I PRIMI SOCCORSI ALLA NAVE NAUFRAGATA ALL'ISOLA DEL GIGLIO.
http://video.repubblica.it/edizione/firenze/prima-che-la-concordia-si-piegasse/115776/114180
Laura Montanari per "Repubblica.it"
LA FALLA DELLA COSTA CONCORDIA SOTTACQUQQualcuno ha filmato i momenti che precedono la fine, l'inabissarsi della nave. Qualcuno dagli scogli della Gabbianara, il punto dell'isola del Giglio più vicino al luogo del naufragio, ha girato un video, la notte del 13 gennaio. E' un documento esclusivo che Repubblica propone e che può aiutare a capire come sia stata evacuata la nave. Quasi senza fretta da quel che si vede, senza coordinamento. La Concordia è già piegata, con la chiglia squarciata per settanta metri dall'impatto con le rocce delle Scole, sta affondando lentamente.
I DETRITI LASCIATI DALLA COSTA CONCORDIALa sequenza coglie quegli istanti fermandosi a un passo dalla fine: l'acqua arriva a sfiorare i ponti affollati di passeggeri, le scialuppe arancioni intorno allo scafo non hanno nemmeno bisogno di essere calate in mare. Si vede la gente con i salvagenti addosso assiepata vicino al parapetto ormai pericolosamente a pelo d'acqua, altri che corrono dalla poppa verso la prua in cerca di una via di fuga.
COSTA CONCORDIAChi gira questo video dall'isola si accorge che la nave sta ulteriormente scivolando in basso, sente il frantumarsi dei piatti del ristorante che volano in mare. Si vedono, da una scialuppa semivuota, affacciarsi tre persone, uno ha una macchina fotografica, uno un cellulare, stanno anche loro riprendendo quei drammatici momenti, probabilmente senza rendersi conto che stanno loro stessi rischiando la vita.
concordia dal giglioIl comandante Francesco Schettino quella notte voleva fare l'inchino all'isola del Giglio, mantenendo fede a una promessa al suo maitre che abita appunto da quelle parti. Con una nave lunga 280 metri e larga 35, una nave che pesca oltre 8 metri di fondale, ha deviato la rotta arrivando a ridosso della secca delle Scole (segnalata dalle carte nautiche).
Capitan InchinoA bordo della nave partita quel giorno stesso dal porto di Civitavecchia per la crociera "Profumo degli agrumi" nel Mediterraneo, c'erano 4.229 persone, di queste 3.216 erano passeggeri, 1.013 membri dell'equipaggio. Le conseguenze di quel tentato inchino al Giglio sono state pesantissime: 32 morti (due sono ancora dispersi), decine di feriti, un inquinamento ambientale tamponato soltanto grazie agli sforzi della protezione civile, dei tecnici del ministero dell'ambiente, della Regione Toscana e delle ditte chiamate dall'armatore per svuotare i serbatoi pieni di carburante e potenziale rischio per un grande braccio di mare tutto intorno, un mare che è il parco dell'Arcipelago delle isole toscane.
inchino ai faraglioni caprinews it