Dino Martirano per il Corriere della Sera
PAOLA SEVERINO GIANNI LETTA SILVIO BERLUSCONI
Tutte le ragioni del governo contro la candidabilità alle elezioni di Silvio Berlusconi in 23 pagine, 79 capoversi e 10 righe di «conclusioni. È redatta in francese la corrispondenza tra Roma e Strasburgo nel cui ultimo atto l' Ufficio dell' Agente del Governo italiano, davanti alla Corte europea dei diritti dell' uomo, ribadisce, senza alcuna esitazione, la linea della fermezza sulla esclusione forzata dal Parlamento di Berlusconi fino al 2019, dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale.
Guido Raimondi CORTE EUROPEA
Ma se la Corte dovesse accogliere il ricorso del Cavaliere prima della scadenza della legislatura (febbraio 2018), o in tempo per le elezioni anticipate (giugno 2017?), l' agenda politica andrebbe aggiornata.
«Il governo - si legge nel parere trasmesso alla Corte dalla Farnesina - ritiene che le lamentele del ricorrente non siano fondate perché le misure adottate non rappresentano una sanzione penale derivante dall' aver commesso un reato... ma piuttosto costituiscono l' assenza della condizione soggettiva per accedere alle funzioni elettive...». Dunque - conclude l' Ufficio dell' Agente a Strasburgo, ovvero la professoressa Ersilia Grazia Spatafora - «il governo chiede alla Corte di voler dichiarare non fondata la richiesta perché non è stata violata la Convenzione» dei diritti dell' Uomo.
CORTE EUROPEA STRASBURGO1
A Silvio Berlusconi - che lamenta in primo luogo la violazione dell' articolo 7 della Convenzione (Nulla poena sine lege) perché la legge Severino sull' incandidabilità è stata approvata dopo la frode fiscale oggetto della sua condanna - l' Agente risponde citando i lavori in Parlamento: «Tra gli obiettivi della legge c' è... la necessità di un sistema legislativo di impedire la presenza, nelle assemblee..., di soggetti implicati in procedimenti penali».
FOTOMONTAGGI BERLUSCONI CONDANNATO
E ancora, sulla presunta violazione del principio di proporzionalità: «La considerazione negativa legata alla condotta illecita è evidente e si pone strettamente in relazione all' esigenza di proteggere l' interesse del buon svolgimento dell' attività parlamentare».
Alla memoria del governo (inviata il 21 dicembre) risponde il pool di avvocati coordinato dal senatore Niccolò Ghedini (FI) che ora ha tempo fino al 15 febbraio per inviare le controdeduzioni alla Corte. Poi scatteranno altri 30 giorni concessi dai giudici al governo per l' ultima «replica alle controdeduzioni» della difesa.
GHEDINI
E a metà marzo, al termine della istruttoria iniziata il 10 settembre 2013 con il ricorso di Berlusconi, la Corte avrà tre opzioni davanti a sé: la sezione in cui è iscritto il fascicolo 58438/13 decide in tempi brevi e pubblica la sentenza (prima dell' estate); la medesima sezione convoca in udienza con le parti e va a sentenza (dopo l' estate); viene convocata l' adunanza plenaria della Corte (una sorta di Sezioni unite) che comporta tempi decisamente più lunghi .