDOPPIA
S.Ant.per il Messaggero
Il sipario è un immenso portellone che divide la realtà dalla fantasia. E il palcoscenico è un tir che su quattro ruote ha portato in giro per due estati consecutive Figaro e Don Giovanni. Un tour con una compagnia di giovani talenti che è partito dalle piazze della periferia romana, San Basilio o Tor Tre Teste, per raggiungere Alatri, Frascati, Leonessa, e prima ancora Formia, Ostia e lo Zen di Palermo.
Ma che è già arrivato anche in Spagna, in Inghilterra e negli Stati Uniti sulle pagine di El Paìs, The Economist e The New York Times che lo hanno seguito passo passo, trasformando questo progetto on the road di Carlo Fuortes, sovrintendente del Teatro dell’Opera, in un fenomeno internazionale.
LA SORPRESA E ora, forte del successo di due edizioni “ambulanti”, OperaCamion si stacca le ruote e fa il suo ingresso trionfale in un vero e proprio teatro.
LA TRAVIATA BY COPPOLA-VALENTINO ALL OPERA DI ROMA -11
La motrice resterà parcheggiata fuori e la cabina verrà montata sul palcoscenico del teatro Nazionale che dal 25 febbraio ospiterà prima Figaro, l’allestimento con cui debuttò l’operazione due anni fa, e poi, dal 5 maggio Don Giovanni, andato in scena, anzi in piazza, l’estate scorsa. Una parentesi indoor per poi rimettersi in viaggio a giugno con Rigoletto e il sogno di creare una compagnia stabile e dare vita a un vero e proprio festival d’opera itinerante con il Barbiere, il Don Giovanni e Rigoletto contemporaneamente in più piazze.
A Roma e in altre città italiane e all’estero. Squadra vincente non si cambia: Fabio Cherstich, creatore dello spettacolo su quattro ruote che ha trasformato il tir in un bastimento carico di poesia e la lirica in un evento popolare, è già al lavoro su Rigoletto. Al suo fianco, per la terza avventura consecutiva, l’artista Gianluigi Toccafondo, autore della nuova immagine dell’Opera, e, in estate, della nuova immagine on the road, con scene, costumi, video che salgono e scendono dal carrozzone per adattarsi a una rotonda sul mare o a un circolo bocciofilo di quartiere.
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Con i musicisti della Youth Orchestra, formazione giovanile del Costanzi, e cantanti, macchinisti, scenografi, pianisti e registi di Fabbrica, progetto di nuovi talenti, sempre del teatro, che proprio in questi giorni sta selezionando la seconda squadra: ottocento le domande arrivate da tutto il mondo.
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