Matteo Orlando per www.ilgiornale.it
In Argentina il Ministro della Cultura della Città di Buenos Aires, Enrique Avogadro, ha indignato i cristiani locali. Lo si vede (qui il video) mangiare un pezzo di una torta che rappresenta un uomo morto che ha le fattezze del corpo di Cristo deposto dalla croce.
La torta è stata esposta alla “Feria de Arte Cotemporáneo Argentina” (FACA), tenutasi presso l’Hipódromo Argentino nei giorni scorsi. La torta era stata fatta da Pool & Marianela, due artisti di Rosario che, solitamente, mettono insieme presentazioni che tendono a generare polemiche in tutta l'Argentina.
ENRIQUE AVOGADRO MANGIA UNA TORTA CHE RAFFIGURA GESU CRISTO
Come rivelano sul loro sito web, entrambi sono impegnati a fare “un lavoro vasto e dirompente basato sull'arte sacra”, attraverso “la figurazione fantastica che i bambini fanno della religione cristiana quando si ribellano contro le letture che gli adulti fanno e si costruiscono la loro alternativa immaginaria, un nuovo modo di essere nel mondo, un sentimento religioso misto”.
Dopo le polemiche il politico argentino, ribadendo la libertà d’espressione, si è scusato sui social network dichiarandosi “addolorato e sorpreso”. Ma le sue scuse non sono bastate.
L’Arcivescovo di Buenos Aires, il Cardinale Mario Aurelio Poli, ha espresso il suo disappunto – attraverso una lettera indirizzata al sindaco di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta – per quanto fatto dal Ministro della Cultura di Buenos Aires, rammaricandosi del fatto che Enrique Avogadro ha sostenuto con la sua partecipazione un “insulto allo spirito religioso”, che ha fatto sì che un gruppo di persone abbia assaporato “allegramente” una torta a forma di Gesù Cristo che giace morto.
“Le ferite sanguinanti decorate sulla torta coincidono con la rappresentazione tradizionale del Corpo di Cristo disteso morto. Si tratta di un'immagine oggetto della devozione e dell'adorazione da parte della maggioranza del nostro popolo argentino. La presenza del Ministro della Cultura che ha assaggiato felicemente la torta conferma la sua adesione all'atto”, ha affermato il porporato (creato cardinale nel concistoro del 22 febbraio 2014) che il 28 marzo 2013 era stato scelto da papa Francesco come suo successore sulla cattedra di Buenos Aires.
Il primate argentino ricorda anche che “le scuse pubbliche del Ministro della Cultura, basate sulla difesa della libertà di espressione artistica, non prendono in considerazione il rispetto per gli uomini e le donne che professano la fede cristiana, una libertà d’espressione garantita dalla Costituzione”.
Secondo il cardinale questo atto “non contribuisce alla desiderata pacificazione della società argentina o al dovuto rispetto per l'esercizio delle convinzioni che convivono pacificamente nella Patria di Papa Francesco”. “Questo fatto ci ferisce profondamente e noi lo rifiutiamo con veemenza”, ha ribadito il cardinale ricordando la speciale pietà per il Corpo di Cristo, la cui solennità la Chiesa Cattolica celebrerà la prossima domenica 3 giugno 2018.
“Signor Capo del governo cittadino: sollevo queste parole facendo eco a molte persone provenienti da vari settori sociali, che in questo momento sentono violati i loro sentimenti religiosi più cari, e lascio ai suoi giudici una dichiarazione equa e pubblica sulla nostra richiesta”, ha concluso.
Il governatore di Buenos Aires Horacio Rodríguez Larreta, si è definito “offeso e scioccato” dalle azioni del suo ministro della cultura ma ha detto di ritenere il suo un “pentimento vero e sincero”.