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    CON GLI OCCHI ARCELOR – COSA PREVEDE LA BOZZA DI INTESA TRA MITTAL E IL GOVERNO SULL’ILVA? INNANZITUTTO LO STATO ENTRA NEL CAPITALE E SI CREERÀ UNA “NEWCO” PER LA TRANSIZIONE GREEN – GLI INDIANI NON ABBANDONANO TARANTO E IN CAMBIO IL GOVERNO RINUNCIA A PERSEGUIRE LE VIE LEGALI SUL VECCHIO CONTRATTO – IL PROBLEMA È CHE NEL DOCUMENTO NON SI PARLA DI ESUBERI, NÉ SI METTE NERO SU BIANCO L’IMPEGNO ECONOMICO…


     
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    Roberto Giovannini per “la Stampa”

     

    L' intesa definitiva ancora non c' è; ci sarà tempo per definirla entro il 31 gennaio. Ma intanto si sblocca il braccio di ferro tra governo e ArcelorMittal sul destino del gruppo ex Ilva. Dopo giorni di stallo e una situazione che sembrava non prendere più abbrivio, ieri mattina in Tribunale a Milano l' amministratore delegato di ArcelorMittal Lucia Morselli e i tre commissari dell' ex Ilva, Francesco Ardito, Alessandro Danovi e Antonio Lupo (ovviamente su indicazione del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli) hanno firmato un heads agreement per negoziare e concludere - appunto entro gennaio prossimo - un' intesa che vedrà la ristrutturazione del vecchio contratto di affitto e vendita degli stabilimenti, e una generale operazione finanziaria di rilancio del polo siderurgico con base a Taranto.

    lucia morselli 1 lucia morselli 1

     

    Che prevederà l' ingresso dello Stato nel capitale ex-Ilva e la creazione di una «newco» per la decarbonizzazione dell' acciaieria pugliese. Di conseguenza, ArcelorMittal rinuncia al tentativo di abbandonare Ilva e conferma la sua presenza in Italia. E il governo rinuncia a perseguire le vie legali per obbligare l' azienda a rispettare il vecchio contratto. Se non ci sarà intesa, il prossimo 7 febbraio si torna in tribunale dal giudice Claudio Marangoni. Ieri, giorno dell' udienza sul ricorso cautelare e d' urgenza per fermare l' addio della multinazionale, che lo scorso 4 novembre aveva annunciato di voler sciogliere il contratto di affitto e di acquisto, le cose sono andate tranquillamente.

    ILVA E TUMORI ILVA E TUMORI

     

    GIUSEPPE CONTE CON LAKSHMI MITTAL GIUSEPPE CONTE CON LAKSHMI MITTAL

    «Siamo abbastanza soddisfatti; questo è solo un pre-accordo, ora c' è un percorso da fare, ma ci sono elementi per poter lavorare», commenta Claudio Sforza, dg dell' Ilva in amministrazione straordinaria. Morselli, invece, davanti a telecamere e taccuini è rimasta muta. Salvo, poi, intervenire in aula per «ribadire gli impegni assunti nella scorsa udienza», ma con riserva in quanto sul tavolo c' è la questione del' Altoforno 2: lo scorso 10 dicembre è arrivato il provvedimento con cui il giudice di Taranto ha negato la proroga al suo utilizzo e ora si è in attesa dell' esito del ricorso al Tribunale del Riesame, che dovrebbe arrivare nella prima settimana di gennaio.

    STEFANO PATUANELLI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI CON LAKSHMI E ADITYA MITTAL STEFANO PATUANELLI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI CON LAKSHMI E ADITYA MITTAL audizione del ministro stefano patuanelli in commissione trasporti alla camera 1 audizione del ministro stefano patuanelli in commissione trasporti alla camera 1

     

    E se dovesse essere confermato lo stop di AfO2, le ricadute potrebbero essere ben più pesanti: il conseguente blocco degli altri due impianti con le stesse caratteristiche e una calo notevole della produzione. In una nota, ArcelorMittal ha spiegato che il progetto in discussione col governo «prevede investimenti in tecnologia verde da realizzarsi anche attraverso una nuova società finanziata da investitori pubblici e privati».

     

    OPERAIO ILVA OPERAIO ILVA patuanelli conte patuanelli conte

    Ma nel documento non si parla di esuberi, né si mette nero su bianco l' impegno economico che viene assunto. Il memorandum, che si apre con la premessa del governo a mantenere i livelli occupazionali, prevede, oltre alla soglia di produzione dell' acciaio fissata in 8 milioni di tonnellate all' anno entro il 2023, l' istituzione di questa «newco» che investirà in impianti a tecnologia verde nel sito di Taranto, abbandonando quindi il carbone. Cosa che, da un lato, potrebbe portare a modificare il piano ambientale e a un ulteriore «accordo sindacale coerente» con il piano. Questo l' accordo di massima: se non dovesse andare a buon fine si andrà avanti con la causa. Scettici sono i sindacati. Il leader Uilm Rocco Palombella tuona contro il loro mancato coinvolgimento; la numero uno della Fiom Francesca Re David si dice «indisponibile a una trattativa a tempo, ancor più sotto la spada di Damocle dei licenziamenti». E per il segretario Fim Marco Bentivogli, «siamo sempre disponibili al confronto, ma in un mese ribaltare gli assunti di queste premesse che non vanno sembra un' operazione tutta in salita».

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