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    IL VERO VOLTO DI MATTEONZO – S’ATTEGGIAVA A STATISTA AMICO DI OBAMA MA APPENA CADUTO IN DISGRAZIA POLITICA, RENZI S’È TOLTO LA MASCHERA: È DIVENTATO UN DISTRIBUTORE SERIALE DI QUERELE AD AVVERSARI, CRONISTI E GENTE COMUNE – FINO AL PUNTO SPINGERE IL GIUDICE SUSANNA ZANDA AD ACCUSARLO DI “USARE IL TRIBUNALE CIVILE COME UNA SORTA DI BANCOMAT DAL QUALE ATTINGERE SOMME PER IL PROPRIO SOSTENTAMENTO, ANCHE QUANDO LO SI COINVOLGE SENZA ALCUN FONDAMENTO” - “LA VERITÀ”: “L’ATTEGGIAMENTO DI RENZI NEI CONFRONTI DELLA MAGISTRATURA È CAMBIATO. PROPOSE COME MINISTRO DELLA GIUSTIZIA UNO DEI PM PIÙ MANETTARI D’ITALIA, NICOLA GRATTERI. ADESSO FA IL GARANTISTA…”


     
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    MATTEO RENZI MATTEO RENZI

    Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “la Verità”

     

    Ma che cosa sta succedendo a Matteo Renzi? Tra il 2014 e il 2016 si atteggiava a leader di caratura internazionale, cercava di spiccare a ogni consesso, con la camicia bianca in stile Barack Obama (o Pedro Sanchez, se preferite) e si mescolava alla folla, rivendicando con orgoglio: «La gente è la mia scorta». Nel 2018 si era persino vantato di avere solo 15.000 euro sul conto corrente nonostante l’esperienza da premier. […]

     

    MATTEO RENZI CON IL QUADERNO ROSSO CON LE PRESUNTE VIOLAZIONI COMMESSE NEI SUOI CONFRONTI DAI PM DI FIRENZE MATTEO RENZI CON IL QUADERNO ROSSO CON LE PRESUNTE VIOLAZIONI COMMESSE NEI SUOI CONFRONTI DAI PM DI FIRENZE

    Poi nella sua testa (e in quella degli elettori) deve essere scattato qualcosa. Una volta caduto in disgrazia (politica), ha deciso di non nascondere più la sua vera natura, quella del presidente della Provincia non ancora trentenne che però all’Interrail e agli ostelli preferiva business class e alberghi a 5 stelle. Ha comprato una villa a Firenze, ha iniziato a fare vacanze di lusso, a esibire con orgoglio il denaro che guadagna a palate. […]

     

    E anche l’atteggiamento nei confronti della magistratura è cambiato. Il nostro arrivò a proporre come ministro della Giustizia quello che viene considerato, a torto o a ragione, uno dei pm più manettari d’Italia, il calabrese Nicola Gratteri. Adesso sta provando a mettersi alla guida di tutti gli orfani di Bettino Craxi e Silvio Berlusconi nelle battaglie garantiste di chi ha qualche processo pendente. […]

     

    MATTEO RENZI IN TRIBUNALE A FIRENZE PER L UDIENZA PRELIMINARE DEL CASO OPEN MATTEO RENZI IN TRIBUNALE A FIRENZE PER L UDIENZA PRELIMINARE DEL CASO OPEN

    […] si è trasformato in un Pierino un po’ permaloso […] E intanto la magistratura, di cui aveva provato a scegliere i vertici, tagliando di cinque anni l’età pensionabile (ma lui nega fosse quello l’obiettivo della riforma), ha iniziato a spedire al mittente alcune delle decine di cause che presenta a ritmo incessante contro tutto e tutti, contro chi non gli riserva le tanto amate interviste senza domande, appannaggio delle solite due firme di un noto quotidiano milanese, gli ultimi giapponesi del Renzismo.

     

    Il giudice Susanna Zanda, recentemente, lo ha accusato di «usare il tribunale civile come una sorta di bancomat dal quale attingere somme per il proprio sostentamento, anche quando lo si coinvolge senza alcun fondamento». La stessa Zanda lo ha addirittura condannato a pagare 42.000 euro per «abuso dello strumento processuale», oltre ad altri 30.000 di spese legali.

    MATTEO RENZI CON IL QUADERNO ROSSO CON LE PRESUNTE VIOLAZIONI COMMESSE NEI SUOI CONFRONTI DAI PM DI FIRENZE MATTEO RENZI CON IL QUADERNO ROSSO CON LE PRESUNTE VIOLAZIONI COMMESSE NEI SUOI CONFRONTI DAI PM DI FIRENZE

     

    Matteo prova a far valere le sue ragioni a suon di mosse del cavallo, flirtando con il Guardasigilli Carlo Nordio o piazzando qualche suo fedelissimo sugli scranni del Csm. Sotto le ruote del nuovo Renzi schiacciasassi ha avuto la sventura di finire pure un’innocua professoressa di Viterbo che il 23 dicembre 2020 lo aveva fotografato in un autogrill mentre parlottava con un importante 007, Marco Mancini, in un luogo certamente poco istituzionale.

     

    […] Se Renzi è diventato un querelante «professionista», anche i suoi genitori, visto che la mela non cade mai troppo lontano dall’albero, sono diventati frequentatori di tribunale, e non solo come imputati. Tanto da mettere nel mirino persino l’avvocato Guido Ferradini, uno dei primi petali del Giglio magico, che si definisce ancora «protorenziano» o «renziano prima di Renzi». Dopo che aveva lasciato la compagnia, i genitori del fu Rottamatore, nel 2018, lo hanno denunciato per un commento sulle vicende giudiziarie che li riguardavano e che il legale aveva condiviso privatamente sulla chat di Facebook con una collega penalista.

    MATTEO RENZI MATTEO RENZI

     

    Poi quel messaggio era stato inoltrato, senza autorizzazione, dall’interlocutrice ai genitori, consentendogli di sporgere querela. Nel dicembre del 2019 è arrivata la richiesta di archiviazione, poi accolta dal Gip, da parte della pm Ester Nocera con queste motivazioni: «Gli elementi appaiono inidonei a sostenere l’accusa in giudizio […] laddove il messaggio è stato inizialmente indirizzato con chat privata e pubblicato senza il consenso dello scrivente (da parte di utente ignoto)». […]

     

    incontro renzi mancini gli audio della professoressa sul sito della verita' incontro renzi mancini gli audio della professoressa sul sito della verita'

    Ferradini, perfetto anglofono, ama ricordare di quella volta che, in veste di interprete, volò con Renzi in America. Un racconto che ci restituisce un Matteo inedito, ma molto concreto. Le gesta dell’allora sindaco ci riportano alla mente, per le innate capacità di fundraiser, il senatore semplice che oggi dichiara 2,6 milioni di euro di redditi grazie a conferenze e consulenze (introiti messi a rischio dal disegno di legge sul divieto per i parlamentari di percepire emolumenti da Stati esteri presentato dal leader dei 5 stelle Giuseppe Conte).

     

    MATTEO RENZI MATTEO RENZI

    […] «Nel 2010 mi portò con sé (a spese mie) nel mitico viaggio negli Usa dove incontrò Obama per la seconda volta alla Conferenza dei sindaci statunitensi di Washington» rammenta Ferradini. […] «Alla riunione Matteo doveva fare un discorso che avevamo preparato insieme con Giuliano da Empoli. Montato sul palco, Matteo, però, andò a braccio ed ebbe un successo clamoroso perché… invitò tutti a Firenze. Facemmo visita anche ai senatori italo-americani, alla Fondazione Soros e a quella Marshall e ci recammo a battere cassa persino dal rabbino di New York.

    renzi e mancini incontro all autogrill di fiano romano renzi e mancini incontro all autogrill di fiano romano

     

    Alla società National geographic Renzi si fece dare i soldi per fare le ricerche sull’affresco di Leonardo che, secondo alcuni, era occultato da un dipinto di Giorgio Vasari esposto a Palazzo vecchio. In queste cose era fenomenale. Ricordo l’entusiasmo di Matteo», conclude Ferradini, «che si fece largo tra centinaia di sindaci e schivò Joe Biden (allora vice) per parlare con il presidente. Al quale donò la spilletta di Firenze. Poi ci raccontò di avergli detto: “Hello mister Obama, I am the major of Florence”. E Obama sembra che rispose: “Florence, best restaurants in the world”». In seguito i due hanno avuto modo di conoscersi meglio e di approfondire insieme la passione per la cucina. Non sappiamo se anche quella per le querele.

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