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    ILIAD FA UNO SQUILLO A WIND-TRE - IL GRUPPO FRANCESE NON SI RASSEGNA, DOPO IL NO ALL’ACQUISIZIONE RICEVUTO DA VODAFONE ITALIA, E STA NEGOZIANDO CON WIND-TRE PER LA CONDIVISIONE DELLA RETE - SAREBBE UNA JOINT VENTURE CONTROLLATA A METÀ DALLE DUE AZIENDE. MA XAVIER NIEL NON HA INTENZIONE DI FERMARSI LÌ: HA MOLTI SOLDI DA SPENDEERE E VUOLE FARE SHOPPING NEL NOSTRO PAESE (MA L’AD REYNAUD NEGA DI ESSERE INTERESSATO ALLO SPEZZATINO DI TIM)


     
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    Leonardo Martinelli per “La Stampa”

     

    THOMAS REYNAUD THOMAS REYNAUD

    Iliad, il colosso francese delle telecomunicazioni, ha archiviato il 2021 alla grande. E, presente in Italia dal 2018, l'anno scorso la sua controllata nel nostro Paese ha macinato utili per la prima volta, superando il 10% di quota di mercato nella telefonia mobile.

     

    Non solo: i francesi, che dispongono di una buona liquidità e di un accesso all'apparenza privilegiato ai finanziamenti del sistema bancario per il proprio shopping, restano in attesa di nuove possibilità, dopo aver mancato l'acquisizione di Vodafone Italia.

     

    xavier niel xavier niel

    Thomas Reynaud, Ceo del gruppo, soddisfatto e sorridente ieri alla presentazione dei conti 2021 nella sede di Iliad a Parigi, si è mostrato irritato solo quando si è parlato della mancata operazione su Vodafone Italia, ricordando «il rifiuto assai rapido e sorprendente della nostra offerta».

     

    Si trattava di più di 11,25 miliardi di euro cash «finanziati da una delle principali banche europee assieme a un fondo d'investimento». Nonostante la delusione, Iliad crede ancora all'Italia. Sta negoziando con Wind Tre per la condivisione del network. Reynaud ha ammesso che «siamo vicini a un accordo».

    benedetto levi iliad benedetto levi iliad

     

    Riguarderebbe più del 60% del territorio italiano e si concretizzerà in una joint venture, controllata al 50% dai francesi e al 50% da Wind Tre. Intanto Iliad resta vigile su nuove possibilità d'investimento in Italia. «Se un'opportunità di consolidamento si presentasse - ha aggiunto Reynaud - e uno dei nostri concorrenti fosse in vendita, com' è avvenuto con Vodafone Italia, saremmo disponibili a comprare».

     

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    Non guarda, però, allo «spezzatino» in vista per Tim e allo scorporo della rete dall'azienda, come propizio, appunto, a generare nuove prede. Secondo lui, ci vorrà ancora tempo per arrivare alla fine di quel processo innescato da Telecom Italia. «Non c'è un dossier Tim sulla mia scrivania - ha detto chiaro e tondo -. I tempi di un operatore storico come loro e quelli di un operatore alternativo come noi non sono gli stessi».

     

    Ha aggiunto che «non me la sento di dare consigli strategici alle équipe di Telecom Italia, che sono estremamente competenti, con un Ceo (Pietro Labriola, ndr), che ha fatto cose eccezionali in Brasile». Se Iliad tiene così tanto all'Italia, è perché ormai questo mercato rende.

     

    WIND TRE WIND TRE

    L'anno scorso il fatturato è salito del 19% rispetto al 2020, a 802 milioni di euro, e, soprattutto, l'EbitdaaL (after leasing, ndr) è stato positivo per la prima volta, a quota 80 milioni. Globalmente Iliad (che controlla dal 2020 anche Play, il principale operatore polacco), ha realizzato ricavi per 7,6 miliardi (+29,2%) e un utile netto di 526 milioni (+25,1%). Può contare su una liquidità disponibile di 2,8 miliardi. E, visti gli 11,25 miliardi che aveva tirato su sui mercati per l'operazione (poi fallita) su Vodafone Italia, è chiaro che il gruppo è pronto per nuove acquisizioni.

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