1 – Istat: oltre metà imprese prevede mancanza liquidità
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(ANSA) - "Oltre la metà delle imprese (51,5%, con un'occupazione pari al 37,8% del totale) prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020".
Così l'Istat nel report che fa il punto sulla "crisi economica che ha colpito il sistema produttivo", a seguito dell'emergenza Covid, analizzando la situazione e le prospettive delle aziende.
2 – Istat: per un'impresa su 4 operatività a rischio
(ANSA) - "Il 38,0% delle imprese (27,1% il loro peso occupazionale) segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività". Così l'Istat nel Report sulla situazione e le prospettive del tessuto produttivo italiano a seguito dell'emergenza Covid. Il pericolo è quindi sentito da un'azienda su quattro.
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3 – Istat: aspetta 57% imprese che ha chiesto liquidità ++
(ANSA) - "Sono il 42,8% del totale, le imprese che hanno fatto richiesta di accesso ad almeno una delle misure di sostegno della liquidità e del credito contenute" nei decreti Cura Italia e Imprese. Così l'Istat nel Report sul tessuto produttivo e Covid. "Le richieste di accoglimento soffrono di tempi di risposta relativamente lunghi.
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Al momento dello svolgimento della rilevazione (tra l'8 e il 28 maggio), il 57,4% dei richiedenti era ancora in attesa dell'esito della domanda (58,1% in termini di addetti)". Di quelle che hanno presentato domanda "oltre un terzo (35,1%) ha ricevuto una risposta positiva, il 6,2% l'ha vista accogliere solo in parte mentre 1,4% ha avuto esito negativo".
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4 – Istat: Cig utilizzata dal 70% delle aziende
(ANSA) - La forte contrazione dell'attività economica ha costretto la quasi totalità delle imprese a prevedere specifiche politiche di gestione del personale. La Cassa integrazione guadagni e il Fondo di integrazione salariale sono stati usati dal 70,2% delle aziende con almeno tre addetti.
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Ciò "anche grazie all'allargamento della platea di possibili fruitori". Così l'Istat nell'indagine sulle ripercussioni del Covid per il tessuto produttivo italiano. Altre misure di gestione del personale, si spiega, "hanno avuto una applicazione più circoscritta: l'obbligo delle ferie per i dipendenti (o iniziative temporanee per ridurre il costo del lavoro) e la riduzione delle ore o dei turni di lavoro sono state indicate rispettivamente dal 35,9 e dal 34,4% delle imprese; l'introduzione o diffusione del lavoro a distanza (smart working) ha coinvolto quasi un quarto delle unità mentre il rinvio delle assunzioni previste, la rimodulazione dei giorni di lavoro e la formazione aggiuntiva dei lavoratori hanno riguardato una percentuale di imprese compresa tra il 10 e il 13,5%".
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5 – Istat:imprese rivedono spazi lavoro,ma per 14,4% impossibile
(ANSA) - "L'adeguamento degli spazi di lavoro si è reso necessario per assicurare il distanziamento fisico dei lavoratori e ridurre così le probabilità di un eventuale contagio. Il 56,3% delle imprese (63,2% in termini di occupazione) ha già adottato questa misura precauzionale, il 29,3% (26,7% degli addetti) non ha ancora provveduto ma afferma di poterlo fare, il 14,4% (10,1% di addetti) dichiara che gli spazi di lavoro risultano impossibili da adeguare". Così l'Istat nel Report sugli effetti dell'emergenza Covid da lato delle aziende.
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