Luca Monticelli per “La Stampa”
ecobonus ristrutturazioni
Con il boom del Superbonus al 110% i cantieri nelle città italiane si sono moltiplicati in maniera esponenziale. Secondo i dati Enea di novembre i lavori certificati sono oltre 57 mila, che equivalgono a quasi 10 miliardi di euro di investimenti messi a detrazione.
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Le ristrutturazioni concluse sono il 70% (pari a 6,7 miliardi) e gli interventi nei condomini da un punto di vista finanziario pesano la metà di tutti gli investimenti. Il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, che nel governo Conte 2 era allo Sviluppo economico, è uno dei padri del Superbonus e dopo l'incidente di Torino di ieri ha tenuto a sottolineare che non c'è un nesso tra le morti sul lavoro e la ripresa economica.
filippo falotico roberto peretto marco pozzetti
La maxi detrazione sulle ristrutturazioni «green», in realtà non è solo una misura bandiera del Movimento 5 Stelle, tutte le forze politiche spingono compatte i bonus edilizi, tanto che nella manovra all'esame del Senato verranno rimossi i vincoli sulle villette.
Cantieri far west
ecobonus ristrutturazioni
I sindacati hanno da tempo lanciato l'allarme sulle scadenze legate Superbonus: la fretta di aprire i cantieri per iniziare le ristrutturazioni e l'incertezza legata alle tempistiche delle detrazioni fiscali, destinate a un decalage nei prossimi anni, sono temi che non aiutano ad assicurare ambienti sicuri.
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Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, lo dice chiaramente: «Le scadenze legate ai bonus stanno imprimendo un'accelerata anomala e incontrollata, con difficoltà a reperire ponteggi, materiali e personale qualificato».
I costi sono alti anche a causa dei rincari delle materie prime e allora qualche azienda, per risparmiare, decide di tralasciare proprio le norme sulla sicurezza. Basta girare per le strade delle città per notare operai spesso senza caschi, guanti e in equilibrio precario sulle impalcature. Oltre ai controlli fiscali, sostiene Quirico, servono «più ispezioni, specialmente nei cantieri dei centri urbani».
crollo di una gru a torino
L'edilizia italiana, inoltre, come spiega un dossier dell'Inail sulle costruzioni, sconta una normativa sui ponteggi «datata» rispetto a quella europea che invece è all'avanguardia sul fronte dell'innovazione tecnologica. Il bollettino di guerra Secondo l'Inail il settore delle costruzioni ha fatto registrare nel quinquennio 2015-2019 una riduzione delle denunce di infortunio dell'8,7% e un ancor più forte decremento dei casi accertati, passati dai 35.083 del 2015 ai 29.104 del 2019 (-17%).
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Probabilmente l'onda lunga della crisi del settore ha influito sui numeri in calo, che naturalmente tengono conto solo degli assicurati, e non dei tanti lavoratori irregolari vittime di questo fenomeno drammatico. Nel 2020, però, il trend si è invertito e ciò si nota soprattutto sui casi mortali. I decessi nel settore si erano ridotti del 40% dal 2015 al 2019 (da 140 a 84), ma l'anno scorso, appunto, le denunce sono state 149.
Quasi il 60% degli infortuni nei cantieri accade in una regione del Nord, in testa Lombardia, Emilia Romagna e Veneto che da sole arrivano al 40% dei casi. Le prime regioni del Mezzogiorno che compaiono nella classifica delle più colpite sono la Puglia e la Sicilia (4,7% e 4,5% degli infortuni).
torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 4
Mediamente, rileva l'Inail, oltre il 43% degli incidenti avvengono per perdita di controllo di una macchina, di un mezzo di trasporto, di un utensile o per scivolamento con caduta di persona (20,7%). Cosa ha fatto il governo Il 15 ottobre scorso è stato varato un decreto sulla sicurezza. La stretta prevede il Durc (documento unico di regolarità contributiva) di continuità sul costo del lavoro, la sospensione dell'attività se il 10% del personale è «in nero» e multe raddoppiate nei confronti delle aziende recidive. L'organico dell'Ispettorato nazionale e cresciuto di mille unità.
Eppure, la mattanza continua. Molte di queste misure non sono ancora a regime, però, denunciano i sindacati, «senza una nuova cultura di impresa che metta la vita delle persone al centro, rischiamo che ogni incentivo, ogni crescita del comparto, produca più infortuni e irregolarità».
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