1 - SCONTRO SULLA MATERNITÀ SURROGATA
Flavia Amabile per “La Stampa”
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Il centrodestra unito ha ottenuto una prima vittoria nella sua battaglia per trasformare la gestazione per altri in un reato universale e ancora una volta sui temi etici la maggioranza si divide.
La Commissione Giustizia della Camera ha adottato come testo base la proposta di Giorgia Meloni che chiede di processare chi si reca all'estero per concepire un figlio attraverso il corpo di una donna estranea alla coppia. La proposta della leader di FdI ricalca un testo molto simile della ministra per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna.
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«Un passo avanti a tutela della dignità delle donne», lo definisce la ministra. La vittoria del centrodestra si inserisce in un quadro legislativo complicato. La legislazione italiana, con la legge 40 del 2004, vieta questa pratica, ma non se viene compiuta all'estero. Un anno fa la Corte Costituzionale ha confermato che il divieto sanzionato penalmente di surrogazione di maternità è un principio di ordine pubblico posto a tutela di valori fondamentali.
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Esiste, però, la necessità di tutelare il minore e quindi ogni decisione deve «ricercare la soluzione ottimale in concreto per l'interesse del minore» e ha chiesto al Parlamento di disciplinare un procedimento di adozione idoneo a realizzare l'interesse del minore nato all'estero, da maternità surrogata, al legame di filiazione con il genitore non biologico.
Il Parlamento non ha accolto l'invito della Corte Costituzionale e dal Senato invece arriva un ulteriore irrigidimento che ha portato a una frattura nella maggioranza. Dal Pd, infatti, assicurano che i deputati al completo hanno votato contro. Giorgia Meloni, invece, ringrazia il centrodestra per il sostegno.
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«Siamo felici che oggi questa sia diventata una battaglia condivisa anche da altre forze politiche, afferma. FdI, FI e Lega contano sul fatto di non rimanere soli in questa battaglia: una stretta sulla gestazione per altri è chiesta anche da alcuni esponenti della sinistra, da una parte delle esponenti dei movimenti femministi e dal mondo cattolico.
Nell'attacco contro la gestazione per altri partecipa la scorsa settimana ha tentato di ritagliarsi un ruolo da protagonista anche il leader della Lega Matteo Salvini con una proposta di legge di iniziativa popolare.
MATERNITA' SURROGATA
La proposta Meloni-Carfagna non ha alcun fondamento giuridico, secondo l'associazione Coscioni. «Un testo propagandistico - lo definisce Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell'associazione - per lanciare la campagna elettorale, privo di fondamento giuridico e che mira a punire per il reato di utero surrogato non solo il cittadino italiano, ma chiunque, anche gli stranieri, in tutto il mondo. Non fa i conti con il diritto internazionale, è giuridicamente inapplicabile e irragionevole» perché «un fatto, per essere considerato reato e quindi essere punibile in Italia se commesso all'estero, deve necessariamente essere reato nel Paese straniero dove lo stesso è commesso».
E, ricorda, «la legge 40/04 prevede che i nati a seguito dell'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (tra cui la gestazione per altri) hanno lo stato di figli legittimi o di figli riconosciuti della coppia che ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche medesime. Punire con il carcere i genitori con la conseguenza inevitabile di allontanarli dai loro figli appena nati. Questo significa forse tutelare i bambini?».
2 - DA FERRO A KIDMAN, QUEI GENITORI-VIP NEL MIRINO DELLA LEGGE
Maria Berlinguer per “La Stampa”
Una foto in bianco e nero con in braccio i due bambini e alle spalle il suo compagno, Victor Allen. «Sono diventato papà e voglio presentarvi queste due meraviglie di nove e quattro mesi. Margherita e Andreas la vostra vita è appena cominciata ma anche la nostra», così Tiziano Ferro annunciava su Instagram la paternità ottenuta con la maternità surrogata. Ebbene, se l'emendamento Meloni-Carfgagna dovesse mai diventare legge i genitori come Tiziano Ferro e tante altre star potrebbero passare bei guai in Italia.
ELTON JOHN CON I PUPI
Niente più concerti di Miguel Bosè, Elton John, Ricky Martin. Da Nicole Kidman a Robert De Niro, a Sarah Jessica Parker. Per quanto non retroattiva, l'eventuale legge porrebbe tutti potenzialmente a rischio.
Nichi Vendola, allora leader di Sel, fu sommerso dalle critiche per la scelta di diventare padre di Tobia grazie alla maternità surrogata. A difenderlo fu Gianna Nannini, letteralmente fatta a pezzi non solo per aver scelto di fare una figlia per conto suo ma anche per l'età in cui aveva scelto di diventare mamma di Penelope.
«Quello di Vendola è un atto d'amore che condivido, la pratica del cosiddetto utero in affitto lecita in America e in Canada per esempio è come se fosse una donazione: non puoi avere figli, allora faccio io per te. E questo va bene, è accettato, è amorevole», spiegava a Grazia Nannini.
nichi vendola con il figlio tobia
La cantante aggiungeva che c'è poi una pratica pessima, quella dello sfruttamento dell'utero. «Ci sono coppie che per avere un figlio vanno in Paesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di dare in affitto il loro utero.
Per soldi. Ciò è aberrante. Queste donne vanno difese». Ma l'elenco di coloro che a fronte di misure ulteriormente restrittive potrebbero finire nel mirino, dovendo spiegare la propria genitorialità, è lungo.
Kim Kardashian e Kaney West sono genitori di quattro bellissimi bambini, non tutti nati da Kim, gli ultimi due venuti alla luce tramite la maternità surrogata.
NICHI VENDOLA E IL FIGLIO TOBIA
E la regina dei social ha già fatto sapere di volerne altri, anche se non potrà portare avanti gravidanze per motivi di salute. De Niro è stato tra i primi a ricorrere alla maternità surrogata. Nel 1995, quando era fidanzato con Toukie Smith, è diventato papà di due gemelli Julian e Aaron.
Anche Helen Grace nata nel 2011 è venuta alla luce grazie alla maternità surrogata. «Ricordiamo che a utilizzare tale pratica è oltre il 98% delle coppie eterosessuali ma punibili sono solo le coppie dello stesso sesso perché da certificato di nascita risultano omosessuali mentre le altre coppie non sarebbero sanzionate», spiega Fabrizio Marrazzo portavoce Partito Gay - Lgbt+. Per Marrazzo «ogni coppia Lgbt+ straniera in visita in Italia e con un figlio avuto con la gestazione per altri potrebbe essere punita. Questa proposta di legge è folle e discriminatoria. Non c'è mai tempo per gli Lgbt+ a meno che non bisogna discriminarli».
tiziano ferro presenta i figli