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    PENSAVANO DI FREGARE UN VECCHIETTO RIMBAMBITO E INVECE SI SONO RITROVATI UN EX CARABINIERE - IL TENENTE COLONNELLO DEI CARABINIERI A RIPOSO, LUIGI REGNI, RACCONTA DI AVER QUASI ABBOCCATO A UN TENTATIVO DI TRUFFA TELEFONICA: UNA PERSONA SI È SPACCIATA PER LA FIGLIA 18ENNE DEL MILITARE, E GLI HA DETTO DI ESSERE IN OSPEDALE E DI AVER BISOGNO DI SOLDI – "IN 40 ANNI DI SERVIZIO HO INCONTRATO PARECCHIE PERSONE ANZIANE ESPOSTE A QUESTO TIPO DI TRUFFE ODIOSE. E HO CAPITO. L’ANONIMO TELEFONISTA A UN CERTO PUNTO HA COMMESSO L’ERRORE DI…"


     
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    Il tenente colonnello a riposo Luigi Regni Il tenente colonnello a riposo Luigi Regni

    Estratto dell'articolo di Rosario Pisani per www.corriere.it

     

    Peggio di così non poteva andare ai truffatori che cercavano di confondere un anziano con la solita truffa telefonica di un congiunto in grave situazione sanitaria per il quale occorreva subito versare dei soldi. La telefonata-truffa infatti è arrivata a un colonnello dei carabinieri a riposo, Luigi Regni. […]

     

    […] Cosa le hanno detto?

    «Una voce femminile ha cercato di imitare quella di mia figlia diciottenne affermando, piangendo e lamentandosi, di sentirsi malissimo, spiegando di trovarsi ricoverata in ospedale. Poi il telefono è passato di mano e un uomo che si è qualificato come il medico chirurgo […]».

     

    Il tenente colonnello a riposo Luigi Regni Il tenente colonnello a riposo Luigi Regni

    Qual è stata la sua reazione?

    «[…] ho fatto mente locale alla mia carriera militare durante, la quale mi sono occupato diverse volte di questo tipo di reato. In quarant’anni di servizio con i miei uomini ho organizzato parecchi incontri con le persone anziane particolarmente esposte a questo tipo di truffe odiose. E così ho capito. Tra l’altro con mia figlia sono spesso in contatto e sapevo che in quegli stessi momenti stava tornando da scuola col pullman, escludendo quindi che potesse trovarsi in un ospedale».

     

    Non le dispiace di non essere riuscito a incastrare gli autori della telefonata?

    «Sì, è questo il mio rammarico. L’anonimo telefonista ad un certo punto ha commesso l’errore di chiedermi l’età di mia figlia. Se fosse stata davvero in quell’ospedale avrebbe avuto i suoi documenti. A a quel punto accortosi della gaffe ha chiuso istantaneamente la telefonata».

     

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