pokemon go
Emiliano Ragoni per www.corriere.it
Tutti ormai conoscono Pokémon Go, il videogioco in realtà aumentata diventato virale in pochissimo tempo, che ha scatenato una vera mania tanto da avere creato diversi problemi anche alla sicurezza stradale. Molti automobilisti, infatti, sono risultati essere distratti alla guida poiché intenti a catturare i famosi mostriciattoli. E se questi automobilisti sono poliziotti allora la questione assume connotati ancora più rilevanti.
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Ci stiamo riferendo alla notizia del licenziamento di due poliziotti americani che, invece di rispondere a una richiesta di intervento da parte di un collega, hanno preferito continuare indisturbati il loro tentativo di cattura di Snorlax, uno dei Pokémon più rari e ambiti. Louis Lozano e Eric Mitchell sono stati immortalati dal sistema di videoregistrazione digitale presente in auto (Dicvs) quando, lo scorso 15 aprile 2017, hanno deciso di proseguire la cattura del mostriciattolo incuranti della chiamata per una rapina in corso in un Macy's all’interno del centro commerciale Crenshaw Mall.
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Questo è quanto riportato dalla sentenza della Corte d'appello della California emessa venerdì scorso. Gli ufficiali sono quindi stati giudicati colpevoli di cattiva condotta, abdicando volontariamente al loro dovere di rispondere alla chiamata da parte dell’ufficiale comandante Jose Gomez.
Lozano e Mitchell, non avendo risposto alla prima chiamata via radio, al secondo tentativo di contatto hanno detto al loro superiore di non aver sentito la radio, nonostante comunque la registrazione Dicvs dimostri che i due agenti abbiano ripetutamente e volontariamente ignorato i tentativi di raggiungerli.
Invece di procedere verso la scena della rapina, si sono allontanati dal luogo. La caccia al raro Snorlax sarebbe iniziata alle 18:09 e per circa 20 minuti, il Dicvs li ha immortalati mentre discutevano di Pokémon e si dirigevano verso i luoghi dove le creature virtuali apparivano sui loro smartphone.
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Quando sono stati interpellati dal detective Tracy McClanahan, che ha indagato sull’accaduto, Lozano e Mitchell hanno negato di aver giocato al popolare videogioco, confermando altresì di aver sostenuto una semplice conversazione su Pokémon Go.
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L'agente Mitchell ha dichiarato di aver ricevuto messaggi di testo e avvisi da parte di un gruppo di giocatori dove diversi utenti si vantavano dei propri punteggi ma, secondo la sentenza, il detective ha giudicato non sinceri i due agenti.
Gli ex ufficiali hanno fatto ricorso, appigliandosi, tra le altre cose, a un utilizzo non consentito della registrazione Dicvs, ma i giudici della corte d'appello hanno confermato all'unanimità la sentenza.