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    IL VIMINALE INTERVIENE SULL’AMMUINA DELLE MATITE CANCELLABILI AI SEGGI: “SONO INDELEBILI E SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AL VOTO SULLA SCHEDA ELETTORALE” - IN MOLTI ARRIVANO AI SEGGI ARMATI DI GOMMA PER CANCELLARE E VERIFICARE L'ALTERABILITÀ DEL SEGNO


     
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    Paolo Gallori per www.repubblica.it

     

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    Potenza dei social, la psicosi delle matite cancellabili investe la domenica del voto per il referendum sulla riforma costituzionale, generando da Nord a Sud proteste ai seggi, casse di lapis sostituite, inviti ad aprire gli occhi sulla possibilità di brogli e spiegazioni inascoltate.

     

    Nel pomeriggio, mentre la cronaca e la rete ribollono di segnalazioni, giunge la nota del Viminale: "Le matite cosiddette 'copiative' sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale. Le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti". Basterà a rasserenare gli animi? A giudicare dal merito delle denunce, che segnalano tratti cancellabili e anche l'uso nei seggi di matite non copiative, la storia non finisce qui.

     

    PIERO PELU DENUNCIA MATITE CANCELLABILI AL REFERENDUM PIERO PELU DENUNCIA MATITE CANCELLABILI AL REFERENDUM

    Tutto parte da un messaggino diffuso nel giorni scorsi soprattutto via Whatsapp. E alzi la mano chi non se lo è visto recapitare. "Avviso per chi vota! La matita che vi forniscono per votare è cancellabile! Portatevi una gomma e provate se il voto non si cancella. In caso contrario chiamate le autorità competenti e denunciate". Questa mattina c'è chi è uscito di casa realmente armato di gomma per cancellare.

     

    E al seggio ha fatto la prova, scatenando la suddetta psicosi. Non sarà stato il primo, ma di certo è la sua popolarità ad aver acceso i riflettori su quanto stava accadendo. Piero Pelù, cantante dei Litfiba, che a Firenze ha seguito per filo e per segno (sic) le istruzioni di cui sopra. "La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio" fa sapere su Facebook, dove più di qualcuno gli fa notare che il segno apposto sulla carta trattata della scheda non potrebbe essere rimosso.

     

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    Osservazioni vane, se nelle ore che seguono è un susseguirsi di denunce, da Roma a Genova, da Napoli a Salerno, da Isernia a Catania. E sono proprio le prefetture siciliane del comune etneo e di Agrigento a intervenire invitando energicamente a "evitare inutili allarmismi" perché, qualunque sia il timore di irregolarità, "chiunque può assistere allo scrutinio subito dopo la chiusura dei seggi" e rendersi conto personalmente della sua regolarità. Intanto la cronaca registra il diffondersi della psicosi, caso per caso. Ma in altre situazioni gli organi competenti si sono fatti prendere in contropiede, assecondando le richieste di sostituzione delle matite.

     

    In Liguria, riferisce il Secolo XIX, è un elettore a far registrare la sua denuncia dal presidente del seggio di via Linneo a Rivarolo, dopo aver avvertito i carabinieri presenti, per la presenza di due matite datate 2005 e di una datata 1995 che lo avevano insospettito dopo l'allarme diffuso sul web. Steso il verbale, il presidente del seggio ha fatto cambiare le matite con altre datate 2013, fornite dal ministero, anche negli altri seggi della struttura, la scuola Morante di Genova.

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    Momenti concitati anche nel seggio dove vota Beppe Grillo, a Sant'Ilario, nella scuola Marsano, su segnalazione di un altro elettore. Il presidente di seggio, secondo quanto riferisce la Prefettura di Genova, ha allertato il Comune che ha rivolto la segnalazione all'organo di governo. In un altro caso è stata fornita un'altra partita di matite dopo la segnalazione, nonostante, secondo quanto riferisce la Prefettura, fosse "perfettamente funzionante" anche la prima.

     

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    La psicosi matite cancellabili si abbatte anche sui seggi del litorale romano, con prove "su strada" della regolarità dei materiali. Nel seggio di via Cilea all'Infernetto o in via di Acqua Rossa a Ostia, il segno della matita regge, ad Acilia nella scuola "Piero della Francesca" la prova conferma i dubbi dell'elettore di turno: Alessandro Giglio agente della Polizia di Roma Capitale X Gruppo Mare. Che racconta: "Sia io che mia moglie abbiamo provato a cancellare il segno con una gomma da cancellare portata da casa e ci siamo riusciti. Ho perciò chiesto al presidente del seggio di via Telemaco Signorini 78 di verificare le matite. Tutte quelle testate erano cancellabili, inoltre non avevano il numero che normalmente si trova stampato sul lapis. Nel frattempo la fila si era allungata al punto che la presidente ha deciso di continuare con la votazione, proponendomi di tornare alle 23 per controllare lo spoglio. Mi riservo di sporgere formale denuncia per quanto accaduto, sicuramente stasera andrò al seggio per assistere allo spoglio. Perché quello che più mi ha dato fastidio è stata la superficialità con cui è stato trattato il problema".

     

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    A Napoli in un seggio è intervenuta anche la polizia, sollecitata da una elettrice. Riferisce il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: "Sollecitati da decine di cittadini siamo andati nel seggio 6, nell'Istituto Palizzi (...) e, effettivamente, abbiamo constatato che ci sono state diverse denunce del genere, proteste e una segnalazione, quella della signora A.A., è stata anche verbalizzata dal presidente di seggio. La signora ha anche detto che andava a denunciare il tutto in Questura. Così come chiesto da tanti cittadini, non si capisce perché si continuino a fornire le matite per il voto invece di usare strumenti non cancellabili così facilmente" aggiunge Borrelli.

     

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    A Salerno, una signora sessantenne si è presentata al seggio nella scuola Tasso armata della sua gomma per cancellare. Espresso il voto, si è quindi rivolta al presidente del seggio asserendo che il tratto lasciato dalla matita poteva essere alterato. Ne è nata una piccola discussione che si è conclusa solo quando la signora è andata via. Secondo quanto si è appreso non è stata presentata denuncia. La donna avrebbe detto che sui social network si è diffuso un allarme per eventuali schede alterate proprio in seguito a cancellazioni. Analoga vicenda nella zona orientale della città, dove al seggio 124 una signora aveva chiesto di votare con la propria matita temendo che quelle fornite dal ministero potessero essere facilmente cancellate. La presidente del seggio non glielo ha permesso. Anche in questo caso, la signora ha citato la notizia diffusa sui social.

     

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    Singolare quanto accaduto al seggio 17 dell'Istituto d'Arte di Isernia. Un'insegnante di 60 anni ha notato che la matita fornitale per il voto era identica a quelle copiative regolamentari, ma più sottile. Insospettita, ha provato a cancellare il suo voto sulla scheda referendaria nell'urna e si è accorta che il segno non era indelebile. Intervento della Digos, sequestro e sostituzione delle matite e seggio chiuso una quindicina di minuti.

     

    Digos in azione anche a Catania, per la verifica delle molteplici segnalazioni sulle matite cancellabili dai seggi e segnalazione delle "irregolarità" alla Prefettura etnea, competente per la specifica cancelleria. Tre lotti di matite sono stati sostituiti nei seggi allestiti alla scuola "Dante Alighieri" di Catania. La vicenda investe anche la provincia di Agrigento: nella sezione 52 della scuola "Federico II", del Villaggio Mosè una elettrice ha chiesto l'intervento della Digos, così come in un seggio a San Biagio Platani.

     

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    Dalla Basilicata la nota di Cosimo Latronico, deputato dei Conservatori e Riformisti: "Mi è stata segnalata la presenza di matite ordinarie nei seggi, in particolare a San Costantino Albanese, nel potentino. Da una verifica con alcuni presidenti di seggio ho potuto verificare che nel kit consegnato erano presenti matite ordinarie e quelle indelebili. Questa situazione ha portato alcuni presidenti di seggio a consegnare le matite ordinarie agli elettori e non quelle indelebili contrassegnate dal Ministero degli Interni. Sarebbe il caso che il Viminale e le Prefetture divulgassero ai presidenti di seggio una direttiva...".

     

    Sul caso delle matite cancellabili cala quindi l'esposto annunciato dal Codacons, dopo aver ricevuto "da tutta Italia denunce circostanziate - spiega il presidente Carlo Rienzi -, che meritano la dovuta attenzione, per capire se la possibilità di cancellazione riguardi solo i tratti lasciati su normali fogli, o se sia possibile cancellare e/o modificare anche i voti sulle schede elettorali. Per questo chiederemo domani a 140 procure di aprire indagini relative ai seggi sul territorio, per raccogliere le denunce degli elettori e verificare il rispetto delle disposizioni vigenti e la piena regolarità del voto".

     

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    La nota del Viminale. "Le matite cosiddette 'copiative' sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale". Il Viminale in media ogni anno ne acquista un certo numero, basandosi sul fabbisogno storico, per rifornire i depositi ed essere in grado di rifornire le Prefetture man mano che manifestano il loro fabbisogno. Nello specifico, quest'anno il Viminale ha acquistato 130 mila matite dalla ditta LUCA srl - aggiudicataria del relativo appalto sul mercato elettronico - che, a sua volta, si rifornisce dalla Faber-Castell, direttamente in Germania. Di queste 130 mila, per esempio, quest'anno ne sono state distribuite circa 80 mila per il referendum costituzionale, mentre altre richieste, da parte delle Prefetture, sono state soddisfatte per il referendum sulle trivelle e in occasione delle elezioni amministrative".

     

    Il ministero dell'Interno precisa ancora che le Prefetture "possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti. Si utilizzano matite prodotte da Faber-Castell almeno da cinque anni".

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