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    PULIZIA NELLA POLIZIA – IL VOLUME “NYPD. STORIA DELLA POLIZIA DI NEW YORK” RIPERCORRE LA STORIA CONTRADDITTORIA DEGLI AGENTI DELLA GRANDE MELA - SE MOLTI SI SONO CONTRADDISTI PER UNA GUERRA SPIETATA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, MOLTI SI SONO FATTI CORROMPERE - NON A CASO TRA GLI ANNI ’60 E ’70 FU L’AGENTE SERPICO A DENUNCIARE “UN SISTEMA DI TANGENTI DI PROPORZIONI SBALORDITIVE” MENTRE INDAGAVA SU…


     
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    Antonio Carioti per il “Corriere della Sera”

     

    POLIZIA NEW YORK POLIZIA NEW YORK

    Che cosa ci faceva Joe Petrosino, tenente della polizia di New York, nel 1908 a Palermo, dove fu assassinato con tre colpi di pistola all'età di 48 anni?

    Era impegnato a recuperare notizie su criminali siciliani emigrati negli Stati Uniti. E Cosa nostra non gliela fece passare liscia. Quasi cento anni dopo, in seguito all'attacco alle Torri Gemelle, molti altri agenti del New York Police Department (Nypd) sarebbero stati inviati all'estero, «in punti nevralgici al di fuori degli Stati Uniti», con il compito di sondare eventuali indizi della pianificazione di nuovi attentati del terrorismo islamico contro la Grande Mela.

    NYPD. STORIA DELLA POLIZIA DI NEW YORK JULES STEWART NYPD. STORIA DELLA POLIZIA DI NEW YORK JULES STEWART

     

    Sono due delle numerose vicende ricostruite da Jules Stewart nel saggio Nypd. Storia della polizia di New York (Odoya), un volume ricco d'illustrazioni e denso di aneddoti che spazia dalla fondazione della città con il nome di Nuova Amsterdam (era originariamente una colonia olandese) fino ai nostri giorni. Una vicenda per molti aspetti contraddittoria, in cui alle pagine onorevoli si alternano quelle buie.

     

    In una metropoli così tumultuosa e tentacolare (detta anche Gotham dai suoi abitanti) per i tutori dell'ordine abbondano i rischi, che occorre saper affrontare con coraggio, ma anche le tentazioni, alle quali non tutti sanno resistere. Bisogna combattere gangster, terroristi, trafficanti di droga, sfruttatori della prostituzione. E capita non di rado che invece alcuni poliziotti preferiscano cercare un accomodamento, ricavandone vantaggi personali.

    Gli episodi di corruzione sono frequenti nella vicenda del Nypd. Un «fenomeno ciclico», come scrive nella prefazione del libro Charles Campisi, per molti anni alla guida della Divisione affari interni incaricata di sorvegliare il comportamento degli agenti.

     

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    Scandali clamorosi vennero a galla nel 1894, poi nel 1930. A cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta fu un agente italo-americano come Petrosino, Frank Serpico (interpretato da Al Pacino in un film del 1973), a denunciare «un sistema di tangenti di proporzioni sbalorditive, che negli anni si era diffuso coma lava fusa nei distretti di polizia della città».

    Un'altra piaga grave è il razzismo, diffuso nella società e anche tra gli agenti di New York. Il 13 luglio 1863, in piena guerra di Secessione, una folla in rivolta contro la coscrizione obbligatoria appiccò il fuoco a un istituto per piccoli orfani afro-americani, provocando oltre un centinaio di vittime. Oltre un secolo dopo, nel 1991, nella zona di Crown Heights esplosero disordini tra neri ed ebrei chassidici, con un morto civile e oltre 150 agenti feriti.

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    Non mancano episodi analoghi a quello di George Floyd. Per esempio nel 1978 il trentenne afro-americano Arthur Miller «fu strangolato a morte mentre opponeva resistenza all'arresto». Ma quella del Nypd è anche una storia di notevoli successi, come la cattura nel 1977 del serial killer «Figlio di Sam», alias David Berkowitz, responsabile di sei omicidi.

     

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    Oppure il calo del crimine che si verificò negli anni Novanta, quando il Dipartimento era guidato da William Bratton e poi da Howard Safir, non solo grazie alla linea di rigore nota come «tolleranza zero», ma anche in conseguenza dell'adozione di CompStat, un moderno sistema di registrazione e condivisione digitalizzata delle statistiche riguardanti i reati. Difficile trarre conclusioni univoche. Di sicuro appare condivisibile, data la difficoltà dei compiti che spettano al Nypd, una riflessione finale di Stewart: «Se mai c'è stato un lavoro in cui qualsiasi cosa tu faccia è molto probabile che sia sbagliata, è quello dell'agente di polizia».

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