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La violenta quarta ondata di Covid che sta colpendo l'Europa sta convincendo i vari governi a prendere decisioni senza precedenti. Nel discorso alla nazione, in diretta televisiva, ieri sera il presidente francese Emmanuel Macron, ha annunciato che «dal 15 dicembre la validità del Green pass per chi ha più di 65 anni sarà condizionata al terzo richiamo del vaccino contro il Covid». Ha aggiunto che la campagna delle terze dosi, da dicembre, riguarderà anche i 50enni e ha concluso: «La pandemia non è ancora finita, dovremo vivere con il virus e le sue varianti fin quando la popolazione mondiale non sarà vaccinata. Vaccinatevi, vaccinatevi: conto su di voi».
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Un appello forte, che ha prodotto subito un risultato: oltre 100.000 persone hanno preso appuntamento per il richiamo nell'ora seguente l'appello alla vaccinazione del presidente. Un appello che segue la frase del direttore regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge: «In Europa ci attende un inverno molto duro, siamo l'epicentro della pandemia. La terza dose non è un lusso, è parte dello standard di vaccinazione perché l'immunità si riduce nel tempo. E se non lo facciamo per gli anziani adesso, avremo nuove morti in questo gruppo».
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La Russia è uno dei Paesi maggiormente colpito dalla pandemia anche a causa della bassa percentuale di immunizzati: a San Pietroburgo è stato introdotto l'obbligo vaccinale per i residenti che hanno più di 60 anni e per le persone che soffrono di malattie croniche. In Grecia - un sesto degli abitanti dell'Italia - in un giorno ci sono stati 8.623 casi e 46 decessi. In molti si aspettano decisioni forti, lockdown compreso, alla luce di un sistema sanitario fragile.
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Negli Stati Uniti i Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) hanno stilato la lista di categoria 4, cioè i Paesi a massimo rischio Covid: tra le Nazioni europee oltre alla Grecia, ci sono Lussemburgo, Olanda, Belgio, Svizzera, Regno Unito e Austria.
OSPEDALI Il nostro Paese resta nella categoria inferiore (rischio minore), la 3. Intanto, la Romania - Paese in ginocchio a causa della pandemia e di una fortissima componente No vax - ha chiesto aiuto all'Italia: sta terminando i posti letto e manderà quattro pazienti nelle nostre terapie intensive, due in particolare saranno curati a Roma nel centro Covid di Casal Palocco.
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In Slovenia invece, al confine con il martoriato Friuli, i tamponi positivi sono più del 40 per cento da giorni e in una settimana ci sono stati oltre 20 mila nuovi contagi, iniziando a mettere in difficoltà gli ospedali. In Europa, anche tendendo conto della disponibilità dei vaccini e di una differente adesione dei cittadini alle varie campagne di immunizzazione, ogni Paese ha una ricetta diversa.
La linea dura dell'Austria, la famosa cura 2G che significa, di fatto, Green pass solo se si è vaccinati o si è superata la malattia, sta però facendo scuola. Alcuni land della Germania l'hanno applicata, mentre il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, non ha dubbi: servirebbe anche in Italia.
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«Lo sto dicendo da mesi - ripete - va usata per le attività ricreative come ristoranti, cinema, teatri, stadi. Va bene consentire anche il test antigenico per chi deve andare a lavorare, ma per le altre tipologie di attività sarebbe giusto limitare il Green pass ai solo vaccinati o guariti». Anche il professor Walter Ricciardi ha proposto una formula più rigorosa di questo strumento.
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In Germania, intanto, stanno imitando l'Italia, introducendo nei posti di lavoro le regole 3G (se non ti vaccini e se non hai superato la malattia, devi fare un test antigenico tutti i giorni). In Asia, invece, c'è una Nazione, con un alto tasso di vaccinati, che ha deciso la linea dura contro i no-vax: chi ha rifiutato il vaccino, si ammala di Covid e finisce in ospedale, dovrà pagarsi le cure.