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    DOPO IL DISASTRO DEGLI AUTONOMI, ARRIVA IL D-DAY PER LA CASSA INTEGRAZIONE. MA IL TILT INFORMATICO COPRE IL VERO PROBLEMA: NON CI SONO ABBASTANZA SOLDI PER TUTTI. PERCHÉ È BENE RICORDARE CHE IL DECRETO DI APRILE ANCORA NON ESISTE E SE ESISTERÀ NON SARÀ VARATO PRIMA DEL 10

     

     


     
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    Claudio Antonelli per “la Verità

     

    gabriella di michele gabriella di michele

    Il direttore generale dell' Inps, Gabriella Di Michele, dopo il prevedibile fallimento dell' erogazione dei bonus e il collasso del sito, mette le mani avanti.

     

    Nella filiera dello scaricabile da Giuseppe Conte a Pasquale Tridico, la Di Michele dalle colonne di Repubblica fa sapere che «non è colpa sua» e che se il suo nome finisce nel ventilatore dei tagliatori di teste è solo perché «stanno cercando un capro espiatorio».

     

    Per ribadire la sua volontà di scivolare sopra la debacle, la stessa dg parla anche con il Corriere della Sera e dalle colonne di Via Solferino cavalca la teoria dell' attacco hacker dimostrando che il governo ha tolto soldi per la sicurezza delle piattaforme. È bene ricordare che per competenza la struttura It, information technology, dipende dalla direzione generale. La Di Michele non è una passante e pure quando lamenta il taglio dei fondi dimostra un concetto di austherity molto soggettivo. Solo nel 2018 sono stati spesi per il comparto digitale quasi 100 milioni e sono stati mandati avanti, dal 2011 a oggi, appalti per 450 milioni. Una cifra enorme che non giustifica le falle in alcun modo. Anche sul tema degli attacchi hacker, la Di Michele, quanto Conte e Tridico ci marciano parecchio.

     

    Sanno che ci sono stati attacchi, ma come avviene a ogn click day e a ogni grande scadenza in calendario. Motivo per cui le colpe sono ancora più gravi.

     

    PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO

    La delicatezza del momento avrebbe richiesto attenzione quasi maniacale. E invece l' unica risposta politica è quella di trovare scuse. Se poi la direttrice generale si sente un capro espiatorio avrà i suoi motivi. Ma rischiano di essere legati a faide interne e al suo particolare rapporto con il presidente Tridico.

     

     La super dirigente al termine dell' era Boeri si è riposizionata in breve tempo e pur dovendo accettare qualche ridimensionamento implicito si è allineata subito con la decisioni del presidente voluto dai grillini. Tanto che nemmeno gli internal audit e le vicende che l' hanno coinvolta (quella relativa al mutuo e alla ristrutturazione della casa, più volte denunciate dalle inchieste della Verità) hanno scalfito negli ultimi mesi il suo ruolo.

     

    Se ora Tridico decidesse il cambio di passo per salvare la sua poltrona non ci sarebbe da stupirsi. In fondo i background dei due dirigenti pubblici restano molto lontani e il crash del sito potrebbe essere l' occasione per fare i conti interni. Certo, in molti si aspettano che qualche testa salti, ma la politica è complicata. E ha dei risvolti complessi secondo cui nemici storici si trovano alleati per circostanze impreviste. Soprattutto la tremenda figuraccia del sito per il governo diventa una felix culpa, perché porta conseguenze felici per i giallorossi.

    luigi di maio pasquale tridico luigi di maio pasquale tridico

     

    In fondo, se la tecnologia va in tilt, Conte potrà sempre trovare responsabili al di fuori di Palazzo Chigi. E nascondere la realtà dei numeri. Lo scorso 20 marzo Tridico aveva annunciato per i bonus agli autonomi la riffa di Stato.

    Tecnicamente si chiama click day: chi prima arriva meglio alloggia. La politica lo ha subito zittito e lui dopo qualche ora si è rimangiato le dichiarazioni.

     

    Sul tema era intervenuto anche Pier Paolo Baretta, sottosegretario all' Economia, il quale ha cercato di rassicurare i contribuenti in relazione alla possibilità che i soldi stanziati (2,3 miliardi) non bastino, spiegando loro che il governo è pronto a rabboccare il decreto. «Nel caso, le risorse saranno reintegrate con il decreto di aprile», ha concluso. Di conseguenza, se si prende la somma complessiva stanziata e la si divide per 600 euro è facile calcolare che a beneficiarne non saranno più di 3,8 milioni di partite Iva. In tutto, però, gli autonomi sono più di 5,3 milioni. O Tridico assegna importi più bassi (più o meno 400 euro), oppure il metodo click day poteva essere una soluzione.

     

    D' altronde le modalità fin qui usate dalle amministrazioni pubbliche e fiscali lasciano pensare che Tridico non abbia parlato a caso. Poi la politica ha deciso che la realtà è troppo scorretta per essere mostrata. Dunque, soldi promessi a tutti anche se non bastano. Perché è bene ricordare che il decreto di aprile ancora non esiste e se esisterà non sarà varato prima del 10. Il crash prolungato del sito ha così coperto la realtà dei fatti, ha nascosto il tema di fondo: la coperta è troppo corta. Non c' è voluto nessun complotto. Vista l' organizzazione It dell' Inps, è bastato affidarsi a quella. Tutti a parlare dei bachi tecnologici e non dei fondi esauriti.

     

    Gualtieri Conte Gualtieri Conte

    Solo che gli appuntamenti non sono finiti. In ballo adesso c' è l' assegnazione delle risorse per la cassa integrazione. A metà mese dovranno essere erogati gli assegni e l' istituto più o meno come ha fatto per i bonus ha diffuso le indicazioni per modalità di accesso semplificate. Il D day della Cig si annuncia come un' altra debacle. Il problema è che il governo e quindi i vertici dell' Inps insistono con il promettere ciò che non sono in grado di supportare. La quarantena ha però imposto agli italiani di essere più attenti e il coronavirus rende le promesse misurabili nel brevissimo tempo: ciò che la politica dice oggi, deve farlo la prossima settimana. Non fra anni.

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