IL NUOVO BOIA DELL’ISIS: PARLA INGLESE E HA MENO DI 14 ANNI
crocifissione
Ancora un bambino trasformato in macchina, derubato dell’infanzia. Messo davanti a una telecamera con la posa del combattente, investito del potere mostruoso di togliere la vita a un uomo. L’industria della propaganda Isis diffonde un nuovo filmato con la decapitazione di un prigioniero “ribelle”, tuta arancione d’ordinanza su modello Guantánamo, mani legate dietro la schiena, a capo chino e in ginocchio davanti a un bambino armato di coltello, che parla inglese e minaccia gli Stati Uniti d’America. L’accento è incerto, come pure l’età tra i dieci e i quattordici anni.
una scena dell esecuzione
Un video di 17 minuti, la prima inquadratura all’aperto, il ragazzino che spinge il prigioniero come una bestia, poi lo fa inginocchiare. La videocamera stringe sul pugnale mentre in sottofondo suona una musica arabeggiante e il piccolo carnefice si rivolge al suo pubblico: “America, questi sono i soldati che hai armato e sui quali hai investito per combattere la sharia. Aspetto di incontrarti sulle colline di Dabiq” (la città nel Nord della Siria dove i fanatici invocano la battaglia finale tra musulmani e infedeli). Tira un forte respiro, e uccide.
crocifissione 2
Secondo la stampa britannica potrebbe trattarsi del figlio di Abu Darda, terrorista nato a Londra e morto sotto le bombe americane in un raid del 2014 ad Aleppo, la città stretta d’assedio dalle forze del presidente Bashar Assad e dalla quale in queste ore sono in fuga decine di migliaia di civili bloccati al valico di frontiera di Kilis con la Turchia.
Non è la prima volta che l’Isis si affida ai bambini per esaltare la sua epica di morte. Il mese scorso era toccato al piccolo Isa Dare, nato cinque anni fa in una famiglia cristiana a sud di Londra, giurare guerra agli “infedeli” in video. Un recente rapporto delle Nazioni Unite conferma che i terroristi ricorrono sistematicamente ai bambini soldato — “se disobbediscono agli ordini sono torturati, violentati, uccisi”.
bambino isis
IL BOIA DISABILE DELL’ISIS
Lo Stato islamico ha diffuso le immagini delle esecuzioni di tre persone accusate di spionaggio. Le esecuzioni sono avvenute a Sirte, nell'est della Libia, dove i miliziani sono ormai presenti in massa. Ma il particolare su cui riflettere non sono le vittime, ma il boia siede su una sedia a rotelle. Nello scatto, diffuso da Newsweek, il miliziano-disabile appare in tuta mimetica, sandali e passamontagna. Non è chiaro se stringa tra le mani un coltello. Accanto c'è un uomo inginocchiato che indossa la solita tuta arancione ispirata ai detenuti di Guantanamo. Nella foto c'è il logo Isis Wilayat Tarabulus (provincia di Tripoli, di cui Sirte fa parte).
boia disabile
La foto è stata diffusa insieme ad altre, che non sono state pubblicate a causa del contenuto irritante, in cui si vedono altre due persone, sdraiate, apparentemente morte e insanguinate, accanto ad un'altra appesa con una corda a una struttura di legno e crocifissa, probabilmente scattata dopo l'esecuzione delle tre vittime, che hanno impressa sulla tuta arancione la parola "spia". Quelle immagini circolano su twitter.
La stessa struttura di legno appare anche nella foto pubblicata dal settimanale, alle spalle dei due soggetti. E' presumibile che sia stata scattata prima della crocifissione. Ovviamente non si capisce se l'uomo in sedia a rotelle sia veramente un disabile. La foto, precisa Newsweek, potrebbe essere soltanto uno dei soliti elementi della sconvolgente propaganda ad effetto del gruppo jihadista. Le vittime inoltre non sono identificate.