• Dagospia

    LA PENSIONE È D'ORO (E DUNQUE INDISTRUTTIBILE) - POCHE BALLE: IL TAGLIO DEGLI ASSEGNI PIÙ RICCHI RISCHIA DI ESSERE SCHIANTATO (ANCORA) DALLA CORTE COSTITUZIONALE: IN MOLTI CASI, CHI INCASSA GROSSE PENSIONI (ANCHE COL RETRIBUTIVO) È PERCHÉ HA PAGATO GROSSI CONTRIBUTI. E NESSUNO ALL'INPS È IN GRADO DI FARE IL CALCOLO DI QUANTO EFFETTIVAMENTE VERSATO


     
    Guarda la fotogallery

    Sandro Iacometti per ''Libero Quotidiano''

     

    pensionati in piazza contro la manovra 9 pensionati in piazza contro la manovra 9

     Chi parla forbito li chiama diritti quesiti. Che può sembrare un refuso, ma altro non è, in giuridichese, che l' espressione per indicare un qualcosa che si è guadagnato in base alle leggi vigenti e non può essere tolto per il capriccio di qualcuno venuto dopo. Né, tantomeno, per fare cassa. Anche se i quattrini restano all' interno dello stesso ambito, come dovrebbe accadere nel taglio delle cosiddette pensioni d' oro, fortemente voluto dalla componente grillina del governo e inserito nella manovra di bilancio per coprire parte dei costi prodotti dalle uscite anticipate dal lavoro con quota 100 e dell' aumento delle pensioni minime.

     

    pensionati in piazza contro la manovra 8 pensionati in piazza contro la manovra 8

    La storia è più o meno nota.

    Partita come un' operazione equità, la sforbiciata si è ben presto trasformata nel solito contributo di solidarietà già più volte utilizzato negli ultimi anni dai governi per rastrellare un po' di soldi. La favola del taglio alla parte retributiva degli assegni previdenziali, infatti, ha retto per pochi giorni.

     

    CALCOLI IMPOSSIBILI

    Intanto, nessuno all' Inps è in grado di fare il calcolo dei contributi effettivamente versati dai lavoratori, in particolare quelli pubblici. In secondo luogo, anche ammettendo la fattibilità della ricostruzione contributiva, gli esperti dell' Istituto di previdenza hanno spiegato agli esponenti pentastellati che le pensioni più alte sono proprio quelle meno avvantaggiate dal calcolo retributivo.

     

    BOERI BY CARLI - STRATEGIA DELLA PENSIONE BOERI BY CARLI - STRATEGIA DELLA PENSIONE

    Con il salire dell' assegno, infatti, il coefficiente che viene applicato agli ultimi stipendi per ricavare la somma finale si azzera, trasformando il trattamento previdenziale in una sorta di contributivo puro. Per intendersi, piaccia o no, chi prende tanto di pensione se l' è pagata durante la vita, versando il dovuto all' Inps.

     

    Il concetto è chiaro. E lo hanno capito persino i Cinquestelle, che per non perdere la faccia hanno comunque voluto inserire nella norma un riferimento agli assegni «non coperti da contributi», ben sapendo però che il taglio si applicherà a prescindere: del 15% per le pensioni sopra i 100mila euro lordi annui, del 25% sopra i 130mila, del 30 sopra i 200mila, del 35 sopra i 350mila e del 40% sopra i 500mila. Per avere un' idea, una prestazione di 150mila euro subirà una decurtazione di circa 9.500 euro.

     

    DIRITTI QUESITI

    TAGLIO PENSIONI D'ORO TAGLIO PENSIONI D'ORO

    Pochi? Tanti? Qui si torna ai famosi diritti quesiti: in questo caso soldi che spettano e non devono essere tolti, se non per validissimi e particolari motivi.

    La questione negli anni passati è stata più volte al vaglio della Corte Costituzionale, che ha sempre cassato il tentativo di fare quattrini spremendo i pensionati, fino al 2016, quando con una clamorosa decisione la Consulta ha definito legittimo il contributo di solidarietà introdotto dal governo Letta.

     

    La motivazione principale era sottotraccia, e rimandava direttamente al famoso pareggio di bilancio inserito a forza dall' Ue nella nostra Costituzione (articolo 81): restituire i soldi sottratti dal 2014 al 2016 avrebbe messo fuori squadra i conti pubblici. Sotto il profilo del diritto, la Corte sostenne che il prelievo era giustificato dalla situazione di instabilità del sistema previdenziale, dalla temporaneità del tributo e dalla entità non esagerata della decurtazione.

     

    PENSIONE PENSIONE

    Qui la situazione è ben diversa. Intanto, il salasso di Letta andava dal 6 al 18% e durava 3 anni, qui arriva fino al 40 e ne dura 5. I soldi, poi, non servono a tenere in piedi il sistema, ma a finanziare misure che lo mettono a rischio (quota 100 e pensioni di cittadinanza). La pioggia di ricorsi non si farà attendere.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport