1-L’EX TERZO POLO INQUIETO: UN GRUPPO ORA GUARDA A FORZA ITALIA
Estratto dell'articolo di Adriana Logroscino per il "Corriere della Sera"
matteo renzi elly schlein
«Arrivano, arrivano. E arriveranno»: sono fiduciosi i dirigenti di Forza Italia. «Bussano alla nostra porta soprattutto nelle Regioni in cui si vota: Emilia-Romagna, Liguria e, in prospettiva, Campania», aggiungono sornioni quelli che sono al lavoro sui territori. Lo smottamento parte dal centro, area alla quale Forza Italia rivendica di appartenere da sempre e che ambisce a egemonizzare.
La conversione di Italia viva al campo largo, infatti, non provoca difficoltà e perplessità solo sul lato sinistro del raggruppamento che dovrebbe accogliere i nuovi alleati. Che Matteo Renzi abbia scartato piuttosto bruscamente a sinistra, interroga, e parecchio, anche i centristi di Azione e dello stesso partito dell’ex premier: sia quelli che all’obiettivo di un terzo polo indipendente genuinamente credono, sia quelli che diffidano di Renzi e della sua mossa, a livello strategico.
marattin renzi
Benché Carlo Calenda abbia fin qui difeso la posizione terzopolista, è proprio dalla sua Azione che si registrano spostamenti in direzione FI. Circola da giorni il nome dell’ex ministro Enrico Costa, che si è già dimesso da vicesegretario di Azione: nonostante non sia ancora ufficiale, la trattativa, accreditata dai forzisti, sarebbe a buon punto.
Riguardo alle ex ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, l’ipotesi di un rientro è accreditata ma gli stessi vertici azzurri sarebbero tiepidi verso nomi così esposti (Carfagna in particolare). Data in uscita da Azione anche la deputata Giusy Versace, altra ex forzista. [...]
matteo renzi elly schlein partita del cuore
Questa settimana ha fatto rumore il posizionamento pubblico pro Tajani dell’ex segretario di Azione a Napoli, Peppe Russo, il cui ingresso in FI attenderebbe solo il crisma dell’ufficialità. Già ufficiale il passaggio del dirigente bolognese di Iv, ma con un passato tra i calendiani, Paolo Giusti, e di Manes Bernardini, leghista, ma che fino alle Europee era atteso da Azione.
Dentro Iv, è dichiarato da tempo il malessere di Luigi Marattin che con Costa aveva sottoscritto l’appello per la nascita di un «soggetto libdem non personalistico». Oggi ribadisce quell’impegno ma senza escludere approdi diversi. [...]
2-TOTI SCARICATO DAI GIUSTIZIALISTI BIPARTISAN. LA LETTERA DI RENZI A IL TEMPO
Lettera di Matteo Renzi a “Il Tempo”
Caro Direttore, ieri il Suo giornale ha pubblicato una intervista al mio amico Enrico Costa dal titolo «Hanno la bava alla bocca e Renzi e disposto a digerire posizioni opposte alle sue». Ho stima di Enrico Costa al punto da averlo voluto nel mio Governo come viceministro alla giustizia prima e come Ministro agli Affari regionali poi. Proprio per questo, avverto il dovere di rispondere a queste espressioni così sgraziate e ingiuste.
marattin renzi
Non so chi abbia la bava alla bocca e non mi interessa. So che sul tema giustizia non sono disponibile a digerire posizioni opposte alle mie. Ma so che nel centrosinistra come nel centrodestra ci sono molti giustizialisti. Ci sono a sinistra, certo. E Italia Viva non ha partecipato alla manifestazione di Genova per chiedere le dimissioni di Toti. Sfugge al mio amico Costa – ancora vicesegretario di Azione – che in piazza c’era un consigliere regionale di Azione, che in piazza c’era la candidata di Azione al Parlamento Europeo ma in piazza, in quella piazza, Italia Viva non c’era. [...]
FLOP DI MATTEO RENZI ALLE EUROPEE - MEME
Caro Direttore, quando Lella Paita è stata silurata dalla sinistra radicale e poi sconfitta dalla destra nelle Regionali 2015 nessuno ricorda che fu proprio il centrodestra a giocare contro Lella la carta giustizialista. Avremmo potuto rendere alla destra pan per focaccia (ligure). Ma non l’abbiamo fatto. E proprio ricordando quella pagina di inciviltà giuridica e politica noi non ci siamo uniti al coro giudiziario contro Toti. Siamo stati all’opposizione di Toti e saremo parte della coalizione di centrosinistra ma senza mai usare un linguaggio barbaro e manettaro.
Una volta che abbiamo detto che a sinistra ci sono giustizialisti, che si fa? Si chiude gli occhi e si finge di non vedere che ve ne sono anche a destra?
Non fraintenda, direttore, qui non si può dire: mal comune mezzo gaudio. Ma sappia che io non accetto la doppia morale.
MEME SULLA SCONFITTA DI MATTEO RENZI ALLE EUROPEE - 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Il mio amico Costa è così gentile da ricordare la mia vicenda personale. Ho subito perquisizioni illegittime, intercettazioni abusive, pubblicazioni illegali. La mia famiglia è stata massacrata, la mia vita messa a soqquadro, i miei affetti violati nella sfera più intima. Eppure ho resistito e non ho mai mollato, grazie anche all’affetto dei miei cari.
In tanti mi volevano fuori dalla politica: ma ho resistito e resisto perché non voglio dare ai giustizialisti la soddisfazione di avermi cacciato. Se Giovanni Toti ha scelto di mollare avrà avuto le sue ragioni personali, che rispetto. Perché dopo tre mesi di privazione della libertà capisco che non deve essere facile continuare a lottare.
Ma non capisco perché la sua maggioranza non l’abbia sostenuto fino in fondo. Non sarà che anche a destra qualcuno ha volentieri approfittato della vicenda giudiziaria?
Enrico Costa Luigi Marattin
La dico in modo chiaro: non prenderò mai lezioni di garantismo da questa destra. È la destra di Giorgia Meloni che faceva i video contro mio cognato indagato in pompa magna e assolto nel silenzio di quasi tutti i media (Il Tempo è stato una lodevole eccezione, grazie). È la destra della Lega nata col cappio in Parlamento e poi scopertasi garantista con i padani, giustizialista con gli avversari. È la destra che mi massacrava su Open, sulle banche, sulle conferenze all’estero: tutte questioni da cui siamo usciti archiviati o assolti. E non abbiamo ancora sentito la magica parolina: scusa.
È la destra garantista con Delmastro e giustizialista con gli avversari. Esattamente come la sinistra radicale è garantista con i propri indagati e giustizialista con gli avversari.
ENRICO COSTA
Non posso dimenticare, del resto, che quando il leader di Costa, Carlo Calenda, decise di chiudere l’esperienza del terzo polo affidò un post a Facebook con scritto che lui – a differenza mia – non aveva mai ricevuto avvisi di garanzia. E allora dico al mio amico Enrico che lezioni di garantismo servono sempre, in questo sgangherato mondo politico, ma se proprio egli vuole fare il professore che inizi a richiamare in classe i suoi consiglieri regionali, i suoi candidati e il suo segretario. Quando Costa avrà spiegato il garantismo ai suoi volentieri gli diremo grazie per il suo encomiabile servizio. Ma non si usi il garantismo per contestare la nostra scelta di campo per il centrosinistra.
VIGNETTA ELLEKAPPA SUL PROVVEDIMENTO DI ENRICO COSTA
Sia la sinistra che la destra hanno un eccesso di giustizialismo che proveremo a mitigare. Il fatto di aver scelto di stare ovunque con il centrosinistra nasce da un dato di fatto. Le Europee hanno dimostrato che il Terzo Polo è irrilevante. E se lo è in una competizione con il proporzionale, immaginatevi cosa potrà accadere in uno scontro a due col maggioritario.
A me dispiace molto: ho preso più di duecentomila preferenze personali. Avrei voluto rappresentarle a Bruxelles. Ma l’Italia ama il bipolarismo più di quanto lo amiamo noi.
E allora è il tempo della chiarezza. Dunque o si sta con il centrodestra o con il centrosinistra. Noi di Italia Viva abbiamo scelto di stare con il centrosinistra, in modo trasparente e intellettualmente onesto. Porteremo i nostri valori e ci confronteremo sul piano programmatico.
GIORGIA MELONI E MATTEO RENZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Saremo civili, senza mai cedere alla cultura dell’odio e dell’insulto. Spero che i garantisti di destra siano in grado di uscire dalla logica della doppia morale e provino a farsi sentire nel loro campo. Poi che vinca il migliore. Senza bava alla bocca, mai.
3-MA MI FACCIA IL PIACERE
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “Il Fatto Quotidiano”
Harakiri. “Serve un centro serio” (Carlo Calenda, Corriere della Sera, 24.7). Ma perché escluderti già in partenza?
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MEME SULLA SCOPPOLA ELETTORALE PRESA DA MATTEO RENZI GRAMSHISH - MEME BY EMILIANO CARLI divorzio renzi calenda vignetta by rolli il giornalone la stampa matteo renzi marco travaglio - meme by vukic MARCO TRAVAGLIO E MATTEO RENZI LILLI GRUBER - MATTEO RENZI - MARCO TRAVAGLIO