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    NON CESSO DI STUPIRMI – RIELLO: IL TRADIZIONALE WATER O IL BAGNO ALLA TURCA? QUESTO E’ IL DILEMMA NELLE CASE BRITANNICHE - EMBLEMA DI UNA POLITICA DI "IGIENE COLONIALE VITTORIANA" IL TRADIZIONALE WC VIENE CONSIDERATO UNA "IMPOSIZIONE AUTORITARIA”. LA SOLUZIONE POLITICAMENTE CORRETTA SAREBBE IL VECCHIO CESSO ALLA "TURCA". MA L'INDUSTRIA DEL PORNO NE SOFFRIREBBE NON POCO...


     
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    Antonio Riello per Dagospia

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    Da più una ventina di anni i media del Fu-Impero Britannico sembrano tormentati da una seria forma di dissociazione mentale, al limite della schizofrenia.

     

    Da una parte (soprattutto dal referendum del 2016) si riscoprono in continuazione frammenti di memorie imperiali. Non c'è una vera nostalgia dichiarata ma vengono insistentemente evocate (e quasi celebrate) vicende lontane e impolverate tipo la battaglia di Rorke Drift (1879), nella quale 150 fucilieri di Sua Maestà (si trattava della Regina Vittoria) resistettero ad un assalto di molte migliaia di guerrieri Zulù uccidendone alla fine più di 4500.

     

    Un evento comunque ininfluente in termini storici.... Per non parlare dell'assidua presenza televisiva di eventi bellici della prima e seconda guerra mondiale dove i tedeschi sono sempre dipinti come nemici decisamente competenti, perfidi e boriosi, che alla fine vengono sempre giustamente puniti dalla ferrea volontà albionica. Gli avversari italiani (citati di rado in queste trasmissioni) sono in genere classificati come delle creature pittoresche, simpatiche e militarmente irrilevanti, anche se non prive di un certo qual valore individuale.

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    Allo stesso tempo si continua a srotolare, partendo per lo più dagli ambienti universitari, una serie infinita di scuse legate ad un sostanzioso senso di colpa collettivo per la lunga storia coloniale di questo paese. Alcuni sono atti assolutamente necessari come quelli che riguardano le gravi e oggettive responsabilità della politica inglese per la grande carestia irlandese (1845/49) o per quella micidiale che devastò il Bengala nel 1770. Altri rientrano invece in una sorta di generico "risarcimento culturale" che raccoglie e cataloga con pignoleria ogni genere di nefandezze (reali o fittizie che siano) prodotte dall'egemonia dell' Imperialismo Europeo, noto nei colleges e nei musei come "Post Colonial Studies".

     

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    In realtà gli accademici inglesi sono oggi completamente ossessionati da questo trend culturale e, con una certa facilità, finiscono per fare "di ogni erba un fascio". Questo accade anche per il semplice motivo che molti di loro considerano "La Civiltà Occidentale" come una modesta (e quasi accidentale) protesi della Storia Britannica. Compiendo la loro generosa missione riparatrice paradossalmente continuano a comportarsi, a loro volta, con una attitudine semi-coloniale: quello che fanno o pensano gli altri paesi del mondo conta poco o niente. Quello che è "Giusto" (qui qualcuno lo chiama "Moral Compass") sembra continui ad albergare sempre e solo a Cambridge, a Oxford o al massimo, per ragionevole concessione, in certi quartieri di Londra.

     

    Spesso si tratta di questioni molto astruse, secondarie e controverse ma tutte sono analizzate con uno zelo radicale e feroce. Una delle più assurde, agitata nientemeno che dalla BBC, è di carattere scatologico: critica cioè le acquisite abitudini occidentali in fatto di "andare di corpo".

     

    Il primo imputato è la nostra povera e vecchia carta igienica, bollata come anti-ecologica, blocca-scarichi e simbolicamente imperialista. Uno delle tante vergogne dell'American-way-of-life insomma. Secondo i soliti accreditati studi universitari, sembra che l'Europa e il continente Americano (soprattutto gli USA) siano i veri consumatori/dissipatori dei rotoli del cosiddetto "doppio-velo". Gran parte del Medio Oriente e del subcontinente Indiano usa invece l'acqua per pulirsi il sedere e così accade in gran parte dell'Estremo Oriente. Come si fa in Africa sembra ancora avvolto da una nebulosa incertezza. I sostenitori della pulizia idraulica sostengono in ogni caso l'infallibile superiorità di questo metodo.

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    Si potrebbe obiettare che banalmente la carta igienica, efficace o meno che sia, in realtà è un piccolo lusso che qualcuno forse considera, legittimamente, come una spesa non necessaria. Certo è che la carta igienica ha permesso al lato un po' volgare della creatività di esprimersi con facilità: quante volte i politici più detestati sono stato raffigurati sui morbidi rotoloni? da Nixon a Trump (passando per Bush figlio).

     

    Si evince comunque che il bidet è molto più global e amato di quanto si pensi. Curiosamente piuttosto comune in Italia (dove vien usato in genere più per il "davanti" che per il "dietro") è sinonimo di cattivo gusto e volgarità nel resto dell'Europa. In particolare in Francia (dove pare sia stato inventato, di sicuro almeno lo hanno battezzato) gode di pessima fama: roba da bordelli per igienizzare le parti intime dopo l'uso.

     

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    Nel Regno Unito è ancora oggi praticamente introvabile, se non nelle case dove vivono italiani oppure persone che provengono dai territori dell'ex Impero (soprattutto Indiani e Pakistani). Gli esseri umani sembrano essere ancora una volta divisi, malgrado la fine delle grandi ideologie, in due grandi scuole di pensiero contrapposte...

     

    In termini di "Global Loo Etiquette" si consiglia con urgenza che nelle case britanniche di nuova costruzione sia previsto il bidet o altri apparati similari. Le aziende che producono sanitari (anche quelle italiane che esportano all'estero) sono comunque già all'erta. E la tecnologia naturalmente non si ferma mai: sono disponibili da  diverso tempo degli eleganti aggeggi da bagno che sparano delicati (e profumati) getti di acqua tiepida sotto pressione. Pare che vada di moda l'uso Giapponese (dove nostra migliore carta igienica è considerata peraltro "altamente anti-igienica").

     

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    Il secondo (divisivo) criminale cripto colonialista sarebbe, secondo alcuni studiosi, il WC. Sì proprio quello in porcellana a seduta che abbiamo tutti in bagno e di cui oggi esiste addirittura una versione "a secco" realizzata per dove l'acqua scarseggia. Emblema di una politica di "igiene coloniale vittoriana" il tradizionale WC viene considerato una "imposizione autoritaria per l'espletamento i bisogni corporali".

     

    La soluzione politicamente corretta sarebbe, secondo gli stessi, il vecchio cesso alla "turca", quella cosa senza seduta (quasi sempre sporca) con un buco in mezzo che si trovava ancora in Italia nelle ritirate di qualche bar di provincia o di qualche scuola fino agli anni settanta. Questo sistema, utilizzato da circa 2/3 della popolazione mondiale, sembrerebbe più democratico, più rispettoso delle culture extraeuropee, più sostenibile (usa meno acqua) e fisiologicamente più ergonomico.

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    In alcune persone più anziane è ancora vivo, in Italia, il ricordo del primo bagno in casa con il WC ad acqua corrente dopo secoli di cessi pubblici e scomode soluzioni di fortuna all'aperto. Un segno tangibile di raggiunto benessere, qualcosa di cui essere orgogliosi. Il ritorno allo "squatting pad" difficilmente godrebbe di grande popolarità e qualche partito politico italiano di sicuro metterebbe l'annosa questione in agenda...

     

    Certo se questa proposta fosse presa sul serio cambierebbe comunque molte cose nel Mondo. E non necessariamente in meglio. Intanto le persone costrette a vivere sulla sedia a rotelle, che attualmente fruiscono per fortuna di appositi servizi igienici, non si sa bene come potrebbero fare ad affrontare, nella pratica quotidiana, questo ritorno al passato.

     

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    L'editoria ne avrebbe grandi danni: moltissima gente legge solo seduta sul "barbaro" WC, uno delle pochi circostanze dove, oggi come oggi, si può avere un po' di tranquillità e concentrazione. In precario equilibrio sulla scivolosa superficie della turca le "pause corporali" in pratica si ridurrebbero a pochi secondi. In molti paesi si leggerebbe molto meno, e quindi si comprerebbero meno libri e riviste. Pare che esista una certa quota di settimanali/mensili che hanno come destinazione finale proprio il tempo speso in gabinetto. 

     

    Anche l'industria del porno ne soffrirebbe non poco: le famose scene di amplessi nella toilette (tanto apprezzati dagli appassionati del genere) sarebbero impraticabili in questi frangenti anche per degli acrobati del sesso. Infine, la creatività artistica ha trovato nel WC un valido elemento di ispirazione, a partire da quello sgonfiato di Claes Oldenburg. E pure il mercato dell'arte ne patirebbe: i costosi water di Sarah Lucas perderebbero la loro "stringente attualità" e chi mai si sognerebbe di rubare una turca tutta d'oro al nostro buon Maurizio Cattelan?

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