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    ILVA, SCONTRO FINALE - LA DATA DEL RICORSO D'URGENZA SARÀ FISSATA ENTRO LUNEDÌ E PROBABILMENTE LA PRIMA UDIENZA SI TERRÀ TRA 10-15 GIORNI, COMUNQUE PRIMA DEL 4 DICEMBRE QUANDO ARCELOR MITTAL VUOLE LASCIARE TARANTO - I MAGISTRATI VOGLIONO VERIFICARE SE LA CORDATA FRANCO-INDIANA, NEL SUO PERIODO DI GESTIONE, ABBIA DEPAUPERATO IL GRUPPO E SE LE RECENTI COMUNICAZIONI, RELATIVE ALL'ADDIO ALL'ITALIA, ABBIANO AVUTO IMPATTI RILEVANTI SUL MERCATO DELL'ACCIAIO E SULL'ANDAMENTO DEL TITOLO IN BORSA…


     
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    Giusy Franzese e Claudia Guasco per “il Messaggero”

     

    arcelor mittal arcelor mittal

    Dire che le posizioni restano distanti è un eufemismo. La «battaglia legale del secolo», come l'ha definita appena la settimana scorsa il premier, non solo è partita, ma gli eserciti si stanno ingrossando con la discesa in campo di pezzi da novanta. E iniziative clamorose. Come quella della procura di Milano che ha aperto un'inchiesta penale, per ora senza ipotesi di reato e senza indagati («iscrizione di un fascicolo al modello 45»), sulla gestione in questo ultimo anno del siderurgico ex-Ilva.

     

    giuseppe conte contratto ilva giuseppe conte contratto ilva

    Un'iniziativa che consentirà al Nucleo Economico della Guardia di Finanza, delegato dal procuratore capo di Milano Francesco Greco, a svolgere «accertamenti preliminari» per verificare «l'eventuale sussistenza di reati». Insomma da oggi in poi le Fiamme Gialle si potranno presentare negli uffici italiani di ArcelorMittal e controllare una ad una tutte le carte, dal contratto di affitto a ordinativi, fatture, e via dicendo.

     

    L'ipotesi dei pm è che dietro il recesso del contratto d'affitto del ramo d'azienda esercitato da ArcelorMittal con lettera ai commissari straordinari il 4 novembre scorso e poi con un atto di citazione contro la stessa amministrazione straordinaria depositato al tribunale civile di Milano qualche giorno fa, si possano annidare reati in materia economico-finanziaria. Compreso il depauperamento degli impianti.

    di maio ilva di maio ilva

     

    Ma la procura non si è fermata qui. Contemporaneamente ha sferrato un'altra mossa, stavolta in campo civilistico: ha deciso di entrare nella causa civile che la società franco-indiana ha avviato contro i commissari straordinari. Per il procuratore Francesco Greco sussiste un «preminente interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessita economico-produttive del Paese, agli obblighi del processo di risanamento ambientale». È quindi un diritto-dovere di azione che si rifà al comma quinto dell'articolo 70 del codice di procedura civile, utilizzato in passato ad esempio con Mani pulite.

     

    LA TENAGLIA

    arcelor mittal arcelor mittal

    Due mosse a tenaglia, alle quali si aggiunge l'altra finora nell'aria ma che il governo aveva lasciato in stand-by in attesa di un segnale di distensione da parte dei Mittal (mai arrivato): il ricorso cautelativo d'urgenza ex art.700 dei commissari straordinari contro la «pretesa di recesso» da parte di ArcelorMittal. Il deposito del ricorso è avvenuto ieri al Tribunale di Milano, competente territorialmente in quanto la sede dell'ex Ilva è nel capoluogo lombardo. «Il preteso recesso è stato indebitamente esercitato e, conseguentemente, non sussistono le condizioni giuridiche per la retrocessione dei rami d'azienda oggetto del Contratto d'affitto», sostengono i commissari.

     

    sciopero all'ilva 3 sciopero all'ilva 3

    Dall'azienda non arrivano commenti ufficiali sulle mosse della procura. Fonti vicine al dossier sottolineano come d'altronde non potrebbe essere diversamente, visto che l'inchiesta penale per ora è senza ipotesi di reato e senza indagati. Per quanto riguarda la mossa in campo civilistico, i legali di ArcelorMittal attendono invece gli atti scritti con le conclusioni a sostegno di una parte (in questo caso è certamente la parte pubblica, ovvero i commissari straordinari) che la procura deve depositare.

     

    lucia morselli 2 lucia morselli 2

    Fino a quel momento le bocche restano cucite. Ma non ci sarà da attendere tanto. La data del ricorso d'urgenza sarà fissata entro lunedì e probabilmente la prima udienza si terrà tra 10-15 giorni, comunque prima del 4 dicembre quando ArcelorMittal vuole lasciare Taranto. La conferma delle intenzioni di abbandonare l'Italia è stata ribadita ieri dall'ad della società italiana del gruppo, Lucia Morselli, al tavolo con i sindacati al Mise: «Noi riteniamo che ci siano le condizioni legali per il recesso». Abolendo l'immunità - è la tesi dell'azienda ripetuta ieri al tavolo - «non sono stati rispettati i termini del contratto», così come è anche per le prescrizioni della magistratura sull'altoforno Afo2.

     

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    Per quanto riguarda l'indagine penale il procuratore capo Greco «ha invitato il coordinatore del secondo dipartimento Maurizio Romanelli a studiare le modalità dell'intervento che sarà seguito dai pm Civardi e Clerici». Questi ultimi sono gli stessi che hanno chiesto il fallimento della controllante Riva Fire. Obiettivo dei magistrati è verificare se la cordata franco-indiana, nel suo periodo di gestione, abbia depauperato il gruppo e se le recenti comunicazioni da parte di ArcelorMittal relative all'addio all'Italia abbiano avuto impatti rilevanti sul mercato dell'acciaio e sull'andamento del titolo in borsa.

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