Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per repubblica.it
MARIALUISA PANARA
Il tatuaggio "Sieg Heil" sulla spalla, le serate nel circolo di CasaPound Varese, i post (ora rimossi) su Facebook dove inneggia a cortei neofascisti e al rito fascista del "presente!". Lei è Marialuisa Panara, candidata alle imminenti elezioni comunali a Lonate Pozzolo (Varese) nella lista di centrodestra LeAli per Lonate (FdI, Lega, Fi, Udc) che sostiene la candidata leghista Elena Carraro. Nel mazzo dei sedici candidati, il nome di Panara è balzato agli occhi per la sua nota vicinanza agli ambienti dell'estrema destra varesotta e per quell'inconfondibile scritta tatuata sulla pelle, "Sieg Heil", il "saluto alla vittoria" della Germania nazista.
MARIALUISA PANARA tattoo
Un caso nato - curiosità - da una delle fotografie social del profilo pubblico della donna. Fotografia dove si scorge la parola "heil". Altre immagini che hanno iniziato a circolare sul web hanno poi mostrato la scritta per intero. Le polemiche sono divampate sulla stampa locale - in primis Malpensa24. A caldo è arrivata una difesa dal segretario della sezione locale di FdI a Lonate Pozzolo, Francesco Carbone. Che, dopo avere precisato che Panara non è una candidata di FdI (vero: è considerata in quota Lega), ha poi negato che qualcuno dei 16 candidati di LeAli per Lonate abbia un tatuaggio nazista. Il commento di Carbone - la cui difesa è parsa persino eccessiva, ma tant'è - è poi sparito. Così come sparite sono le fotografie compromettenti che comparivano sul profilo Fb di Marialuisa Panara.
MARIALUISA PANARA
Di fronte alle richieste di chiarimento da parte del centrosinistra che sostiene la sindaca uscente Nadia Rosa, la coalizione di centrodestra ha fatto quadrato, parlando di "richieste ridicole e provocatorie" e banalizzando la storia del tatuaggio a "prova costume". "Elena Carraro e tutti i componenti della lista LeAli per Lonate ripudiano ogni forma di estremismo, razzismo ed istigazione all'odio", recita un comunicato. FdI con il suo presidente di circolo e gli alleati di coalizione hanno cercato di spegnere l'attenzione sulla pasionaria nera candidata spiegando che in campagna elettorale "bisogna parlare di contenuti e bisogni dei cittadini e non di tatuaggi". Ma tant'è.