Estratto dell’articolo di Clemente Pistilli per “la Repubblica - Edizione Roma”
RADIO MARIA
Il Tar abbassa la voce a Radio Maria. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso dell’associazione che gestisce la storica emittente, avallando il provvedimento con cui cinque anni fa la Regione ha imposto la «riduzione a conformità» dell’impianto di radiodioffusione sonora della stessa associazione in via Sirio, a Monte Compatri, nei Castelli Romani.
LIVIO FANZAGA RADIO MARIA
Radio Maria, impugnando la determina regionale, ha sostenuto che non è stato verificato se gli impianti, le cui trasmissioni hanno contribuito a superare i valori di attenzione previsti dalla norma alle porte di Roma, fossero o meno conformi alla configurazione stabilita dal Ministero dello sviluppo economico. L’associazione che gestisce l’emittente ha poi aggiunto, tra l’altro, che sarebbero stati svolti gli accertamenti «in assenza di contraddittorio e con gli impianti non presidiati».
Visita di papa Francesco a Radio Maria
[…] Davanti a tale attività, per i giudici il «comportamento inerte» dell’associazione ha dimostrato che Radio Maria si è «sottratta ad un generale dovere di leale collaborazione con l’amministrazione procedente, al fine di scongiurare l’adozione del preannunciato ordine conformativo».
I magistrati hanno anche evidenziato che l’emittente da un lato afferma che a Monte Compatri sarebbero presenti impianti abusivi, che aggraverebbero il livello di emissioni elettromagnetiche rilevato nel comprensorio, e dall’altro omette qualsiasi indicazione o prova sulla presenza di tali impianti.