• Dagospia

    AGENTE O SFOLLAGENTE? IN CALIFORNIA I POLIZIOTTI CON UNA TELECAMERINA IN TESTA PER EVITARE ECCESSI E VIOLENZE


     
    Guarda la fotogallery

    Guido Olimpio per il "Corriere della Sera"

    Una dozzina di giorni fa, Santa Rosa, California. Andy Lopez Cruz, 13 anni, è davanti a casa sua e impugna un kalashnikov. Un vicino, spaventato, chiama la polizia e la pattuglia arriva veloce. Un agente scende, apre il fuoco. Andy muore centrato dai proiettili. Solo dopo scopriranno che l'Ak è una copia alla quale il ragazzo aveva tolto il tappo rosso che lo identifica come un giocattolo.

    poliziotti californiani con la telecamera in testapoliziotti californiani con la telecamera in testa

    Dolore struggente, polemiche, una giovane vita strappata via. Forse tutto questo non sarebbe accaduto se il poliziotto avesse avuto una telecamerina portatile piazzata sugli occhiali. Un congegno usato da alcuni dipartimenti americani con risultati sorprendenti.

    Da quando la polizia della cittadina californiana di Rialto ha adottato il sistema le denunce da parte dei cittadini contro gli agenti sono scese dell'80 per cento. Una tendenza confermata da un secondo dato: l'uso della forza si è ridotto del 60 per cento. I numeri dimostrano, senza prova di dubbio, che la telecamera condiziona in senso positivo il funzionario. Un eventuale video lo spinge a comportarsi in modo diverso. Più cortesia, meno metodi bruschi, attenzione all'uso delle armi e del manganello.

    rPOLIZIOTTI USA esized XP usa IMGrPOLIZIOTTI USA esized XP usa IMG

    Il programma, iniziato nel febbraio 2012, è stato monitorato con grande cura. E i risultati - dicono gli ufficiali - sono stati ottimi. Un'operazione finanziata dallo stato della California e da fondi federali: circa 100 mila dollari. L'apparato è costoso, mille dollari solo per la telecamera, poi c'è il resto. Il gadget può essere applicato agli occhiali, all'elmetto o al collo dell'agente che lo attiva al momento di entrare in azione. Un occhio elettronico che registra tutto quello che accade, con il filmato che diventa prova e si aggiunge a quello della videocamera sul «muso» delle autopattuglie.

    poliziotti californiani con la telecamera in testapoliziotti californiani con la telecamera in testa

    Per gli ufficiali impegnati nella valutazione ci sono effetti interessanti anche sulla condotta dei cittadini. A Rialto si sentono più garantiti. Inoltre eventuali provocatori sono scoraggiati. Non reagisci in malo modo se sai che le tue mosse saranno filmate. Un particolare non secondario visti i possibili strascichi giudiziari.

    Il successo di Rialto ha fatto da battistrada, così in altre città si è discusso se impiegare lo stesso metodo. Ma le reazioni non sono state sempre incoraggianti. Prima per i costi. Dotare ogni singolo agente impegnato in strada costa. Poi le resistenze degli stessi poliziotti. Molto forte l'opposizione, ad esempio, a New York. Il sindaco uscente Michael Bloomberg ha appoggiato il no delle associazioni e ha parlato di «incubo».

    poliziotti californiani con la telecamera in testapoliziotti californiani con la telecamera in testa

    In realtà, proprio nella Grande Mela, qualche forma di controllo più stretto servirebbe. Da un lato, il crimine è sceso drasticamente grazie alla linea risoluta, dall'altro il Dipartimento è stato coinvolto in numerosi casi dove il ricorso alle armi è apparso sproporzionato. Con la telecamerina, le cose potrebbero andare meglio.

    Anche perché solo nel 2011 il Comune ha dovuto pagare 185 milioni in risarcimenti per cause intentate contro gli agenti. Magari, ora che c'è un sindaco progressista, il neoeletto Bill de Blasio, potrebbero trovare un compromesso. Dibattito aperto nella «città del peccato», Las Vegas. Il sindacato della polizia ha raggiunto un accordo in base al quale l'uso dell'apparato sarà facoltativo.

    poliziotti californiani con la telecamera in testapoliziotti californiani con la telecamera in testa

    Nessun problema, invece, a Oakland, dove saranno distribuite 450 telecamere. E a chiudere, un'annotazione da parte delle associazioni per i diritti civili: è importante che i video non necessari alle indagini siano distrutti. Il Grande Fratello, come ben sappiamo, ha sempre fame di informazioni.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport