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    IL TRIBUNALE DI FIRENZE HA CONDANNATO LA GERMANIA A RISARCIRE I FAMILIARI EREDI DELLE VITTIME DEL TERZO REICH, TRUCIDATE NELLA STRAGE DI PRATALE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE, CON LE MOTIVAZIONI DI “CRIMINI DI GUERRA” E “CRIMINE CONTRO L'UMANITÀ” - MA IL MINISTERO DEGLI ESTERI TEDESCO RINTUZZA LA CONDANNA: "LE RIPARAZIONI PER I DANNI DI GUERRA TRA ROMA E BERLINO SONO STATE REGOLATE CON LA RINUNCIA ITALIANA ALLE RICHIESTE DI RISARCIMENTO NEI CONFRONTI DELLA GERMANIA"  


     
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    GIUDICE CONDANNA GERMANIA A RISARCIRE VITTIME CRIMINI GUERRA

     (ANSA) - FIRENZE, 13 NOV - Con le motivazioni di 'crimini di guerra' e 'crimine contro l'umanità' il tribunale di Firenze ha condannato la Germania a risarcire i familiari eredi di vittime del Terzo Reich per crimini compiuti nel territorio italiano durante la Seconda Guerra Mondiale. Il giudice Susanna Zanda ha fissato un indennizzo di 50.000 euro a favore di Mirella Lotti, 88 anni, per l'assassinio del padre Giuliano Lotti, trucidato insieme ad altre 11 persone nella strage di Pratale, nella campagna tra San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa il 23 luglio 1944.

     

    STRAGE DI PRATALE STRAGE DI PRATALE

    Si tratta di un "crimine contro l'umanità", scrive il giudice, lesivo di valori universali che trascendono gli interessi della singole comunità statali" e rispetto ai quali "non trova spazio alcuna immunità". Inoltre, sempre per fatti avvenuti nella stessa zona, il giudice ha stabilito una somma di 25.000 euro, rivalutata con gli interessi a partire dal 1945, ciascuno per Sergio e Katia Poneti, nipoti di Egidio Gimignani, che fu torturato e ucciso dai nazisti a Tavarnelle val di Pesa il 20 giugno 1944.

     

    La morte di Gimignani - scrive nella sentenza il giudice Susanna Zanda - rientra tra i "crimini di guerra, essendo emerso che la vittima primaria era un partigiano della brigata Faliero Pucci e venne ucciso per rappresaglia dopo che i partigiani uccisero un soldato tedesco".

     

    Egidio Gimignani fu "ucciso perché partigiano", scrive la giudice Susanna Zanda, riportando anche delle "vessazioni e rappresaglie commesse dai tedeschi alla popolazione civile" inviata nel 1945 dai Carabinieri reali alla prefettura di Firenze. Si tratta di un "crimine di guerra - spiega nella sentenza la giudice - essendo emerso che la vittima era un partigiano della brigata Faliero Pucci e fu ucciso per rappresaglia dopo che i partigiani uccisero un soldato tedesco".

     

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    Non c'è dubbio sulla prova del crimine, secondo il giudice: oltre alla testimonianza dei carabinieri, dell'allora sindaco e del parroco, c'è il libro Storia e memoria 1940-1945 del Comune di Tavarnelle che raccoglie le testimonianze dei compaesani della vittima sulla rappresaglia compiuta dai tedeschi per la morte di un loro connazionale.

     

    "Tutti narrano di come i tedeschi informati da una spia dell'uccisione del soldato tedesco rastrellarono dapprima Montebernardi in cui si ritrovavano i partigiani della 'Faliero Pucci' che riuscirono a fuggire per tempo, e poi trovarono Egidio Gimignani" che fu identificato come partigiano per via di un fazzoletto rosso o di una rivoltella.

     

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    "Fu portato dai tedeschi nella Pieve per il riconoscimento da parte del prete e poi, a bordo di una jeep, fatto girare tre volte in paese per vedere se riconoscesse qualcuno. Poi siccome non parlava venne preso a coltellate e sgozzato sull'orlo di una buca, fatta scavare dal macellaio che morì per lo choc".

     

    Il tribunale di Firenze ha inoltre condannato la Germania a versare un indennizzo di 50.000 euro, da rivalutare con gli interessi a partire dal 1945, oltre al rimborso delle spese processuali, a favore di Mirella Lotti, 88 anni, per l'assassinio del padre Giuliano, trucidato insieme ad altre undici persone a Pratale Pratale - Tavarnelle Val di Pesa il 23 luglio 1944.

     

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    Si tratta di un "crimine contro l'umanità" lesivo di valori universali che trascendono gli interessi della singole comunità statali" e rispetto ai quali "non trova spazio alcuna immunità". Il giudice elenca i crimini contro l'umanità tra cui lo sterminio, la tortura, lo stupro, la persecuzione contro un gruppo per ragioni di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale, religioso o di identità sessuale, e ogni atto "inumani di analogo carattere diretti a provocare intenzionalmente grandi sofferenze o gravi danni all'integrità fisica o alla salute fisica o mentale".

     

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    In quei giorni le forze del Terzo Reich si stavano ritirando verso Firenze, ma furono raggiunti e quasi accerchiati dalle truppe alleate. I soldati tedeschi fecero irruzione nel podere di Pratale dove si trovavano quattro famiglie di sfollati e separarono le donne dagli uomini. Questi ultimi vennero fatti entrare in un boschetto limitrofo, allineati e fucilati sul posto. Mirella aveva 10 anni quando i soldati tedeschi fecero irruzione nella sua abitazione. Il padre voleva proteggerla e la prese in braccio, ma "quei soldati la buttarono a terra, come fecero con la madre". Fu l'ultima volta che la bambina vide il babbo.

     

    BERLINO, 'L'ITALIA HA RINUNCIATO ALLE RICHIESTE DI RISARCIMENTO'

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    (ANSA) - BERLINO, 13 NOV - "Le riparazioni per i danni di guerra tra la Germania e l'Italia sono state regolate con la rinuncia italiana alle richieste di risarcimento nei confronti della Germania" stessa: è quanto viene sostenuto al ministero degli Esteri tedesco a Berlino - apprende l'ANSA - a commento della sentenza del tribunale di Firenze che ha condannato la Germania a risarcire i familiari eredi di vittime del Terzo Reich per crimini compiuti nel territorio italiano durante la Seconda Guerra Mondiale.

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