Gianni Visnadi per “il Giornale”
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C'è un lato sportivo ed è bello, bellissimo. Il Marocco che batte con merito tondo il Belgio, terzo a Russia 2018 e ora a un passo dalla clamorosa eliminazione. E c'è un lato sociale che tracima dal Mondiale e dal Qatar e porta per le strade di Bruxelles decine di scalmanati giovani immigrati di origine marocchina, quasi tutti incappucciati: centro città messo a fuoco e fiamme, auto e monopattini elettrici distrutti, polizia in assetto antisommossa, cittadini spaventati e sindaco costretto a chiedere via social di non uscire di casa per evitare di allargare ulteriormente la zona degli scontri.
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In Belgio vive oltre mezzo milione di persone di origine marocchina, il 4,8% dell'intera popolazione (l'8,8% tra quella al di sotto dei 18 anni): una grande pagina di sport si è così trasformata per pochi in occasione di rivalsa sociale. Almeno un giornalista è rimasto ferito, secondo quanto riportano i media belgi.
Per motivi di sicurezza pubblica sono state chiuse 4 stazioni della metropolitana. In realtà, la vittoria è stata un pretesto, perché i disordini, sono cominciati ancora prima che la partita finisse, quando «dozzine di persone, alcune delle quali erano incappucciate, hanno cercato di confrontarsi con la polizia, compromettendo la sicurezza pubblica», come ha spiegato la portavoce delle forze dell'ordine. Sugli scontri, anche il commento via twitter del commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che al testo ha allegato anche il video della distruzione di un'auto: «Dopo la partita oggi pomeriggio a Bruxelles. Saccheggi e violenze. Il calcio fa da detonatore».
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Peccato, l'impresa sul campo però rimane tale. Il Marocco è squadra forte, bella, che corre, arricchita da qualche individualità oltre la media. Aveva già fermato al debutto la Croazia vicecampione del mondo in carica.
Il ct Regragui cambia il portiere Bounou (vittima di capogiri) con la riserva Munir, dopo che già erano stati suonati gl'inni nazionali. Di Hakimi si sa tutto, ma stavolta Molto meglio Ziyech, per esempio, che non gioca nel Chelsea e la scorsa estate è stato a lungo corteggiato dal Milan. Sarebbe stato utilissimo a Pioli, che invece sta aspettando la maturazione di De Ketelaere.
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Il Belgio, terzo in Russia nel 2018 e ancora secondo nell'inutile e menzognero ranking Fifa (l'Italia è sesta: basta per capire che non conta nulla?), se giovedì non batte la Croazia, è già a casa. Il ct Martinez si gioca anche la carta Lukaku, ma è mossa inutile e disperata: la condizione fisica è al limite dell'imbarazzate. Poco prima di lui, già sotto di un gol, aveva mandato in campo anche De Ketelaere. Solito rendimento, da zero assoluto.
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Al tramonto del primo tempo, Ziyech segna un gol su punizione laterale, cancellato dal Var per fuorigioco di Saiss, impacciatissimo Courtois, che poi a un quarto d'ora dalla fine ripete lo stesso errore su analoga punizione, ma dal lato opposto, del sampdoriano Sabiri. Courtois resta bravissimo, però stavolta ha sulla coscienza la sconfitta. Il raddoppio di Aboukhlal (dopo giocata pazzesca sempre di Ziyech) arriva nei minuti di recupero, solo 5, perché la moda dei recuperi XXL sembra già finita.
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