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    IL COVID? METTETEVI SEDUTI: IN ALCUNE ZONE DEL PAESE NELLA PRIMA PARTE DELL’ANNO CI SONO STATI MENO MORTI DEL 2019 - UNIMPRESA SI INCAZZA PER LA CHIUSURA ESTESA IN TUTTA ITALIA SENZA DISTINZIONI E SQUADERNA LE STATISTICHE SEGRETE DELL’ISTAT: NEL LAZIO CI SONO STATO 277 DECESSI IN MENO (-4,3%) E IN SICILIA 43 IN MENO (-0,7%) - SOLO QUATTRO REGIONI HANNO SOFFERTO E ACCUSATO IL COLPO: EMILIA-ROMAGNA (+3MILA MORTI), PIEMONTE (+2MILA), VENETO (+1000). MA IL DRAMMA DEI NUMERI È IN LOMBARDIA...


     
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    CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

    (AGI) - Effetto Covid nullo in alcune zone del Paese: in due regioni italiane, Lazio e Sicilia, nei primi tre mesi di quest'anno si sono registrati meno morti rispetto al periodo gennaio-marzo del 2019, rispettivamente 277 in meno (-4,3%) e 43 in meno (-0,7%); in altre regioni, la mortalità in eccesso è stata poco rilevante: 11 decessi in più in Basilicata, 30 in Molise, 47 in Umbria, 63 in Campania e 81 in Calabria. Quattro, invece, le aree regionali con picchi di mortalità elevati: 1.032 in più i morti in Veneto, 2.313 in Piemonte, 3.101 in Emilia-Romagna e ben 16.086 in più in Lombardia, dove la variazione della mortalità è stata pari al più 147%.

     

    E' quanto emerge da un'analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale in Emilia-Romagna l'aumento dei morti è stato pari al 54,4%, in Piemonte al 39,2% e in Veneto al 18,8%. «I dati dimostrano che l'emergenza sanitaria andava gestita in maniera differente sul territorio nazionale, anche per evitare una catastrofe economica e sociale per tutto il Paese. Il lockdown generale ha avuto un senso, ma andava limitato a tre-quattro settimane al termine delle quali sarebbe stato opportuno ripartire con differenze rilevanti sia per le attività economiche sia per quelle pubbliche, come nel caso delle scuole.

     

    CORONAVIRUS - LE BARE PORTATE VIA CON I CAMION CORONAVIRUS - LE BARE PORTATE VIA CON I CAMION

    Differenze che avrebbero consentito di attenuare le difficoltà e cominciare la ricostruzione in anticipo» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Da domani riaprono tutte le regioni e qualche preoccupazione esiste: considerando l'andamento dei contagi ancora piuttosto rilevante in Lombardia, sarebbe stato opportuno estendere le restrizioni in quella regione per qualche altra settimana» aggiunge Ferrara.

     

    Secondo l'analisi di Unimpresa - basata su dati della Banca d'Italia, dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità - l'effetto dell'epidemia da Covid-19 è stato circoscritto su base territoriale, limitato a quattro regioni del Nord e alla Lombardia in particolare. In Lombardia, i morti in eccesso nei primi tre mesi del 2020 rispetto al periodo gennaio 2019, sono stati 16.086 in crescita del 147%, mentre la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 7.724.

     

    Sono 3.101 in più i morti in Emilia-Romagna (+54,4%) ed è pari a 1.211 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; sono, invece, 2.313 in più i morti in Piemonte (+39,2%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 1.295; 1.032 in più morti in Veneto(+18,8%) ed è pari a 521 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi legati al Covid;

     

    esercito a bergamo per portare via le bare 3 esercito a bergamo per portare via le bare 3

    in Liguria i morti in più sono stati 917 (+37,3%) ed è pari a 549 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus; 750 in più i morti nelle Marche(+37,3%) ed è pari a 422 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; 584 in più i morti inTrentino-Alto Adige (+54,6%) ed è pari a 303 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; 524 in più i morti in Toscana (+10,5%) ed è pari a 298 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; sono 361 in più i morti in Puglia (+8,2%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 243;

     

    in Sardegna morti in più sono stati 249 (+13,0%) ed è pari a 210 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi motivati dal Covid; 219 in più i morti in Abruzzo(+12,8%) ed è pari a 155 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; in Friuli Venezia Giulia i morti in più sono stati 148 (+8,7%) ed è pari a 91 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi motivati dal Coronavirus; sono 81 in più i morti in Calabria (+3,4%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 63; 80 in più i morti in Valle d'Aosta(+48,3%) ed è pari a 10 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus;  63 in più morti in Campania (+1%) ed è pari a meno 16 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi legati al Covid in Umbria i morti in più sono stati 47 (+3,9%) ed è pari a 10 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus; 30 in più i morti in Molise(+6,7%) ed è pari a 26 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; sono 11 in più i morti in Basilicata (+1,5%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 6.

     

    esercito a bergamo per portare via le bare 4 esercito a bergamo per portare via le bare 4

    In due regioni si è registrata una variazione negativa della mortalità: nel Lazio è stata pari al 4,3% (277 i decessi in meno), con la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus a meno 435; in Sicilia è stata pari allo 0,7% (43 i decessi in meno), con la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus a meno 120.

     

    Secondo il Centro studi di Unimpresa «la cartina geografica tratteggiata grazie ai dati restituisce una situazione territorialmente disomogenea, con alcuni territori particolarmente colpiti e altri nei quali, al contrario (e per fortuna), l'effetto dell'epidemia da Covid-19 è risultato assai contenuto se non addirittura nullo come si evince dall'analisi statistica relativa al Lazio e alla Sicilia. Ne consegue che, superata una fase emergenziale, che ha spinto le autorità sanitarie a suggerire misure uniche su scala nazionale, l'attuazione del piano di riaperture avrebbe dovuto essere fondata su forti distinzioni. Ciò al fine di ridurre il più possibile i disagi sia di tipo sociale sia di tipo economico».

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