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    CHI ERA IL TERRORISTA DI VIENNA? - AVEVA VENT'ANNI, AVREBBE ORIGINI ALBANESI MA ERA NATO E CRESCIUTO A VIENNA. ERA NOTO ALL'ANTITERRORISMO, ERA UN SIMPATIZZANTE DELL'ISIS E VOLEVA ANDARE IN SIRIA. AVEVA ANNUNCIATO SU INSTAGRAM IL SUO GESTO, MA PER GLI INQUIRENTI NON ERA SOLO: C’ERANO ALMENO QUATTRO PERSONE COINVOLTE NELL’ATTACCO - LE VITTIME DIVENTANO QUATTRO CON 17 FERITI - IL RACCONTO DEI TESTIMONI: “COLPIVANO LA GENTE A CASO SEMBRAVANO DEI PAZZI MA SAPEVANO DOVE ANDARE”


     
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    Vienna, l'attentatore ucciso era un ventenne di origini albanesi. «Noto all'antiterrorismo, voleva andare in Siria»

    Da www.leggo.it

     

    ATTENTATORE DI VIENNA ATTENTATORE DI VIENNA

    Terrore a Vienna, torna l'incubo terrorismo. Il bilancio dell'attacco in stile Bataclan di ieri sera nella capitale austriaca, per ora ancora provvisorio, è tragico: quattro civili uccisi, due uomini e due donne, una delle quali lavorava come cameriera. Morto anche uno degli attentatori, mentre i feriti sono 17, scrivono i media austriaci tra cui il Kleine Zeitung e il Wiener Zeitung. Oggi il governo austriaco si riunirà in una seduta speciale e il cancelliere Sebastian Kurz si rivolgerà alla nazione con un discorso: il ministro dell'Interno Karl Nehammer ha assicurato che gli inquirenti faranno di tutto per «chiarire il più velocemente possibile» l'accaduto.

     

    L'attentatore ucciso dalla polizia austriaca aveva 20 anni, aveva origini della Macedonia del nord ed aveva precedenti penali per associazione di stampo terroristico, ha reso noto l'Apa, l'agenzia di stampa austriaca, che cita il ministro dell'Interno Karl Nehammer. «Si chiama Kurtin S., nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto. È di origini albanesi e i suoi genitori provengono dalla Macedonia del Nord e non hanno alcun legame con l'islamismo», ha scritto su Twitter Florian Klenk, responsabile della rivista austriaca Falter.

     

    vienna attacco vienna attacco

    Il giovane terrorista, ha aggiunto Klenk, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria. Era armato con una cintura esplosiva e un'arma automatica, una pistola e un machete per «questo vile attacco contro cittadini innocenti», ha detto il ministro dell'interno Nehammer. Oltre alla cittadinanza austriaca aveva anche quella della Macedonia del nord.

     

    Il terrorista ucciso non era dunque un rifugiato, come aveva scritto il quotidiano austriaco Kronen Zeitung, che pubblicava una fotografia dell'uomo con il volto oscurato. Secondo le informazioni raccolte dal giornale poco prima dell'attacco il terrorista aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. La Bild afferma invece che lo stesso attentatore ucciso avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto, lunedì. Il tabloid afferma che gli inquirenti ritengono «probabile» che i post di un jihadista sul social network siano proprio del giovane rimasto ucciso.

     

    SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA

    IL GOVERNO: "RESTATE A CASA" Ieri notte il ministro dell'Interno Nehammer aveva lanciato un appello in tv ai viennesi a non uscire di casa se non per motivi professionali o altre necessità urgenti, spiegando che un attentatore «pesantemente armato» era stato ucciso dalla polizia, mentre «almeno uno è ancora in fuga». Oggi le scuole resteranno chiuse. Un poliziotto è rimasto ferito in uno scontro a fuoco ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Secondo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, «un movente antisemita per il momento non può essere escluso, anche alla luce del luogo dal quale l'attacco è partito», cioè nei pressi della sinagoga di Vienna. «Si è trattato definitivamente di un attacco terroristico», ha aggiunto. «Alcuni attentatori sono ancora in fuga. Sono ben equipaggiati e hanno agito in modo professionale», ha proseguito Kurz. «Dipenderà dagli sviluppi di questa notte se domani potrà riprendere la vita pubblica. Nel frattempo i viennesi sono invitati a restare a casa», ha detto alla tv Orf.

     

    COSA E' ACCADUTO Un commando in azione e un attacco multiplo in una Vienna affollata di persone alla vigilia del lockdown. La città è piombata nell'incubo del terrorismo, con una dinamica che assomiglia alla tragica notte del Bataclan di Parigi, il 13 novembre di 5 anni fa, con gli attentatori che hanno sparato a caso nei locali. La matrice dell'attacco non è ancora chiara. Tutto è cominciato vicino alla Sinagoga nella Seitenstettengasse, nel centro della capitale austriaca, dove molte persone si godevano l'ultima libera uscita prima della serrata dettata dal Covid-19: verso le 20 i primi spari, un'esplosione (forse uno degli assalitori che secondo alcune fonti si sarebbe fatto esplodere), diversi sospetti in fuga, un altro ancora arrestato.

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    Nessuno ha confermato che l'obiettivo primario dell'attacco fosse proprio il luogo di culto ebraico: la polizia ha riferito che il commando, composto da «molti sospetti armati di fucile», ha sparato in 6 luoghi diversi della città. Le forze speciali hanno dunque dato il via a una massiccia caccia all'uomo per le vie di Vienna, presto affiancate dall'esercito. La polizia viennese ha quindi invitato i residenti del centro a trovare riparo e non uscire di casa e a non diffondere foto o video dell'attacco in corso che avrebbe potuto mettere in pericolo agenti o passanti. I social si sono tuttavia riempiti di immagini, molte delle quali raccapriccianti, mentre testimoni scrivevano di aver udito «almeno 50 spari».

     

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    «È un attacco terroristico disgustoso», ha reagito il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, aggiungendo che l'Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo. Ma è l'Europa intera - già fiaccata dalla pandemia - a condannare «un atto codardo», nel nome dell'unità «contro l'odio e la violenza». «I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo», ha tuonato il presidente francese Emmanuel Macron di fronte all'ennesimo attacco in Europa dopo la decapitazione di Samuel Paty e gli attentati di Nizza e Lione. «Non c'è spazio per l'odio e la violenza nella nostra casa comune europea», ha twittato anche il premier Giuseppe Conte. Intanto, la Repubblica Ceca ha deciso di avviare controlli alle frontiere con l'Austria.

     

    VIENNA: GERMANIA, PIÙ CONTROLLI A CONFINE CON AUSTRIA

     (ANSA-AFP) - La Germania ha intensificato i controlli al confine con l'Austria a seguito degli attacchi di ieri sera a Vienna. Lo ha detto la polizia, mentre prosegue la caccia a un aggressore ancora in libertà. L'inasprimento dei controlli al confine è ora una "priorità tattica" per le forze di polizia federale, ha detto un portavoce della polizia federale tedesca.

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    VIENNA: BILD,ATTENTATORE ANNUNCIÒ ATTACCO SU INSTAGRAM

     (ANSA) - Il principale attentatore di Vienna avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto, lunedì. Lo scrive la Bild. Il tabloid afferma che gli inquirenti ritengono "probabile" che i post di un jihadista sul social network siano proprio dell'attentatore rimasto ucciso nell'agguato di ieri a Vienna.

     

    VIENNA: MEDIA AUSTRIACI, QUATTRO CIVILI UCCISI

    (ANSA) - E' aumentato a quattro il numero dei civili uccisi durante gli attentati di ieri sera a Vienna: lo riporta il quotidiano austriaco Kleine Zeitung. Come è noto, uno degli attentatori è stato ucciso dalla polizia. I feriti finora sarebbero 17.

     

    VIENNA: MEDIA, PER INQUIRENTI ALMENO 4 ATTENTATORI

     (ANSA) - Gli inquirenti austriaci ritengono che gli attentatori di Vienna potrebbero essere almeno quattro. Lo riferiscono i media tedeschi fra cui Ntv.

     

    «COLPIVANO LA GENTE A CASO SEMBRAVANO DEI PAZZI MA SAPEVANO DOVE ANDARE»

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    Alessia Marani per “il Messaggero”

     

    «Quelle che vediamo sembrano le scene del massacro al Bataclan di Parigi, siamo sotto choc, è terrificante». Andrea Parenti, architetto cinquantenne di Roma che abita con la famiglia e lavora da anni a Vienna, si affretta a dire «tutto ok, noi stiamo bene». Ora è chiuso in casa. Vienna è avvolta nel terrore. Un testimone oculare, austriaco, racconta alla tv Orf: «Ho sentito un' esplosione, sembrava un petardo, invece erano colpi. Ho visto una persona che correva lungo il Seitenstetten e sparava all' impazzata, a caso, con un' arma automatica. Ha svoltato al locale Roter Engel da lì in direzione di Schwedenplatz. Ha continuato a sparare selvaggiamente. Poi è arrivata la polizia e ha sparato». Altri testimoni hanno riferito di «almeno 50 colpi». Girano le prime immagini sui social. C' è chi urla parolacce a un attentatore.

     

    TUTE ANTICOVID

    SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA 1 SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA 1

    Una ripresa inquadra un incursore: tuta bianca come quelle anti-covid, cappuccio, arma lunga in pugno. Si sentono gli spari. Altre immagini riprendono una delle vittime, ferita, a terra, nel sangue. Poi il video più crudo: il terrorista si imbatte in un ragazzo appoggiato a un muro e gli spara a bruciapelo, poi torna indietro per finirlo. «Dovevo essere proprio lì a quell' ora e per fortuna non sono più andato.

     

    Si tratta di un punto dove i viennesi di solito si danno appuntamento per poi fare un giro in Centro e chi ha agito ha pianificato tutto per bene, colpendo alla vigilia del lockdown e sparavano a caso per fare più morti possibile», spiega Andrea mentre sente il rumore incessante degli elicotteri e delle sirene delle ambulanze e delle forze di polizia che setacciano dall' alto e per le strade la città.

     

    atto terroristico alla sinagoga di Vienna atto terroristico alla sinagoga di Vienna

    Gli attentatori potrebbero essere ancora liberi e pronti a uccidere di nuovo, forse nascosti in qualche edificio o già in periferia, lontani dal Centro. Le notizie si rincorrono confuse subito dopo l' attacco avvenuto nei pressi della sinagoga. «Sembra che ci siano almeno 7 morti e molti feriti - dice ancora Andrea - credo sia ancora in corso una caccia all' uomo. E proprio poco fa è arrivato preciso dalle autorità l' ordine di non diffondere notizie e siamo tutti molto confusi». Le autorità hanno chiesto a tutti i cittadini di non muoversi da casa.

     

    I RAGAZZI NEL MIRINO

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    «Gli attentatori, partendo dalla Seitenstettengasse, hanno iniziato a sparare a caso nei vicini locali», spiegava ieri sera, a caldo, il sindaco di Vienna Michael Ludwig. Da lì si sono spostati in altre zone del centro, lasciando una scia di sangue. Il rabbino Schlomo Hofmeister, che vive in un appartamento che si trova direttamente sopra la sinagoga, è sicuro: «Miravano ai ragazzi seduti nel giardino di un bar e non alla sinagoga». «Io ero tre o quattro strade di distanza - racconta Matteo Witt, giornalista freelance - e all' improvviso si è scatenato l' inferno. Non si capiva nulla, mano a mano si sentivano gli spari, ci siamo riparati dove capitava. La polizia ci è venuta incontro dicendo di metterci al riparo». Vienna è choccata e ferita. Interroga se stessa, una città molto tranquilla senza apparenti tensioni sociali o aree degradate e povere. E con una forte immigrazione con fede islamica.

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