1. INTERVISTA A GIORGIA MELONI: «BASTA TAFAZZISMO SUL PNRR, L’ACCORDO È VICINO. L’EUROPA SUI MIGRANTI HA CAMBIATO PASSO»
Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
[…] Lei vuole cambiare le politiche della Ue. La via può essere un patto per un centrodestra che tagli fuori i socialisti?
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
«Non ci sono trattative in corso. Di certo cresce la consapevolezza che l’accordo innaturale tra popolari e socialisti non sia più adeguato alle sfide che l’Europa sta affrontando. Da qui al 9 giugno 2024 ci saranno elezioni nazionali importanti. In Spagna, dove si vota a luglio, è possibile un governo di centrodestra con popolari e conservatori, dopo che in Italia, Svezia e Finlandia si sono imposti governi di centrodestra. Intanto a Bruxelles sui singoli provvedimenti si creano alleanze allargate alternative alla sinistra. È una fase stimolante, i conservatori e l’Italia possono giocare un ruolo centrale».
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini a cutro
2. EUROPEE, MINA “SOVRANISTA” DI SALVINI MA I PIANI DI MELONI ESCLUDONO LA LEGA
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Ufficialmente, non cambia nulla: Giorgia Meloni lavora alacremente per un patto tra popolari e conservatori in vista delle Europee del 2024, sperando che i guai interni di Emmanuel Macron spingano i liberali a guardare a destra “tradendo” i socialisti. Questo sostiene da mesi la premier, questo risponderà a chi le dovesse chiedere di Matteo Salvini e della proposta di tenere unito il centrodestra italiano anche in Europa.
giorgia meloni ursula von der leyen
Ufficiosamente, però, è tutta un’altra storia. A Bruxelles non esiste un solo popolare o liberale di rango che possa accettare un patto con i leghisti, amici stretti di Marine Le Pen e degli estremisti di Afd. O che creda davvero ad un ribaltone che escluda i socialisti. Non sono fiduciosi neanche a Palazzo Chigi, sondaggi alla mano.
Per questo, le parole del leader leghista rappresentano soltanto uno sgambetto alla presidente del Consiglio. Per questo, la leader è costretta a fare i conti con un bivio assai più realistico: offrire nel 2024 i propri voti alla “maggioranza Ursula” - quella che va dai socialisti ai popolari - regalando il controllo della destra euroscettica a Matteo Salvini, che oggi a Roma vedrà Marine LePen, oppure restare fuori dalla prossima Commissione. Lasciando che sia Antonio Tajani (e quel che resterà di Forza Italia, se qualcosa restasse) a rappresentare gli interessi dell’esecutivo in Ue.
matteo salvini e marine le pen
È una scelta complessa. Che ieri un’intervista al Corriere della Sera di Salvini ha reso ancora più difficile. Il leghista ha prima sposato la causa di Le Pen […] poi ha lodato il percorso dell’ultra destra dell’Afd,infine ha intimato a FI e a FdI di escludere ogni collaborazione con i socialisti e con il Presidente francese, proponendo un patto del centrodestra italiano per restare uniti a Bruxelles nel 2024.
A prendere per sincere le sue parole, si tratterebbe della pietra tombale su ogni ipotesi di ingresso di FdI in maggioranza. Ma la realtà è un’altra: Salvini vuole difendere l’idea che il voto alla Lega sia “utile” e spendibile, al pari di quello degli alleati. E nel frattempo sfida Meloni a dichiararsi ostile alle uniche due opzioni politiche che […] la vedrebbero protagonista dei giochi che contano.
MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022
Non è un caso che il vicepremier leghista si esponga così. Il rischio, almeno secondo i sondaggi, è che nel 2024 ottenga un terzo degli eurodeputati del 2019, quando toccò quota 34%. E che Marine Le Pen […] conquisti il triplo dei seggi della Lega. Di fatto, teme l’isolamento anche nel gruppo estremista scelto a Bruxelles.
Meloni, paradossalmente, ha un problema speculare: per determinare le caselle chiave della prossima legislatura […], deve partecipare alla nascita della nuova maggioranza in Europa. Sperare che i tumulti francesi stravolgano a tal punto gli equilibri continentali sembra un azzardo, a un anno dal voto. Sostenere invece una nuova “maggioranza Ursula” regalerebbe a Salvini la destra euroscettica, a cui la presidente del Consiglio non intende rinunciare. E allora, cosa fare?
TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO
Nelle ultime ore a Palazzo Chigi non si esclude il piano B, che può tradursi così: soltanto Forza Italia a rappresentare un pezzo dell’esecutivo italiano - magari con Tajani commissario - Fratelli d’Italia invece ufficialmente fuori, ma comunque dialogante sui singoli dossier. Un ponte tra il gruppo europeista di testa e quello dei Paesi a guida conservatrice dell’Est. All’opposizione […] ma distinti dalla pattuglia di Le Pen e Salvini. […] Sperando di non pagare un prezzo troppo alto a Bruxelles, sperando di preservare a Roma un governo appeso agli umori della Lega.
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