Michele Anzaldi (Italia Viva) su Facebook:
cesare paladino
Grazie a una norma del governo Conte (inserita in un decreto sulla pandemia), il suocero di Conte si è visto revocare la condanna precedentemente patteggiata per aver evaso 2 milioni di euro di tassa di soggiorno. Sembra incredibile ma è vero, così scrive il Corriere della sera. Chissà che ne pensano Grillo, M5s, Anac, Antitrust. Chissà che ne pensa il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini, che oggi spiega come i 90 miliardi di euro di evasione fiscale annua siano la vera piaga che impedisce all'Italia di avere servizi efficienti e tasse più basse.
Viene da chiedersi: se lo avesse fatto qualunque altro presidente del Consiglio, cosa sarebbe successo? C'è ancora qualcuno che ha il coraggio di dire che le domande delle Iene, contro le quali sono stati mandati a intervenire addirittura gli agenti della scorta del premier, non meritavano risposte? Ora i telegiornali e le trasmissioni Rai faranno il loro dovere giornalistico approfondendo questa vicenda e facendo loro le domande che alle Iene sono state impedite?
NICOLA PORRO: ''NEL DELIRIO NORMATIVO, L'UNICA NORMA CHE HA FUNZIONATO BENISSIMO È LA DEPENALIZZAZIONE PER GLI ALBERGATORI CHE NON VERSANO AI COMUNI LE TASSE DI SOGGIORNO. INSERITA NEI DECRETI DI URGENZA DEL GOVERNO. IL PADRE DI CONTE HA PATTEGGIATO SUI 2 MILIONI NON VERSATI - IL FIDANZATO DI SUA FIGLIA NEL PIENO DELLA PANDEMIA, CON LA GENTE CHE MUORE DI FAME, ECC. ECC. FA UNA NORMA CHE GLI CANCELLA IL REATO. OGGI IN UN TRAFILETTO DEL ''CORRIERE'' SI PARLA DELLA FEDINA PENALE RIPULITA DEL SUOCERO DI CONTE, CHE HA OTTENUTO LA REVISIONE A DUE MESI DAL DECRETO''
Giulio De Santis per il ''Corriere della Sera - Roma''
Cesare Paladino, gestore del Grand Hotel Plaza, ha ottenuto la revoca della sentenza di patteggiamento a un anno e due mesi di reclusione con l’accusa di peculato per non aver versato due milioni di euro di tassa di soggiorno al Comune tra il 2014 e il 2018.
cesare olivia paladino
Il gup Bruno Azzolini ha accolto l’istanza d’incidente di esecuzione presentata lo scorso 29 luglio dall’avvocato e professore Stefano Bortone, difensore di Paladino, padre di Olivia Paladino, compagna del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La richiesta di revoca è stata avanzata pochi giorni dopo la conversione in legge da parte dei due rami del Parlamento del decreto Rilancio, contenente l’articolo 180. Norma che ha stabilito come, nei confronti del gestore responsabile del mancato versamento dell’imposta, d’ora in avanti si applicherà solo una sanzione amministrativa.
giuseppe conte olivia paladino
Nel motivare la decisione, il gup – presidente dei gip a Piazzale Clodio - ha sottolineato che «il legislatore è intervenuto stabilendo che questa condotta non è più reato, ma solo una sanzione amministrativa». Prosegue il gup osservando che il legislatore «non può dubitarsi che abbia compiuto una valutazione “politica”, privando di rilevanza penale la fattispecie». Infine, Azzolini conclude, scrivendo che «la previsione di una sanzione amministrativa non lascia dubbi sulla volontà di prendere atto della gravissima situazione del settore alberghiero (che perdura da anni), crisi portata al collasso di recente dall’emergenza sanitaria».
olivia paladino e giuseppe conte 10
Il gup ha deciso di concedere la revoca, respingendo il parere sfavorevole avanzato dalla procura durante l’incidente di esecuzione svoltosi lo scorso 30 novembre. Secondo gli inquirenti, la norma non è un «abolitio criminis» perché non modifica la nozione astratta d’incaricato di pubblico servizio, ma elimina solo le condizioni con cui, a partire dall’intervento legislativo, un singolo albergatore non è più identificabile in questa veste. La valutazione della procura, tuttavia, ha già incontrato diverse bocciature.
olivia paladino nascosta in un supermercato
Lo stesso gup Azzolini, lo scorso 10 novembre, ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di un albergatore, accusato di non aver pagato la tassa di soggiorno. Ancora prima, lo scorso 23 giugno, il Tribunale ha assolto con la formula perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato un albergatore, accusato di peculato per non aver versato 160mila del contributo. Paladino, prima del patteggiamento, ha restituito i due milioni di euro non versati nei quattro anni precedenti. A questa somma, il proprietario del Plaza ha aggiunto anche un risarcimento danni. La procura, in seguito alla restituzione della cifra, aveva dato parere favorevole al patteggiamento.
CESARE PALADINO E EWA AULIN il supermercato in cui si rifugia olivia paladino filippo roma con operatore olivia paladino 7 il borsone nero di olivia paladino che viene nascosto nel supermercato ESPOSTO CONTRO CONTE IN CUI SI FA RIFERIMENTO ALL USO DELLA SCORTA PER OLIVIA PALADINO