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Camilla Tagliabue per il “Fatto quotidiano”
Chi comprerebbe mai un romanzo che si intitola Un inetto? Chi leggerebbe mai la raccolta di poesie Rottami o consiglierebbe a un amico una Storiaccia? Eppure questi erano in origine i titoli di tre capolavori della letteratura - nell' ordine: Una vita di Italo Svevo ; Ossi di seppia di Eugenio Montale ; Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo -, provvidenzialmente cambiati prima di andare in stampa.
La fortuna di un libro dipende (anche) da un titolo azzeccato: il caso più eclatante risale a qualche anno fa, quando l' allora editor di Mondadori Antonio Franchini trasformò Dentro e fuori dall' acqua di Paolo Giordano ne La solitudine dei numeri primi, decretandone il successo commerciale e forse anche la vittoria allo Strega.
L' esempio più recente invece è quello di Carlo Rovelli , che con L' ordine del tempo (Adelphi) è in classifica da dieci settimane: già testo ostico di fisica, l' autore avrebbe voluto intitolarlo in greco antico, ma per fortuna l' editore Calasso ha detto "No. Neanche per idea". Fu invece il curatore Daniele Brolli a imporre alla raccolta Spaghetti splatter il nome di Gioventù cannibale (Einaudi), nome che poi sarebbe diventato la felice etichetta di una intera generazione di esordienti. (...)
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Altra categoria è quella degli eterni indecisi, che hanno cambiato più di un titolo prima di partorire quello definitivo: Philip Roth , per Il lamento di Portnoy, aveva ipotizzato anche The Jewboy, A Jewish Patient Begins His Analysis e Wacking Off, ovvero Farsi le seghe.
CARLO ROVELLI
Margaret Mitchell , oltre a Via col vento, aveva in lizza Pansy, Not In Our Stars e Tomorrow Is Another Day: Domani è un altro giorno e, col senno di poi, è andata meglio. Pure Francis Scott Fitzgerald , con Gatsby, aveva un piano B, C, D eccetera: Millionaires, Among Ash-Heaps (Tra mucchi di cenere, ndr), On the Road to West Egg, Under the Red, White and Blue, Gold-Hatted Gatsby (Gatsby dal cappello d' oro, ndr) e The High-Bouncing Lover (L' amante respinto, ndr).
Si è detto che il titolo giusto porta fortuna e onori al libro e al suo autore, ma c' è almeno un controesempio, l' eccezione che conferma la regola: Quattro anni e mezzo di lotta contro le menzogne, la stupidità e la vigliaccheria, cui seguirono ben più di quattro anni e mezzo di guerre, olocausti e sciagure per l' umanità intera. L' autore era Adolf Hitler e la disgustosa "soluzione finale" (del titolo) Mein Kampf.
I TITOLI DEI LIBRI - PRIMA E DOPO
I TITOLI DEI LIBRI - PRIMA E DOPO
PAOLO GIORDANO