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    “SONO UNA PERSONA DI NATURA RISERVATA ANCHE SE FORSE NON SI È VISTO…”- LUCA LOUTENBACH, IL TIFOSO SVIZZERO DIVENTATO FAMOSO PER L'ESULTANZA DA HULK DURANTE FRANCIA-SVIZZERA SI È GIÀ ROTTO IL CAZZO DELLA FAMA: "QUELLO CHE MI È ACCADUTO È UNA COSA SIMPATICA. IN OGNI CASO, PER UNO O DUE GIORNI VA BENE MA SPERO CHE PRESTO LA SITUAZIONE SI CALMI”


     
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    Filippo Bonsignore per www.corriere.it

     

    luca loutenbach FRANCIA SVIZZERA luca loutenbach FRANCIA SVIZZERA

    Troppa popolarità? No, grazie. C’è chi farebbe carte false per un minuto di celebrità, per diventare «trending» sui social, per aumentare vertiginosamente il numero dei followers. E c’è chi, invece, trovatosi sul palcoscenico principale, preferisce tornare in fretta dietro le quinte, lontano dai riflettori. Luca Loutenbach, 28 anni, svizzero dal Cantone Giura, appartiene a questa seconda categoria e la sua storia è emblematica e simpatica al tempo stesso.

     

    Luca è diventato famoso nello spazio di 120 minuti più i rigori, quelli vissuti in tribuna a Bucarest a tifare per la sua Svizzera nella sfida degli ottavi di finale degli Europei 2021 in un’altalena di emozioni e di adrenalina. Di disperazione sull’1-3 per i francesi che si è tramutata in gioia sfrenata al 3-3 firmato Seferovic e Gavranovic che ha portato ai supplementari e ai rigori. Dove Sommer ha parato il tiro decisivo di Mbappè, firmando una storica qualificazione ai danni dei campioni del mondo in carica. Loutenbach, occhiali tondi e barba curata, cappello biancorosso e maglietta della Nazionale elvetica, è stato inquadrato più volte dalle telecamere.

     

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    Triste e rassegnato, nel momento più negativo e complicato della partita, quando la Francia stava dilagando dopo che la Svizzera aveva fallito il rigore del possibile raddoppio che verosimilmente avrebbe mandato ko gli avversari. A petto nudo, euforico, mentre urla tutta la sua felicità per lo storico ribaltone compiuto dai suoi idoli. Il confronto tra le istantanee è diventato in un attimo virale sul web, tanto che Luca è stato eletto scherzosamente «uomo del match» ma non per le prodezze compiute sul terreno di gioco. E, altrettanto in fretta, è diventato popolare.

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    «Non so cosa mi stia succedendo - ha raccontato al quotidiano svizzero Blick -, ma penso che tutte le persone che conosco mi abbiano scritto. Durante la partita non c’era abbastanza segnale ma ho capito cosa stava accadendo grazie ad alcuni tifosi che erano intorno a me». Il cellulare è letteralmente esploso, giornali e televisioni lo hanno atteso al ritorno a casa. Lui, però, si schermisce davanti a tanta attenzione: «Sono una persona di natura riservata anche se forse non si è visto… - sorride ai microfoni di RSI -. È stata una partita con tutti gli ingredienti del calcio: rigori sbagliati, reti segnate da entrambe le squadre, vincevamo e perdevamo… Quello che mi è accaduto è una cosa simpatica. In ogni caso, per uno o due giorni va bene ma spero che presto la situazione si calmi».

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    Luca vuole tornare a godersi lontano dalla ribalta quello che definisce «il giorno più bello della storia del calcio svizzero». Anche perché venerdì ci sono i quarti contro la Spagna e chissà che non ci scappi un’altra sorpresona…

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