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    “IL TELEFONO DI BEZOS HACKERATO DA BIN SALMAN 5 MESI PRIMA DELL'ASSASSINIO DI KHASHOGGI” - LA RIVELAZIONE DEL 'GUARDIAN': IL REGIME SAUDITA AVEVA NEGATO IN PASSATO DI AVER PRESO DI MIRA IL TELEFONO DEL FONDATORE DI "AMAZON" E PROPRIETARIO DEL “WASHINGTON POST”, IL QUOTIDIANO DI CUI ERA COLLABORATORE IL GIORNALISTA OPPOSITORE SAUDITA KHASHOGGI


     
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    jeff bezos 7 jeff bezos 7

    Silvia Morosi per corriere.it

     

    Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sull'omicidio del giornalista oppositore saudita Jamal Khashoggi. Come rivela il Guardian, infatti, il telefono di Jeff Bezos, capo di Amazon e proprietario del Washington Post, sarebbe stato «hackerato dal principe ereditario saudita», Mohammed Bin Salman, cinque mesi prima dell'omicidio di Khashoggi (ottobre 2018), collaboratore del quotidiano Usa.

     

    Il regime saudita in precedenza aveva negato di aver preso di mira il telefono di Bezos, ma il quotidiano britannico ha fornito nuovi dettagli sulla vicenda: il dispositivo dell'uomo più ricco del mondo — si legge sul Guardian — sarebbe stato hackerato dopo aver ricevuto un messaggio WhatsApp.

     

    mohammed bin salman mohammed bin salman

    Secondo quanto riporta il giornale, i periti ritengono «altamente probabile» che nel messaggio, partito da un numero in uso a MbS e contenente un video, si annidasse un malware capace di sottrarre una grande quantità di dati. L'attacco informatico contro Bezos si sarebbe verificato il primo maggio del 2018, cinque mesi prima dell'assassinio del giornalista.

     

    Khashoggi, 60enne saudita, auto-esiliato nel 2017 negli Stati Uniti per aver criticato alcune decisioni del principe ereditario saudita bin Salman, venne ritrovato morto nell'ottobre 2018 dopo essere entrato nel consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul, in Turchia. Il 23 dicembre 2019 cinque persone sono state condannate a morte a Riad per l'omicidio.

    khashoggi khashoggi

     

    Nessuna incriminazione, invece, per Saud al Qahtani, stretto consigliere ed ex responsabile per la comunicazione sui social di bin Salman, ritenuto dalla Cia «il vero mandante dell'assassinio». Secondo Human Rights Watch il processo non ha soddisfatto gli standard internazionali. La relatrice speciale Onu, Agnes Callamard, ha chiesto un'indagine a livello internazionale: secondo lei, infatti, la morte di Khashoggi è stata «un omicidio extragiudiziale», il tentativo di rapirlo «una violazione dei diritti umani», classificabile anche come «tortura».

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