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    “IN CARCERE È PERICOLOSO PER SÉ E PER GLI ALTRI" – L'APPELLO DELLA MADRE DI GIACOMO SEYDOU SY, IL NIPOTE DI KIM ROSSI STUART FERMATO PER TENTATA RAPINA NEI GIORNI SCORSI – “E’ UN RAGAZZO CON DIAGNOSI DI DISTURBO BIPOLARE BORDERLINE, ANCORA FRAGILE RISPETTO ALLA DIPENDENZA DA SOSTANZE.. CHI SARÀ RESPONSABILE DI CIÒ CHE PUÒ SUCCEDERE ALL'INTERNO DEL CARCERE?"


     
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    Da repubblica.it

     

    il nipote di kim rossi stuart con la madre il nipote di kim rossi stuart con la madre

    "Chi sarà responsabile di ciò che può succedere all'interno del carcere?". A dirlo è Loretta Rossi Stuart, la mamma di Giacomo Seydou Sy, il ragazzo affetto da bipolarismo e arrestato nei giorni scorsi per tentata rapina a Roma, in una dichiarazione alla stampa.

     

     

    "In qualità di amministratrice di sostegno, e quindi responsabile e in dovere di vigilare su Sy Giacomo Seydou, nonché come madre, io domando: un ragazzo con diagnosi di disturbo bipolare borderline - spiega - dopo essere stato trattenuto in carcere un anno deleterio per il suo stato psichico, grazie ad un ricorso alla Cedu viene finalmente affidato ad una valida Rems presso cui è in atto un percorso di recupero positivo".

    kim rossi stuart foto di bacco kim rossi stuart foto di bacco

     

    La madre prosegue: "È ancora fragile rispetto alla dipendenza da sostanze, riesce ad allontanarsi dalla struttura e, avendo fatto uso, compie atti illeciti in stato di squilibrio mentale (è un paziente a doppia diagnosi soggetto a deliri e psicosi innescati dall' uso di stupefacenti); viene arrestato, il giorno dopo è condotto dalla polizia penitenziaria al pronto soccorso del Santo Spirito, con evidenti segni di autolesionismo, ed è attualmente in un reparto di Regina Coeli dove, in tale stato psicotico, è esposto ed espone gli altri a situazioni di conflittualità difficilmente controllabili".

     

     

    "Avrei pensato - sottolinea Loretta Rossi Stuart - visti i pregressi, che sarebbe stato urgentemente ricondotto nel luogo di cura a cui era affidato. La domanda ora è: chi sarà responsabile di ciò che può succedere all'interno del carcere?".

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