meloni salvini
Estratto dell’articolo di Valerio Valentini per “il Foglio”
Mentre la raffinatissima strategia dell’“imboscamento patriottico”, come la chiama un autoironico meloniano, prendeva forma, giovedì pomeriggio, Stefano Candiani, salviniano di rango, scuoteva il capo: “Tanto il finale è già scritto. Il Mes lo si approverà e nessuno se ne accorgerà. Tre giorni di polemica, e basta”. […] Quattro mesi di sospensiva. Se ne riparla a novembre. Questa è la trovata partorita dalla destra. Che, nell’ansia del rinvio, non s’è forse accorta che in verità la scelta rischia di complicare la situazione su almeno tre fronti: il Patto di stabilità, il Pnrr, e le elezioni europee.
raffaele fitto giorgia meloni
Meloni è infatti convinta di utilizzarla a proprio vantaggio, la tattica del ricatto incrociato: fare ostruzionismo sul Mes per strappare condizioni migliori sulle nuove regole fiscali. Ma tra i diplomatici italiani di stanza a Bruxelles c’è chi fa notare che quello sul Patto di stabilità è un negoziato che all’Italia converrebbe chiudere in tempi rapidi. Anche perché, se mai si dovesse davvero arrivare allo scontro frontale coi rigoristi del nord, Germania e Olanda potrebbero volgere a loro vantaggio la tattica dilatoria: se un accordo non si trovasse, entro il 2023, da gennaio tornerebbero in vigore i vecchi vincoli di bilancio, quella del pre Covid […]
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
Del resto non si può escludere che altri paesi ricorrano allo stesso ostruzionismo che Meloni […] sta utilizzando sul Mes. […] che Meloni scelga di non ratificare, è un’opzione che nessuno del resto sembra prendere davvero in considerazione. E così l’azzurro Giorgio Mulè, a sentirsi chiedere a che punto è la notte, se la ride sornione: “L’alba del nuovo Mes è rimandata, di quattro Mes”. […]
giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023
se la concorrenza a destra della Lega, come pare, uno degli elementi che induce Meloni a tentennare sulla ratifica del Mes, allora collocare quella decisione a ridosso della campagna elettorale per le europee, e dove dunque più aspra si farà la competizione tra alleati, pare quantomeno illogico. E poi, ovviamente, c’è il Pnrr. La scelta del governo di rifiutare il pagamento lievemente decurtato della terza rata del Recovery […] è arrivata a vivacizzare il dibattito sul Mes a Montecitorio […]
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Ma al netto della dialettica parlamentare, il fatto dimostra il nervosismo con cui l’esecutivo affronta il dossier del Recovery. La proposta di Bruxelles – incassare cioè più di 18 dei 19 miliardi previsti dalla rata di dicembre del Pnrr, e nel frattempo proseguire con le verifiche sugli obiettivi più controversi – era l’offerta di chi voleva indicare una soluzione. E’ stata rigettata perché a Palazzo Chigi temevano che il tutto sarebbe stato utilizzato dalle opposizioni come arma politica. […]