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carlo bonomi vincenzo boccia
Agitazione in Confindustria. Mentre il Paese è congelato e le linee internet bollenti per lo smart working, a viale dell'Astronomia si consuma la congiura più antica che ci sia: il tradimento delle regole. I tre saggi, Bolla, Tomat e Colaiacovo, hanno finito di sondare la base, le associazioni e le categorie e stanno cercando di interpretare lo statuto per sancire il patron di Assolombarda, Carlo Bonomi, candidato unico, rifiutando le espressioni di supporto che ha avuto Licia Mattioli.
L'orafa torinese infatti ha ampiamente superato il 25% dei voti assembleari e raggiunto circa 80 voti sui 179 consiglieri generali che il 26 marzo dovranno esprimersi designando il nuovo presidente di Confindustria. Un distacco tra i due troppo vicino per non cercare un escamotage che metta il tappeto rosso a Bonomi e al club dei suoi supporter (Rocca, Bracco, Tronchetti).
LICIA MATTIOLI 1
Come andrà a finire? Certamente con carte bollate e pareri legali. Non una bella figura per il sistema delle imprese che avrebbero bisogno invece oggi della massima trasparenza e di una prova di tenuta delle regole che gli imprenditori si sono dati per scegliere il presidente più rappresentativo.